Amore trasformato in amara delusione senza preavviso

**Lamore trasformato in delusione senza preavviso**

Non me laspettavo Lui mi ha messa semplicemente davanti al fatto compiuto: come lamore si sia trasformato in una cocente delusione.

Mi chiamo Beatrice. Ho ventisette anni. Sono una donna sicura di sé, bella, con un buon lavoro e un reddito stabile. Avevo sogni semplici: sposarmi, avere due figli e un giorno guidare la mia macchina, comprata con i miei sudati risparmi. Non cercavo la ricchezza, solo amore e serenità.

Un anno fa, ho conosciuto Marco. Sembrava maturo, affidabile, con un carattere tranquillo e un sorriso dolce. Mi sono innamorata, come capita una volta sola nella vita. Abbiamo iniziato a frequentarci, e presto mi ha proposto di andare a vivere con lui, nel suo appartamento a Milano. Non ho esitato.

Ma i miei genitori erano contrari.

«È già stato sposato, Beatrice! Se non ha saputo tenere unita la sua famiglia, il problema è lui», mi diceva mia madre, con lo sguardo preoccupato.

Mio padre non nascondeva la sua ostilità. Ma io credevo che tutti meritassero una seconda possibilità. E così sono partita. Ho portato con me le valigie, i vestiti, i libri, un po di conforto. In quel momento, non sapevo che varcando la soglia di casa sua, avrei varcato anche un confine di fiducia.

In cucina, un bambino di circa sette anni era seduto a tavola.

«È mio figlio, Luca. Vivrà con noi», ha detto Marco con tono distaccato, come se stesse parlando di un gattino e non di un bambino di cui non ero pronta a diventare la matrigna dal primo giorno.

Sono rimasta senza parole.

«Perché non me lhai detto prima?»

«Cosa sarebbe cambiato?» ha scrollato le spalle. «Sua madre è andata a vivere col nuovo marito a Napoli, e un bambino ora le dà fastidio. Da soli non ce la faremmo, tu sei unadulta»

Ho cercato di convincermi che ce lavrei fatta. Ho sempre amato i bambini. Pensavo che avremmo potuto legare, diventare complici. Ma tutto è andato storto.

Luca si è rivelato irritabile, capriccioso e maleducato. Mi insultava, faceva scenate, urlava che «cucinavo male» e che «puzzavo». Appena Marco si avvicinava a me, diventava geloso e pretendeva rumorosamente la sua attenzione.

Ero esausta. Dopo il lavoro, lavavo i pavimenti, facevo il bucato, cucinavo, e in più dovevo occuparmi di un bambino che mi odiava apertamente. Ho provato a fare del mio meglio: aiutarlo coi compiti, giocare insieme, leggergli storie. Mi voltava le spalle o chiamava suo padre. Per lui, solo suo padre esisteva.

Quando mi lamentavo con Marco, minimizzava:

«Ti abituerai, sei unadulta. Sii più decisa. Se non vuoi, ignoralo. È un bambino, cosa vuoi?»

Stringevo i denti. Ma ogni sera sentivo il coraggio svanire. Non volevo più tornare a casa. Non mi sentivo più amata.

Un giorno, non sono tornata. Sono andata da mia nonna, a Bologna. Ho spento il telefono e sono sparita per ventiquattrore. Quando ho richiamato Marco il mattino dopo, era glaciale. Ho provato a spiegarmi:

«Marco, dobbiamo parlare. Non mi avevi avvertita che avremmo vissuto in tre. Non ero pronta. Non riesco a andare daccordo con Luca. E tu non mi sostieni»

«Sostenerti? Sei unadulta! Se non riesci a gestire un bambino, è un problema tuo. Hai fallito il test.»

«Quale test?» ho chiesto, sconcertata.

«Il test di resistenza! Sei scappata. Vuol dire che non sei fatta per me. Amavi il mio appartamento e il mio stipendio, non me. Sei egoista!»

«Io, egoista?! È la tua ex moglie che è egoista, per aver abbandonato suo figlio! E tu non me lhai nemmeno detto! Non ero pronta a fare la madre!»

«Vattene», ha tagliato corto. «Prendi le tue cose e sparisci.»

Ho raccolto le mie cose in silenzio. Le lacrime mi strozzavano, ma sono rimasta forte. Ho lasciato il suo appartamento, abbandonando quello che, fino al giorno prima, sembrava linizio di una vita nuova.

E sapete una cosa? Non rimpiango nulla. Ho capito che non devo dimostrare il mio valore a nessuno, soprattutto non a chi ha voluto trasformare lamore in una prova.

Credo ancora nella famiglia, ma ora so una cosa: non permetterò più a nessuno di modificare la mia vita di nascosto. Un uomo con un figlio non è una condanna. Ma un uomo che nasconde la verità non è fatto per me.

**Lezione imparata:** Lamore non deve essere un esame da superare. Chi ti ama davvero non ti mette alla prova, ti accompagna.

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