Credevo di avere sposato l’uomo giusto… Mentre Graziella paga la spesa nella piccola bottega, Marco aspetta in disparte. Quando inizia a sistemare le cose nelle borse, lui esce direttamente in strada. Graziella raggiunge Marco che sta fumando una sigaretta sotto il porticato.
“Marco, prendi le borse,” chiede, tendendogli due sacchetti pieni di roba pesante.
Marco la guarda come se le avesse chiesto qualcosa di illegale, sorpreso: “E tu che fai?”
Graziella rimane interditta. Cosa significa “e tu che fai”? Perché fa una domanda così? Normalmente un uomo aiuta a portare la spesa. È assurdo vedere una donna carica come un mulo mentre l’uomo cammina a mani vuote.
“Marco, sono pesanti,” dice lei.
“E quindi?” replica lui, ostinato.
Vede che Graziella si sta arrabbiando, ma per principio non vuole portare le borse. S’incammina spedito sapendo che non potrà stargli dietro. “Portare la spesa? Ma sono il suo facchino? O uno zerbino? Sono un uomo! Decido io!” pensa, deciso a “educare” la moglie oggi.
“Marco, dove vai? Prendi le borse!” grida Graziella alle sue spalle, quasi piangendo.
Le borse sono davvero pesanti, e Marco lo sa bene: è stato lui a riempire il carrello. La casa è a cinque minuti, ma con quel peso la strada sembra interminabile.
Graziella avanza con gli occhi lucidi. Spera che Marco stia scherzando e che torni indietro, ma lui si allontana sempre di più. Vorrebbe abbandonare tutto, ma continua a camminare come in trance.
Arrivata al portone, crolla sulla panchina d’ingresso. Vorrebbe piangere per la rabbia e la fatica, ma trattiene le lacrime: piangere in strada è vergognoso. Non riesce però a mandar giù l’umiliazione. Che differenza con il ragazzo premuroso di prima! Lui sapeva benissimo, e l’ha fatto apposta.
“Salve, Graziellina!” la voce della vicina la riscuote.
“Salve, nonna Elda,” risponde lei.
Nonna Elda, Elvira Baroncini per gli altri, abita un piano sotto e fu amica della nonna di Graziella. Dopo la morte della nonna, quando Graziella affrontò le prime difficoltà fu lei ad aiutarla. La madre vive con la nuova famiglia a Torino, il padre mai conosciuto. Elda è la sua unica famiglia ora.
Graziella decide di regalarle tutta la spesa. Non l’ha portata a casa per niente! Con quella pensione misera, è giusto che Elda si goda qualche ghiottoneria.
“Venga, nonna, l’accompagno,” dice Graziella, sollevando le borse
Appena Graziella aprì la porta di casa, Marco uscì dalla cucina sgranocchiando un tarallino e chiese con nonchalance “E le borse?”, al che lei rispose glaciale “Quali? Quelle che mi hai aiutato a portare?” e quando lui cercò di minimizzare con “Ma via, ti sei offesa?”, Graziella dichiarò di aver capito di non avere un marito ma di essersi sposata con un cretino, e aggiunse che se lui voleva una moglie uomo allora gli serviva un marito, infine riempì la sua valigia con calma brutale mentre lui protestava vanamente, e puntandogli la porta in faccia concluse con voce d’acciaio “La tua borsa la porti da solo”.
Pensavo di aver trovato l’amore…
