Mamma ha orchestrato tutto

**La mamma ha orchestrato tutto**

«Non ci credo!» urlava Chiara, agitando le braccia. «Come hai potuto farmi questo, mamma?»

«Calmati, tesoro» tentò di dire Valentina Maria, allungando una mano, ma la figlia la respinse.

«Calma?» La voce di Chiara si fece stridula. «Dopo quello che hai combinato? Sai che ora sarò lo zimbello di tutta la città?»

«Non esagerare. Che città? Non abitiamo mica in centro.»

«Mamma!» Chiara si afferrò la testa. «Lo fai apposta o davvero non capisci?»

Valentina Maria si lasciò cadere sul divano. A sessantadue anni si sentiva ancora abbastanza giovane e piena di energia per sistemare la vita della figlia ormai adulta. Ma ora, per la prima volta da tempo, percepì il peso degli anni e della stanchezza.

«Volevo solo aiutarti» sussurrò. «Sei sempre chiusa in casa, non esci più. Da quando hai divorziato…»

«Sono affari miei!» esplose Chiara. «Miei! Sono una donna adulta, ho quarantun anni!»

«Proprio per questo mi preoccupo. Il tempo passa e tu…»

«E io cosa? Nessuno mi vuole? Sono una zitella sfigata?»

Valentina Maria scosse la testa.

«Sei bella e intelligente. Solo troppo orgogliosa. Gli uomini hanno paura di avvicinarsi.»

Chiara fece avanti e indietro per la stanza, tormentando la cinta della vestaglia. La luce dorata del mattino inondava il soggiorno, ma l’atmosfera era carica di tensione.

«Mamma, ma come hai potuto mettere un annuncio sul giornale?» disse stanca. «E poi un annuncio del genere…»

«E che c’è di male?» si offese Valentina Maria. «Ho scritto cose normali.»

«Normali?» Chiara estrasse un giornale ripiegato dalla tasca. «Ascolta bene: «Cerco uomo serio per bella e brava figlia quarantenne. Lavora come contabile, non beve, non fuma, ama cucinare. Contattare la madre». La madre, per l’amor del cielo!»

«E allora? Non capisco il problema.»

«Non sono una mercanzia! E poi perché devono contattare te e non me?»

«Perché tu non sceglieresti mai nessuno. Troveresti mille scuse.»

Chiara si lasciò cadere sulla poltrona di fronte alla madre e si coprì il viso con le mani.

«Mamma, mi chiamano dalla mattina alla sera. Ieri un vecchietto di settant’anni mi ha chiesto se so fare la pasta al forno e se sono disposta a trasferirmi in campagna con le sue tre capre.»

«Quello chiaramente non va bene» concordò Valentina Maria. «E gli altri?»

«Quali altri? È umiliante! Come se fossi incapace di trovare un uomo da sola.»

«E sei capace?»

La domanda, benché sussurrata, colpì nel segno. Chiara tacque. Non c’era nessuno, da quando aveva divorziato da Luca, quattro anni prima.

«Non significa che devi cercare tramite un giornale come negli anni ’90» borbottò.

«E come allora? Su internet? Ma tu non ci capisci niente di computer.»

«Imparerei.»

«Certo, come hai imparato in quattro anni.»

Valentina Maria andò in cucina.

«Vuoi un tè? O magari qualche goccia di valeriana?»

«Non prendermi in giro.» Chiara la seguì.

In cucina profumava di dolci appena sfornati. Valentina Maria impastava sempre quando era nervosa. Oggi c’erano focacce, biscotti e crostate.

«Hai passato di nuovo la notte a cucinare?» chiese Chiara, sorridendo nonostante tutto.

«Non dormivo» ammise la madre. «Pensavo a come parlarti.»

«Dovevi pensarci prima di mettere quell’annuncio.»

Valentina Maria mise l’acqua sul fuoco e tirò fuori due tazze.

«Chiara, dimmi tu. Lavori in un ufficio pieno di donne, non ci sono uomini. Stai sempre a casa con i tuoi libri e le serie tv. Vai al supermercato in tuta e con i capelli arruffati.»

«Mi vesto normalmente!»

«Per casa, sì. Ma per incontrare un uomo? Quand’è l’ultima volta che hai indossato un vestito?»

Chiara rifletté. Era vero, dopo il divorzio si era dimenticata della sua femminilità. Jeans, maglioni, scarpe da ginnastica: questo era il suo guardaroba.

«Non è una ragione per mettere annunci.»

«E allora qual è la ragione giusta? Aspettare che il principe azzurro bussi alla porta?»

L’acqua bollì. Valentina Maria preparò il tè e mise un piatto di biscotti sul tavolo.

«Mamma, quante chiamate hai ricevuto?» chiese Chiara, cauta.

«Tante. Le ho scritte sul quaderno. Vuoi vedere?»

Tirò fuori un quaderno a quadretti. Sulla copertina c’era scritto, con una calligrafia infantile: «Pretendenti per Chiara».

«Sul serio?» sbuffò Chiara. «Come alle elementari.»

«Ma è tutto in ordine. Guarda, questo Massimo sembrava un tipo a posto. Quarantacinque anni, ingegnere, divorziato, niente figli. Educato, con una bella voce.»

Chiara sfogliò le pagine. Valentina Maria aveva annotato meticolosamente nomi, età, professioni e dettagli di ogni uomo.

«Mamma, ma hai parlato con tutti?»

«Certo. Credi che darei mia figlia al primo che passa? Li ho interrogati tutti: lavoro, stipendio, se hanno una casa…»

«Sembra un interrogatorio di polizia» ridacchiò Chiara.

«E allora? Meglio sapere con chi si ha a che fare.»

Leggendo, Chiara non poté fare a meno di sorridere. Alcuni nomi erano segnati con note tipo: «beve», «vive con la madre», «cerca una serva», «è sposato, mente».

«Perché hai cancellato questo Alessandro?»

«Ha iniziato a parlare di sesso subito. Gli ho detto che mia figlia è una ragazza per bene e lui ha iniziato a offendersi.»

«Capisco. E questo Marco?»

«Sembra bravo. Quarantatré anni, geometra, ha casa sua. Vedovo, la figlia è già sposata.»

Chiara posò il quaderno e fissò la madre.

«Mamma, davvero credi che si possa trovare qualcuno di decente così?»

«Perché no? Una volta c’erano le comari che combinavano i matrimoni. E le coppie stavano insieme.»

«Ma era un’altra epoca.»

«I tempi cambiano, ma le persone no. Tutti cercano amore, famiglia, comprensione.»

Il telefono squillò. Valentina Maria rispose pronta.

«Pronto? Sì, riguardo all’annuncio… Quanti anni ha? Trentotto? E dove lavora? Capisco… Mai sposato? Divorziato… Figli? No… Posso chiedere perché?»

Chiara alzò gli occhi al cielo e tornò in camera sua. La madre avrebbe potuto interrogare ogni chiamante per ore.

Seduta al computer, Chiara aprì la mail. Tra le mail di lavoro, trovò diversi messaggi da uomini sconosciuti. A quanto pare, Valentina Maria non si era limitata al giornale.

«Mamma!» gridò. «Vieni qui!»

Valentina Maria apparve sulla soglia, ancora al telefono.

«Che c’è?»

«Hai messo annunci anche su internet?»

«Sì. La vicina Carla mi ha aiutata. Dice che c’è più scelta.»

«SuE mentre il sole tramontava dietro i tetti di Roma, Chiara sorrise tra sé, pensando che forse la vita aveva ancora in serbo per lei una dolce sorpresa.

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