Incontro Fuori Dagli Schemi

**Incontro Fuori dagli Schemi**

Per il suo sessantesimo compleanno, a Silvana Rossi si erano riuniti parenti e amici. Non si considerava ancora vecchia, ma nemmeno giovane—troppo energica e piena di vita per definirsi “anziana”. Diceva sempre ridendo: “Ho ancora polvere da sparo nelle polveriere, e pure da condividere!”

Al ristorante c’era molta gente: il marito, i due figli con le mogli, parenti e colleghi, ormai ex. Aveva appena lasciato il lavoro dopo anni come capo contabile in un’azienda, ma aveva promesso: “Non vi saluto per sempre, vi verrò a trovare… Però non so cosa farò a casa, in pensione. Ma tutti ci passano, ora tocca a me.”

I colleghi la stimavano, una donna generosa, sempre pronta ad aiutare e a dare consigli saggi. Il direttore rimpiangeva perderla, ma era inevitabile. “Silvana, non ti lasceremo in pace, ti chiameremo! Chi ci darà i tuoi suggerimenti?” le dissero scherzando mentre la salutavano.

“Chiamatemi pure, ragazze, mi farà piacere…”

Ora tutti erano riuniti, eleganti e festosi, e la festeggiata sembrava ringiovanita. Indossava un vestito lungo color cacao, una collana di pietre naturali e persino scarpe con un tacco basso—cosa rara per lei ultimamente.

“Mamma, sei bellissima!” le dissero i figli, regalandole enormi mazzi di rose.

“Grazie, tesori,” rispose abbracciandoli.

La festa fu un successo. Il marito, Giovanni, non la perdeva di vista: oggi era particolarmente radiosa. Insieme avevano vissuto quarant’anni sereni, cresciuto due figli esemplari, e ora meritavano di vivere per sé.

“Gianni, dimettiti anche tu, basta lavorare,” lo esortava.

“Ci penserò, Silvia. Il nostro è una generazione laboriosa, non sappiamo stare fermi,” rispondeva lui.

Il giorno dopo, Silvana si alzò presto. Aveva ospiti: i figli con le mogli, la sorella e il marito, e la madre anziana. La villa, costruita da Giovanni—grazie ai suoi contatti nell’edilizia—era spaziosa e accogliente.

Mentre preparava il suo famoso crostata di ciliegie, Giovanni la sorprese: “Silvia, oggi avresti potuto riposare! Sei appena diventata una sessantenne ufficiale.”

“Ma quando mai!” rise lei.

A colazione, Giovanni ripeteva sempre la sua battuta: “La colazione mangiala tu, il pranzo dividilo con un amico, e la cena…”

“E la cena?” chiedeva lei.

“La cena me la mangio io!” e ridevano insieme.

La sorella, Irene, ammirava la casa: “Che bello qui! Ordine, pulizia, e quel giardino… Complimenti, Silvia.”

“Grazie, ma senza Gianni non avrei fatto nulla. Lui è il mio braccio destro,” disse accarezzandogli i capelli.

Giovanni la guardò teneramente: “Silvana è una forza della natura, mi trascina sempre. Insieme, si sa, si spostano le montagne.”

“Avete avuto fortuna a trovarvi,” commentò Irene.

“Eh sì,” sospirò Giovanni. “E pensare che se non ci fossimo incontrati quel giorno… Chissà come sarebbe andata.”

Tutti risero, conoscendo già la storia.

“Raccontatecelo!” insistette il figlio minore.

Ai tempi dell’università, Silvana e Giovanni si erano incontrati su un autobus affollato. Lui, perso nei suoi appunti, non aveva notato la mano della bigliettaia che gli porgeva il resto: un euro. Meccanicamente, infilò la mano in tasca e…

Silvana, diretta in dormitorio, sentì una mano frugarle nella tasca destra. “Che maleducato! Vuoi rubarmi gli ultimi tre euro?” afferrò la mano dell’uomo e sibilò: “Smettila!”

“Non sono suoi!” sussurrò lui.

“Come no, se è la mia tasca!” gridò, attirando l’attenzione.

Lottando, riuscì a strappargli la banconota e scappò alla fermata. Ma aprendo la mano, trovò un euro, non i suoi tre. E lui, davanti a lei, sorrideva.

“Ora capisci? Erano i miei soldi.”

“E cosa ci facevi nella mia tasca?”

“Mi sono sbagliato, con tutta questa folla.”

Silvana controllò la tasca: i tre euro erano al loro posto. Arrossì e scoppiò a ridere.

“Mi chiamo Giovanni.”

“Silvana.”

“Lo immaginavo. Sei luminosa come il sole.”

Persero l’autobus, ma chiacchierarono a lungo.

“Domani ci vediamo qui? Alle sette e mezza?”

“Di solito sono puntuale…”

“Io no, ma domani farò un’eccezione.”

Si rividero il giorno dopo, e da allora non si lasciarono più.

“Tutto per un euro!” rise qualcuno.

“Un incontro fuori dagli schemi,” concluse Silvana, stringendo la mano di Giovanni. E tutti capirono che a volte, la vita ci sorprende nei modi più imprevedibili, ma sempre al momento giusto.

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