Tanti anni fa, accolsero un bambino di tre anni, ma mio marito si spaventò durante il primo bagnetto e disse: “Dobbiamo restituirlo!”
Il desiderio di un figlio era così forte da riempire ogni angolo del cuore di Ginevra e Enrico, spingendoli a fare qualsiasi cosa per realizzarlo. Dopo numerosi tentativi falliti di rimanere incinta e tanti soldi spesi tra cure e fecondazione assistita, capirono che non avrebbero mai avuto un figlio naturale.
Così, optarono per l’adozione. Ma non fu semplice.
Poiché Enrico era sempre occupato con la sua attività, toccò a Ginevra occuparsi di tutto: contattare le agenzie, compilare moduli, esaminare liste di bambini bisognosi di una famiglia. Mentre sfogliava i documenti, un bambino di circa tre anni attirò la sua attenzione.
All’inizio, avrebbero voluto adottare un neonato, ma le possibilità erano poche, così aprirono il cuore a un bimbo più grande.
Quel bambino aveva gli occhi più belli che Ginevra avesse mai visto—color cielo. Guardando la sua foto, le sembrò di conoscerlo da sempre. Dopo averne parlato con Enrico, portarono a casa Luca.
Era un bambino dolcissimo e si ambientò subito, chiamando Ginevra “mamma” già nelle prime settimane.
Tutto sembrava perfetto. Il più grande sogno di Ginevra—diventare madre—si era avverato, e non era mai stata così felice. La vita era bella, e ringraziava il cielo per averla guidata sulla strada giusta.
Ma una sera, tutto cambiò.
Era ora del bagnetto, e Enrico insistette per occuparsene lui. Ginevra fu contenta, pensando che quel momento avrebbe rafforzato il loro legame. Ma appena Enrico svestì Luca e lo mise nella vasca, esclamò: “Dobbiamo rimandarlo indietro!”
Ginevra si gelò. “Come possiamo restituire un bambino?” chiese.
Enrico sembrava deciso. Disse che l’esperienza era troppo difficile e che non riusciva a gestire quella nuova vita.
Ginevra era sconvolta. Non capiva come i suoi sentimenti potessero cambiare così all’improvviso. Intuì che c’era qualcosa di più.
Quella notte non chiuse occhio. Ma le venne un’idea.
Si ricordò che Luca aveva una voglia sul piede, proprio come Enrico. Andò nella sua camera e la controllò meglio: erano quasi identiche.
La mattina dopo, chiese a Enrico se avesse qualcosa da confessare. Lui ammise di voler rimandare Luca perché credeva fosse suo figlio biologico. Quando aveva visto la voglia, era rimasto senza parole.
La verità era che Enrico aveva avuto una relazione con una donna conosciuta in un bar. Disse che era stato solo un momento di debolezza, ma aveva tradito Ginevra proprio quando lei era più vulnerabile, durante le estenuanti cure. Lo spezzò il cuore.
Enrico si pentiva di averle mentito, ma il tradimento era qualcosa che Ginevra non poteva perdonare. Non poteva più vivere con lui.
Enrico non scomparve del tutto dalla vita di suo figlio, ma si limitò a rare visite e regali inviati per posta.
Ginevra capì di aver fatto la scelta giusta per sé e per Luca. Quando realizzò che Enrico era pronto ad abbandonare suo figlio pur di nascondere la verità, se ne andò con la coscienza pulita.