**Giorno 1 – Un diario di vita e destino**
Le migliori amiche, Sofia e Giulia, erano inseparabili fin dall’infanzia. Vivevano nello stesso paesino toscano, e tutti dicevano che la loro amicizia era “come pane e vino”. Entrambe belle, ma Sofia aveva un’aria dolce e pacata, mentre Giulia era fuoco—vivace e combattiva.
Al liceo, tutti sapevano che Marco sospirava per Sofia, ma lei non prendeva sul serio i suoi sguardi. Però, il fatto che lui la seguisse come un’ombra, le portasse fiori di campo, la invitasse a passeggiare ogni giorno e addirittura le dichiarasse il suo amore, lusingava il suo orgoglio. Sofia ricambiava solo con un sorriso quel ragazzo timido ma gentile. E forse tra loro sarebbe nato qualcosa, se non fosse apparso quel presuntuoso di Luca, che voleva conquistare tutte le ragazze più carine del paese.
Luca, con i suoi occhi scuri e i capelli neri, camminava orgoglioso per i corridoi della scuola, lasciando le ragazze senza fiato. Entrambe le amiche si innamorarono di lui, e all’inizio scherzavano:
“Figurati, Sofia, che fortuna avrà quella che riuscirà a sposare un bel ragazzo come Luca!”, rideva Giulia.
Luca, sentendosi un Casanova, divideva il suo tempo tra loro: una settimana con Sofia, una con Giulia. E le due, piano piano, cominciarono a odiarsi per lui. Questa rivalità lo divertiva ancora di più—gli piaceva farle arrabbiare, ma non smetteva di coccolarle.
Un giorno, le due amiche litigarono furiosamente per Luca, aspettando che lui finalmente scegliesse. Ma fu il destino a decidere per loro: Sofia gli confessò, incontrandolo per caso:
“Luca, aspetto un bambino da te. Cosa facciamo?”
“Davvero?”, si grattò la testa sorpreso. “Be’, che si fa? Ci sposiamo, no? Un bambino ha bisogno di un padre. Spero tu voglia diventare mia moglie… Ormai non c’è scampo.”
Il destino aveva scelto, e Luca si calmò di colpo. Una settimana dopo, ci fu il ballo di fine anno, e le amiche si riappacificarono, parlando come se tutto fosse risolto. Sofia credeva che quel dialogo fosse sincero, che si fossero augurate davvero la felicità. Ma si sbagliava—Giulia se ne andò con un rancore nascosto e un fuoco di gelosia nel cuore.
Ci fu un matrimonio rumoroso e allegro, e poi Sofia e Luca cominciarono la loro vita insieme. Andava tutto bene: nacquero il piccolo Matteo, vissero nella vecchia casa ereditata dalla nonna di Sofia, e Luca—abilissimo falegname—la ristrutturò e ampliò. Lavorava come meccanico di trattori, ma con la crisi, i tempi si fecero duri. Sofia, che faceva la contabile, fu licenziata, e anche il lavoro di Luca vacillò.
“Luca, cosa facciamo? Matteo ha bisogno di vestiti nuovi per la prima elementare, e poi arriverà l’inverno…”, si disperava Sofia.
Un giorno, la contabile Antonella, che stimava molto Sofia per la sua efficienza, le suggerì:
“Al Comune cercano una segretaria. Molto lavoro, ma potrebbe servirti.”
Sofia, piena di speranza, partì all’alba per il paese vicino. Entrò nell’ufficio e si sedette in attesa, pronta ad affrontare qualsiasi fatica. Quando finalmente la chiamarono, rimase di sasso:
“Buongiorno”, disse timidamente.
“Buongiorno, si accomodi”, rispose una donna in tailleur e occhiali, la voce stranamente familiare.
Quando quella alzò lo sguardo, Sofia trasalì:
“Giulia?! Che sorpresa!”
“Ah, Sofia… che coincidenza. Quindi sei tu che vuoi questo posto?”, domandò con un tono freddo.
“Sì! Che bello lavorare insieme di nuovo!”
“Peccato, ma cerchiamo qualcuno del posto. E poi… abbiamo già un candidato.”
Il silenzio fu pesante. Sofia capì che Giulia non aveva mai perdonato il passato.
Tornata a casa, raccontò tutto a Luca, che si infuriò: “Vado io a parlarle!”
Ma quando tornò, era stranamente calmo. “Ha ragione, il posto è già occupato. È una scelta logica.”
Tre giorni dopo, Sofia trovò lavoro alle poste, ma qualcosa la turbava: Luca passava le giornate “al lavoro”, ma Marco—ancora innamorato di lei—le rivelò: “Non l’ho visto in officina da settimane.”
Quella sera, Luca confessò: “Vado da Giulia. L’amo ancora.”
Sofia lo cacciò via. Tutto il loro amore, le fatiche, erano cenere.
Passò il tempo. Un giorno, Marco si offrì di ripararle la staccionata.
“Sei bellissima, Sofia”, le disse mentre lavorava.
“Pensi che, solo perché mio marito mi ha lasciato, mi butterò tra le tue braccia?”, rispose aspra, pentendosene subito.
Due mesi dopo, si ritrovarono al tramonto, tra i grilli e l’aria fresca del fiume.
“Posso prenderti la mano?”, chiese Marco.
“Puoi”, rispose lei, e ridendo, si abbracciarono.
Più tardi, seppe che Luca era tornato dai genitori—la storia con Giulia non aveva funzionato. Ma ormai Sofia era felice, e aspettava un secondo figlio.
**Lezione:** Il destino non si inganna. Ci riporta sempre dove dobbiamo essere.