Un appartamento senza suocera: Scappare dall’incubo di un trilocale condiviso

**Un appartamento senza suocera: Scappare dallincubo di un trilocale condiviso**

Non compreremo un appartamento per vivere con mia suocera: mi rifiuto di prendere un trilocale solo per evitare questo incubo.

Io e mio marito sogniamo una casa tutta nostra, abbiamo fatto un mutuo e persino chiesto un prestito a mia suocera. Non è cattiva, ma la sua presenza costante mi soffoca. Da quando è rimasta vedova, sembra essersi data la missione di occuparsi di tutti, e questo ci sta stritolando. Possiede un grande appartamento nel centro di Milano, ma la mia decisione è presa: preferisco un piccolo spazio che sia solo nostro. Non permetterò che la sua ombra oscuri la nostra casa.

Abbiamo trovato un trilocale in un nuovo residence. Una delle stanze è minuscolaperfetta per larmadio che ho sempre desiderato. Ma mia suocera, Adele Maria, si è ribellata. Ha detto che era stupido metterci un armadio. «E dove dormiranno gli ospiti? E se viene la famiglia?» ripeteva, con quello sguardo penetrante. Ho capito subito: pensa a sé stessa. Ultimamente, resta da noi fino a tardi, come se rifiutasse di tornare nel suo appartamento vuoto. Le sue parole suonavano come una condanna: se prendiamo un trilocale, si installerà da noi, magari per sempre.

Non sono ciecovedo dove va a parare. Adele Maria è sola, e le sue attenzioni si trasformano in controllo opprimente. Chiama tre volte al giorno per “controllare” come stiamo, dà consigli non richiesti e cerca persino di decidere come arredare la nostra futura casa. Mi rifiuto di dividerla con lei! Io e mio marito, Luca, compriamo una casa per costruire la nostra vita, non per assecondare i suoi capricci, per quanto “gentili” possano essere.

Ho posto un ultimatum: niente trilocale. «Voglio vedere tua madre solo a Natale,» ho detto a Luca. «Se vuole una camera per gli ospiti, che la prepari a casa sua.» Lui ha provato a convincermi, dicendo che vuole solo starci vicino, che invecchia e la solitudine la fa soffrire. Ma resto fermo. Non sacrificherò la mia pace per le sue “attenzioni” asfissianti. Meglio rinunciare allarmadio che trasformare la nostra casa in unappendice della sua.

Se vengono ospiti, dormiranno su un materassino. E se Adele Maria insiste per restare, troverò mille scuse per riaccompagnarla a casa. Questa è la nostra casa, la nostra vita, e nessunonemmeno leici ruberà il diritto di esserne i padroni.

**Lezione:** A volte, proteggere il proprio spazio significa dire di no, anche a chi dice di volerci bene.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

eleven + 6 =

Un appartamento senza suocera: Scappare dall’incubo di un trilocale condiviso