L’infermiera baciò segretamente un affascinante CEO rimasto in coma per tre anni, pensando che non si sarebbe mai svegliato — ma con grande sorpresa, lui improvvisamente la strinse tra le braccia dopo il bacio…

Lospedale di Milano è silenzioso a due di notte, quasi troppo silenzioso. Solo il bip ritmico del monitor cardiaco e il ronzio fioco delle luci al neon tengono compagnia a Eleonora Bianchi. Da tre anni si prende cura di Luca Ferrara, limprenditore miliardario che è caduto in coma dopo un grave incidente stradale. Nessuna famiglia lo visita, nessun amico lo sta accanto. Solo lei.

Non capisce perché il suo pensiero si soffi verso di lui. Forse è la calma che il suo volto trasmette, o il ricordo di un fuoco che un tempo accendeva le sale del consiglio. Eleonora si convince che sia solo compassione, un legame professionale che inizia a sfumare. Sa, però, che è diverso.

Quella sera, dopo aver terminato le ultime misurazioni, si siede accanto al suo letto, osservando quelluomo che è diventato parte della sua vita. I suoi capelli sono più lunghi; la fronte è segnata da rughe pallide. Sussurra: «Ti sei perso tanto, Luca. Il mondo è andato avanti, ma io non lho lasciato».

Un silenzio denso riempie la stanza. Una lacrima scivola sul suo viso. In un impulso improvviso, quasi folle, le sue labbra si avvicinano alle sue, un bacio che non è romantico, ma umano, un addio che non ha mai avuto la possibilità di dire.

E accade.

Un soffio rauco esce dalla gola di Luca. Eleonora si blocca. Gli occhi volano al monitor: il ritmo è cambiato, il bip si è accelerato. Prima che possa capire, un braccio forte si avvolge intorno alla sua vita.

Ingoia un respiro.

Luca Ferrara, luomo che non si era mosso per tre anni, è sveglio, la tiene stretta. La sua voce è ruvida, appena un sussurro: «Chi sei?»

Il suo cuore quasi smette di battere.

Ecco come tutti pensavano che si fosse risvegliato si è svegliato tra le braccia della donna che lo aveva appena baciato.

I medici lo chiamano miracolo. Lattività cerebrale di Luca era inattiva da anni, e in poche ore respira, parla, ricorda frammenti del passato. Ma per Eleonora il miracolo porta con sé colpa. Quellattimo non era destinato a far conoscere nulla a nessuno.

Quando finalmente arrivano i suoi legali, gli assistenti, le persone più interessate al suo impero che al suo cuore, Eleonora cerca di scomparire nella folla. Non riesce a dimenticare il modo in cui i suoi occhi la hanno seguito durante le sessioni di riabilitazione, la dolcezza con cui pronunciava il suo nome.

I giorni si trasformano in settimane. Luca fatica a camminare, a ricomporre i ricordi. Ricorda lincidente la lite con il socio, il fischio del treno, lo schianto. Dopo quel momento tutto è un velo fino al suo risveglio, quando la vede di nuovo.

Durante la fisioterapia, chiede timidamente: «Eri lì quando mi sono svegliato, non eri?»

Eleonora esita. «Sì.»

Il suo sguardo la incrocia. «E mi hai baciato.»

Le mani tremano. «Ti ricordi?»

«Ricordo il calore», risponde. «E una voce. La tua.»

Vuole sparire. «È stato un errore, signor Ferrara. Mi scuso.»

Luca scuote la testa. «Non scusarti. Credo che quel bacio mi abbia riportato indietro.»

Non può crederci. Sorride timidamente non è il CEO patinato delle copertine, è qualcosa di reale, vulnerabile.

Mentre si riprende, i pettegoli si diffondono: la paziente si sarebbe innamorata, avrebbe superato i limiti. Il direttore dellospedale la convoca: «Sarai ricollocata. Questa storia non può uscire.»

Il suo cuore si rompe. Prima che possa dare laddio a Luca, la sua stanza è vuota: se ne è andato, dimesso in anticipo, tornato al suo mondo.

Si convince che è finita. Ma sotto la superficie sente che la loro storia non ha concluso.

Tre mesi dopo, Eleonora lavora in una piccola farmacia di Bologna quando lo incrocia di nuovo. Luca Ferrara, in attesa, indossa un completo grigio e la stessa espressione indecifrabile.

«Ho bisogno di un controllo», dice con nonchalance. «E forse di vedere qualcuno.»

Il suo battito accelera. «Signor Ferrara»

«Luca», corregge. «Ti stavo cercando.»

Cerca di restare professionale, ma la voce le trema. «Perché?»

«Perché, dopo tutto, ho capito una cosa», dice piano. «Quando mi sono svegliato, la prima sensazione non è stata confusione o dolore, ma pace. E da allora cerco di ritrovare quella pace.»

Abbassa lo sguardo. «Sei grato. È tutto.»

No, ribatte fermo. «Sono vivo grazie a te. E vivo perché voglio rivederti.»

Il frastuono della farmacia li avvolge, ma poi svanisce. Luca si avvicina, i suoi occhi fissi nei suoi. «Mi hai dato un motivo per tornare. Forse quel bacio non è stato un caso.»

Eleonora sente le lacrime riempire gli occhi. «Non è stato», sussurra. «Ma non doveva significare nulla.»

Lui sorride, quel sorriso tranquillo che ricordava. «Allora facciamo che significhi qualcosa.»

Esce dalla farmacia, non con urgenza, ma con gratitudine, con quel tipo di tenerezza che nasce solo dopo una perdita. Quando le loro labbra si incontrano di nuovo, non è un furto, è linizio.

Quando si separano, lei ride piano. «Non dovresti essere qui. La stampa»

«Lasciali parlare», risponde. «Ho passato abbastanza di vita a preoccuparmi di titoli. Ora scelgo ciò che conta.»

Per la prima volta dopo anni, Eleonora crede a lui. Luomo che un tempo dominava imperi ora sta davanti a lei, nella sua umile farmacia, scegliendo lamore sopra il patrimonio.

E così, la paziente che aveva infranto ogni regola trova la sua cura, un battito alla volta.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

fourteen + nineteen =

L’infermiera baciò segretamente un affascinante CEO rimasto in coma per tre anni, pensando che non si sarebbe mai svegliato — ma con grande sorpresa, lui improvvisamente la strinse tra le braccia dopo il bacio…