L’abbiamo preso in casa un bambino di tre anni, ma mio marito è andato nel panico durante il primo bagnetto e ha detto: “Dobbiamo rimandarlo indietro!”
Il desiderio di avere un figlio era così forte da riempire ogni angolo del cuore di Sofia e Marco, spingendoli a fare di tutto per realizzarlo.
Dopo innumerevoli tentativi falliti di rimanere incinta e una fortuna spesa in trattamenti e fecondazione assistita, capirono che non avrebbero avuto un figlio naturale.
Così, optarono per l’adozione. Ma più facile a dirsi che a farsi.
Dato che Marco era sempre preso a gestire la sua attività, toccò a Sofia occuparsi di tutto: contattare le agenzie, compilare moduli, esaminare liste di bambini bisognosi di una famiglia.
Mentre sfogliava i documenti, un bimbo di tre anni attirò la sua attenzione.
Inizialmente volevano adottare un neonato, ma le possibilità erano scarse, così aprirono il cuore a un bambino più grandicello.
Il piccolo che Sofia scelse aveva gli occhi più belli che avesse mai visto—color del cielo. Guardando la sua foto, le sembrò di conoscerlo da sempre.
Dopo averne parlato con Marco, portarono a casa Luca.
Era il bambino più dolce del mondo, e in poche settimane si ambientò, cominciando persino a chiamare Sofia “mamma”.
Tutto sembrava perfetto. Il sogno di Sofia si era avverato: era finalmente madre, e la vita le sorrideva.
Ma una sera, tutto cambiò.
Era ora di fare il bagnetto a Luca, e Marco si offrì di occuparsene. Sofia ne fu felice—era un segno del suo impegno come padre, e pensò che quel momento avrebbe rafforzato il loro legame.
Appena Marco svestì Luca e lo mise nella vasca, il suo volto si sbiancò. “Dobbiamo rimandarlo indietro!” esclamò.
Sofia rimase di ghiaccio. “Ma come possiamo rimandare un bambino?” chiese.
Marco sembrava risoluto. Disse che l’esperienza era troppo difficile, che non riusciva a gestire quella nuova vita.
Sofia si sentì trafitta. Non capiva quel voltafaccia improvviso. Ma istintivamente sospettò che ci fosse dell’altro.
Quella notte non riuscì a dormire. Poi le venne un’idea.
Notò che Luca aveva una voglia sul piede, proprio come Marco. Corse nella cameretta e la esaminò meglio. Erano quasi identiche.
Il mattino dopo, chiese a Marco se avesse qualcosa da confessare. Lui ammise di aver riconosciuto in Luca suo figlio biologico. Quando aveva visto la voglia, era rimasto sconvolto.
La verità era che Marco aveva avuto una relazione con una donna conosciuta in un bar. Diceva fosse stato solo un colpo di fulmine, una cosa di una sera. Ma aveva tradito Sofia proprio mentre lei affrontava i trattamenti più dolorosi, spezzandole il cuore.
Marco si pentiva amaramente del suo errore, ma per Sofia il tradimento era imperdonabile. Non poteva più vivere con lui.
Marco non sparì del tutto dalla vita di Luca, ma i loro incontri si ridussero a rare visite e regali spediti per posta.
Sofia sapeva di aver fatto la scelta giusta per sé e per Luca. Quando aveva capito che Marco era pronto a rinnegare suo figlio pur di nascondere la verità… quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.