Hai avuto un figlio quando ormai avevi quasi 50 anni! Ma ci pensi con la testa? mi rimproveravano i parenti al telefono.
Io ho 46 anni. Un mese fa ho dato alla luce due gemelli: un maschietto, Leonardo, e una femminuccia, Beatrice. Non riesco a descrivere cosa provo quando li guardo. Felicità, gioia, lacrime, un calore che mi riempie il cuore. È davvero travolgente.
Peccato che né mia madre né mia sorella siano venute nemmeno alla dimissione dallospedale. Anche i parenti di mio marito hanno ignorato la nascita dei nostri bambini. Tutto a causa della nostra età.
In passato, non pensavo ai figli, lo ammetto. Ero giovane, mi godevo la vita spensierata, andavo in discoteca. Cosa poteva volere di più una ragazza per essere felice? Cocktail, corteggiatori, notti brave. Il mio cuore cantava di gioia.
A 22 anni incontrai Federico. Un belluomo, con la barba e gli occhiali, e un senso dellumorismo irresistibile. Le ragazze lo inseguivano, ma scelse me. Devo ammettere che mi diede una bella spinta allautostima. Federico aveva un appartamento, una macchina, unattività di famiglia. I suoi genitori possedevano diversi negozi di abbigliamento in città e guadagnavano bene.
Pensavo di aver trovato il mio principe azzurro. Federico era il mio biglietto per una vita felice e senza pensieri. Sognavo già il matrimonio, labito da sposa, la luna di miele in Egitto.
Ma per lui non era una relazione seria. Vivevo nel suo appartamento da un mese quando cambiò la serratura e buttò fuori tutte le mie cose. Proprio così, mentre ero dal parrucchiere per farmi le unghie! Lunica cosa che mi disse fu: “Veniamo da mondi diversi, non fai per me”. Come se fossi un oggetto, non una persona!
Quella rottura mi devastò. Persi 15 chili, ero ridotta a unombra. I capelli mi cadevano, portavo parrucche o cappelli. La salute ne risentì, soprattutto quella femminile. Feci interventi, presi medicine, provai anche rimedi naturali. Tutto inutile.
Decisi allora di concentrarmi sulla carriera. Amavo decorare le unghie, così diventai unestetista. Fortunatamente, avevo molti clienti e guadagnavo bene. Presi un mutuo e comprai un piccolo bilocale. Poi misi da parte i soldi per la macchina. A 33 anni realizzai la mia prima vera ambizione: un salone di bellezza tutto mio, con altre ragazze che lavoravano con me.
Due anni fa incontrai Matteo. Lavorava vicino, un giorno entrò nel mio salone per cambiare 50 euro. E mi innamorai di nuovo. Cominciammo a vivere insieme subito, ci sposammo, e ovviamente iniziammo a pensare ai figli.
Non riuscivamo a concepire naturalmente a causa delletà. Così, decisi per la fecondazione assistita. Pregavo Dio ogni giorno di donarmi un bambino, di farmi diventare la migliore madre possibile.
E Dio ascoltò le mie preghiere. Ho partorito due bambini sani, il parto è andato benissimo.
Ma sei impazzita? Figli alla tua età? Ma ci pensi? mi urlò mia madre al telefono.
Mio Dio, io avrò presto i nipotini, e tu decidi di fare un figlio? Sorella, sei troppo vecchia per queste cose! gridò mia sorella.
Nessun parente ci ha sostenuto. Fuori dallospedale mi aspettavano solo Matteo e un fotografo. Scattammo qualche foto ricordo e tornammo a casa.
I bambini hanno già un mese. Né mia madre né mia sorella vogliono venire a trovarci. Dicono che li ho messi in imbarazzo davanti a tutta la città. Perché ho osato diventare madre a unetà così matura.
Ma è colpa mia se ho voluto una famiglia? Davvero è un peccato così grande?





