” Pazienza, figlia mia! Ora sei parte di unaltra famiglia, e devi adattarti ai loro modi. Sei venuta a stare qui come moglie, non come ospite. Quali modi, mamma? Sono tutti pazzi qui! Soprattutto mia suocera! Mi odia, è palese! Hai mai sentito di una suocera che fosse buona?
Eccola, di nuovo fuori! Rosanna De Luca si piantò in mezzo alla cucina, il viso acceso dalla rabbia, gli occhi che bruciavano di furore. Se un uomo tradisce, la colpa è sempre della moglie. Devi proprio farmi spiegare tutto?
La suocera era fuori di sé. Urlava contro sua nuora, Chiara, come una pazza. Tutto perché la ragazza aveva osato sospettare del marito, suo figlio Marco, di infedeltà.
Chiara, una ragazza minuta dai grandi occhi innocenti, si era appoggiata al muro, cercando di placare quella furia.
Signora De Luca, ma questo non è normale. Lui ha una famiglia, un figlio tentò di difendersi, ma la suocera la interruppe con un gesto sprezzante, come per scacciare una mosca fastidiosa.
Tu, una famiglia? O quel bambino che non ci lascia nemmeno avvicinare? sbuffò la donna. E poi dici che è colpa mia!
Che vuol dire? Matteo ha solo un anno, è ancora piccolo mormorò Chiara, la voce tremante.
Piccolo? La suocera fece una smorfia. Il nipotino dei Rossi è più giovane, eppure si fa prendere in braccio senza piangere. Non è come il tuo
È suo nipote, comunque replicò Chiara, anche se il tremore nella voce tradisce la paura. E poi, i bambini sentono le persone cattive. Forse per questo non si avvicina a voi.
Noi cattivi? Ma guarda chi parla! la suocera urlò. E allora dimmi, bella mia, chi ti mantiene? Chi ti dà da mangiare? Chi ti permette di spendere i suoi soldi? Ingrataccia!
Chiara non voleva più discutere. Aveva detto mille volte a Marco di voler vivere lontano dai suoi genitori, ma lui, viziato dalla madre, non vedeva motivo di andarsene.
A lui piaceva vivere lì. Si sentiva protetto, senza preoccupazioni. Lavorava, e ogni incombenza domestica era risolta dai genitori: lavare, pulire, cucinare. Una vita da re!
Ma Chiara pagava il prezzo. Allinizio aveva cercato di compiacere la suocera: aiutava in casa, ascoltava le sue lamentele, sopportava ogni critica. Ma presto capì che era inutile.
Per quanto fosse gentile e paziente, Rosanna la odiava, e non lo nascondeva.
Mio figlio poteva sposare chiunque, e invece si è preso questa incapace raccontava Rosanna alla vicina, mentre Chiara, nascosta dietro langolo, raccoglieva i giocattoli di Matteo e sentiva tutto.
E poi ha dovuto andare fino a un altro paese per trovarla! Ma ne valeva la pena? Le ragazze di qui sono molto meglio, lavoratrici e intelligenti.
Hai ragione! approvò lamica, la pettegola del paese, la signora Franca. Se almeno sapesse fare qualcosa. Ma tu stessa hai detto che non sa tenere nemmeno una scopa in mano.
Non immagini quanto! Non le si può affidare nulla. Perde tutto, rompe tutto. E quel bambino non è normale.
Il nipotino dei Rossi è diverso. Tranquillo, educato. Il tuo invece urla sempre, fa i capricci. Si vede che ha preso i geni sbagliati.
Quando la situazione diventava insostenibile, Chiara chiamava sua madre nel paese vicino, piangendo, lamentandosi, e lei rispondeva:
Pazienza, figlia mia! Ora sei parte di unaltra famiglia, devi adattarti. Sei sposata, non sei più a casa tua.
Ma che famiglia, mamma? Sono tutti pazzi qui! Soprattutto quella strega di mia suocera! Mi odia, è evidente!
E tu hai mai sentito di una suocera buona? Tutte ci siamo passate, e anche tu devi resistere. Non mostrare mai che soffri. Sopporta.
Sapendo che sua madre, remissiva e insicura, non lavrebbe aiutata, Chiara minacciò di chiamare il padre.
Risparmia tuo padre! si spaventò la madre. Sai che è in libertà vigilata. Un passo falso e lo riprendono!
Chiara lo sapeva. Suo padre adorava la sua unica figlia. Aveva quel provvedimento per una rissa scoppiata quando qualcuno aveva insultato Chiara in negozio.
E sapeva che, se avesse scoperto come trattavano sua figlia in quella famiglia, non sarebbe rimasto in silenzio. Era un uomo impulsivo.
Va bene, non glielo dirò disse Chiara. Ma se continuano così, se quella donna non smette non so cosa farò.
Andrà tutto bene, figlia mia cercò di calmarla la madre. Tra qualche settimana ti sarai dimenticata di tutto.
Ma le cose non migliorarono. Rosanna sembrava odiare ancora di più sua nuora, come se Chiara fosse la causa di ogni sua sventura. Persino suo marito, il quieto Luigi, stufo, intervenne.
Ma perché urli sempre contro quella poveretta? disse una mattina, mentre il litigio raggiungeva lapice. Se ne andrà, e avrà ragione!
Io la mando via! urlò Rosanna, riversando la sua rabbia sul marito. Le farò ridare ogni centesimo che ha speso qui! E le porterò via quel bambino, non è degna di crescerlo!
Chiara sapeva che erano minacce vuote, ma aveva paura. E poi, amava ancora Marco.
Le voci che lui frequentasse di nascosto lex, Silvia, si rivelarono solo pettegolezzi del paese, alimentati da donne come Rosanna.
Non si sa quanto sarebbe durato quel tormento, ma la lingua lunga di Rosanna cambiò tutto. Un giorno, esaltata dallennesima vittoria sulla nuora, raccontò i suoi successi alla sua migliore amica, la signora Franca.
Lei, come sempre, aggiunse dettagli, esagerò, e poi lo ripeté ad altri. Così la storia della nuora incapace e della suocera severa, con tutti i pettegolezzi del caso, arrivò alle orecchie del padre di Chiara.
Lui, un uomo imponente, quasi due metri di statura, spalle larghe, non ci pensò due volte. Prese lascia con cui aveva appena spaccato la legna, indossò la giacca da lavoro, salì sulla sua vecchia moto e partì senza dire una parola.
Intanto, in casa De Luca esplose lennesimo dramma. Chiara aveva lasciato Matteo sul divano nuovo, giallo acceso, solo un attimo per prendere un pannolino.
Al suo ritorno, trovò una macchiolina marrone sotto il bambino. Ma agli occhi di Rosanna, quella macchia sembrò enorme.
Come un buco nero pronto a inghiottire lintera casa. La donna irruppe come un temporale, iniziando a gridare.
Hai rovinato il divano! Il mio preferito! Sai quanto costava? Ti strapperei le mani!
Lo pulisco subito balbettò Chiara, afferrando un panno con mani tremanti.
Cosa pulisci? È nuovo! Ma tu non puoi capire, non hai mai comprato nulla con i tuoi soldi!
E voi, invece? sbottò Chiara, sfidando per la prima volta la suocera. Avete mai lavorato in vita vostra?
Hai il coraggio di parlare così? Rosanna era paonazza. Pulisci subito,





