**La Scelta Forzata**
“Catia, non pensi che sia ora di smetterla di mentirci a vicenda?” — Sergio si avvicinò alla donna così tanto che lei sentì il suo respiro caldo sulla pelle.
“Sergio, sai bene che lui è mio marito!” — esclamò nervosamente Caterina, ripetendo per l’ennesima volta quelle parole in quella serata.
“Che importa se è tuo marito? Abbiamo il diritto di essere felici! Dimmi la verità, Leo è mio figlio, vero?” — con queste parole, Sergio le afferrò le spalle.
La donna abbassò lo sguardo e scoppiò in lacrime, senza più vergognarsi del proprio dolore…
…Catia e Dario erano cresciuti nello stesso palazzo e si conoscevano da quando erano nati. Le loro famiglie abitavano sullo stesso pianerottolo. Non che fossero grandi amici, ma mantenevano buoni rapporti da vicini.
Una vera amicizia tra di loro sarebbe stata difficile. I genitori di Catia lavoravano alla filarmonica. Una famiglia colta, unita e allegra, che spesso riceveva ospiti. Catia già frequentava il conservatorio e sognava di seguire le orme dei genitori, dedicando la sua vita alla musica.
La famiglia di Dario era l’esatto opposto. La madre faceva la commessa in un supermercato locale, il padre era un meccanico in fabbrica. Nonostante le differenze, Dario e Catia erano amici. Da piccoli avevano giocato insieme all’asilo, poi erano andati in prima elementare insieme, seduti allo stesso banco.
I genitori di Catia non avevano mai ostacolato l’amicizia con il ragazzo del vicinato, ma non lo avevano mai visto come un possibile genero. I genitori di Dario, invece, erano contenti che il figlio avesse un’amicizia con una ragazza promettente e non perdevano occasione per chiamarli “fidanzatini”.
…Il primo giorno di scuola in terza media cambiò per sempre la vita di Catia. Mentre la classe si riuniva per l’assemblea, la professoressa entrò con un ragazzo affascinante al fianco.
“Buongiorno, ragazzi! Questo è Sergio, il vostro nuovo compagno. D’ora in poi studierà con voi.” — la professoressa Anna Maria indicò a Sergio il posto libero al terzo banco.
Sergio attirò subito l’attenzione di tutte le ragazze: vestito con un elegante completo, capelli lunghi, un sorriso radioso e occhi azzurri intensi. Anche Catia lo notò, ma non osò avvicinarsi.
All’inizio di settembre, ripresero anche le lezioni al conservatorio. Quel giorno, Catia stava andando a lezione di solfeggio, persa nei suoi pensieri, quando, all’improvviso, la porta si aprì davanti a lei. La ragazza sobbalzò per lo spavento.
Sul sagrato del conservatorio apparve Sergio.
“Ciao!” — disse Catia con un sorriso timido.
“Ciao!” — rispose Sergio, regalandole quel sorriso che la faceva sciogliere.
“Anche tu frequenti il conservatorio?” — chiese Catia.
“Sì, ho appena finito la lezione.”
“Io invece devo ancora fare solfeggio…” — rispose con un tono rassegnato.
Sembrava che Sergio volesse aggiungere qualcosa, ma non fece in tempo. Dal nulla sbucò Silvia Rossi, che spinse Catia con un colpo sulla spalla.
“Catia, che fai ferma qui?! Mancano tre minuti all’inizio! La prof ci ucciderà!” — Silvia si riferiva alla severa insegnante di solfeggio, la professoressa Bianchi.
Catia lanciò un’ultima occhiata a Sergio, che le sorrise, ma Silvia la trascinò via…
Durante la lezione, Catia pensò solo a Sergio. La professoressa se ne accorse subito.
“Bianchi, vorrei che dessi più attenzione alle mie lezioni! Oggi sembri distratta.”
“Scusi…” — mormorò Catia imbarazzata.
Uscita dal conservatorio, Catia si avviò verso casa. A un tratto, sentì una voce familiare dietro di lei.
“Catia, aspetta!”
Si voltò e vide Sergio che la raggiungeva.
“Non eri già andato via?” — chiese stupita.
“No, ti ho aspettata per tornare insieme.” — rispose lui con calore.
Camminarono fianco a fianco, parlando di musica. Sergio le raccontò dei suoi sogni, delle città in cui aveva vissuto, e del suo desiderio di dedicarsi completamente alla musica, proprio come lei…
…Quel weekend, Catia non fece altro che pensare a lui. Non capì subito che era innamorata, ma tutto cambiò. Prima, lei e Dario tornavano sempre a casa insieme. Ora erano in tre. Anche se Dario non sopportava quel ragazzo elegante e raffinato, non osava allontanarlo…
…Passarono due anni. Ormai frequentavano l’ultimo anno delle superiori. Catia e Sergio avevano capito di essere innamorati, ma tra loro c’era sempre Dario…
“Catia, andiamo alla festa stasera?” — propose Dario.
“Non posso, i miei hanno preso i biglietti per la filarmonica per me e Sergio.”
“E perché non mi inviti? Perché quel tipo?” — ribatté Dario con tono sgarbato.
“A te non piacerebbe comunque… La prossima volta andiamo alla festa insieme, va bene? Possiamo invitare anche Sergio.” — suggerì Catia.
“Va bene…” — rispose Dario, anche se l’idea non gli piaceva affatto…
Dopo il diploma, Dario si iscrisse a un istituto tecnico. Catia e Sergio rimasero al liceo. Per lei, fu il periodo più felice. Sedevano allo stesso banco, andavano e tornavano da scuola insieme.
Una sera, dopo un concerto, si baciarono per la prima volta. Decisero che si sarebbero sposati subito dopo il diploma, avrebbero studiato insieme e non si sarebbero più separati…
Ma i loro sogni si scontrarono con la realtà.
“Quale Sergio? Quale matrimonio? Hai perso la testa?” — gridò la madre di Catia quando la ragazza le parlò dei suoi piani.
“Figlia mia, devi studiare! Se vuoi davvero fare musica, il matrimonio può aspettare.” — aggiunse il padre.
La stessa scena si ripeté a casa di Sergio.
“Non voglio sentire parlare di Catia. Amicizia, va bene, ma sposarsi a diciotto anni è una follia! Dovresti pensare agli studi, non a una famiglia!” — urlò sua madre.
“Mamma, ma io amo Catia…”
“Ama pure, ma studierai dove ho studiato io e dove insegnava tua nonna!”
I genitori lo costrinsero a trasferirsi in un’altra città e a iscriversi al conservatorio di famiglia. Per un