– Perdonami, nuora, – sussurrò la suocera tra le lacrime, – Il Signore mi ha punita. Permettimi almeno di vedere mio nipote ogni tanto.


Elena non era stata fortunata con la suocera. Maria Ricci non l’aveva mai amata, ma nessuno si aspettava che arrivasse a comportarsi in quel modo con il proprio nipote. La donna urlava, pretendendo che Elena lasciasse la loro casa con il bambino. Diceva che suo figlio era un brav’uomo, troppo ingenuo per vedere la verità. Lei, invece, capiva tutto e sapeva bene che quel bambino non era figlio di Marco.

Elena non sapeva cosa fare. Maria aveva già detto cose simili in passato. Persino quando Elena era incinta, la suocera cercava di convincere Marco che la moglie lo tradiva. Ma Elena era convinta che, non appena Maria avesse visto il nipote, avrebbe smesso di dire simili assurdità. Marco, il marito di Elena, amava profondamente sua madre e le credeva ciecamente.

Maria approfittava di questa fiducia e controllava ogni decisione e scelta del figlio. Non aveva mai accettato che lui avesse scelto di condividere la vita con un’altra donna. Faceva di tutto per alimentare i litigi tra i coniugi.

Elena si lamentava spesso con suo marito del comportamento della suocera. Non riusciva a capire perché le permettesse di intromettersi nella loro vita. Ma Marco si sentiva in debito con sua madre e chiedeva a sua moglie di essere paziente, assicurandole che Maria si sarebbe presto calmata.

Ma le ultime parole di Maria furono troppo per Elena. Come poteva cercare di convincere suo figlio che il neonato non era il suo? Elena prese una decisione: sarebbe tornata nella sua città natale. Sperava che Marco la fermasse o, meglio ancora, che andasse con lei. Invece, rimase in silenzio, per paura di ferire sua madre.

Maria Ricci alla fine ottenne ciò che voleva. La nuora che tanto disprezzava era sparita dalla sua vita. Ora Marco passava tutto il suo tempo libero con lei. Cenavano insieme e trascorrevano le serate dedicandosi alle loro attività preferite. Quei tre anni furono i più felici della vita di Maria.

Ma la tragedia arriva sempre inaspettata. Una sera, mentre Marco tornava a casa dal lavoro, venne aggredito. Un gruppo di giovani delinquenti lo derubò e lo picchiò brutalmente. Morì nel giro di pochi minuti a causa delle gravi ferite. Dopo la morte del figlio, Maria perse completamente il senso della vita.

Anche dopo anni dalla tragedia, non aveva cambiato nulla nella stanza di Marco. Continuava a preparare la cena per due e parlava spesso alle fotografie del figlio.

Intanto la vita di Elena era andata avanti. Aveva un marito amorevole, un figlio meraviglioso e un lavoro appagante. Da poco le avevano promesso una promozione. Quella sera si stava affrettando per andare a prendere il piccolo Matteo all’asilo, sperando di riuscire ancora a preparare la cena.

Ciò che vide all’ingresso dell’asilo la lasciò senza parole. Davanti a lei c’era la sua ex suocera. Maria Ricci stava osservando i bambini che giocavano nella sabbiera. Sembrava molto invecchiata, vestita in modo trasandato, curva su se stessa, con uno sguardo triste rivolto ai piccoli. All’inizio Elena non la riconobbe nemmeno: la donna che un tempo l’aveva cacciata di casa ora era lì.

Maria fissava Matteo. Le lacrime le scendevano sul viso mentre sussurrava quanto somigliasse al figlio defunto.

All’inizio Elena non riusciva a perdonarla. Le ricordò che anni prima non voleva nemmeno guardare suo nipote, e ora era venuta lì.

Maria implorò il perdono della sua ex nuora. Giurò che il Signore l’aveva già punita abbastanza. Ora non voleva più nulla, solo la possibilità di vedere Matteo ogni tanto.

Alla fine, Elena decise di perdonare la suocera e le permise di incontrare il nipote. Questo diede alla nonna un nuovo motivo per continuare a vivere.

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