Vita in Affitto e Amore Inaspettato.

Marta viveva in affitto a casa di sua zia Augusta. Ben presto attirò l’interesse dell’unico figlio della padrona di casa, Nicola. Non si può dire che Marta fosse particolarmente affascinata da lui, ma vivere da sola in un paese nuovo non era facile, e zia Augusta era molto gentile con lei. Sarebbe sicuramente stata una buona suocera, così la perseveranza e l’insistenza di Nicola prevalsero.

Marta è una donna che lavora da 13 anni come insegnante in una scuola. Ogni giorno è impegnativo per lei. Marta Eugenia è un’educatrice amata da tutti i bambini e i colleghi per la sua gentilezza, onestà e grande saggezza, che la aiutano a gestire molti problemi.

Terminata la giornata scolastica, Marta si affrettò a prendere l’autobus che portava in città. Doveva andare in tribunale. Perché? Per il divorzio. L’allontanamento dall’uomo che l’aveva tradita per 12 lunghi anni.

Come lo aveva conosciuto, questo mascalzone? Dopo l’università, era stata assegnata come insegnante in una scuola del paese. Marta viveva in affitto da zia Augusta e ben presto aveva attirato l’interesse dell’unico figlio della padrona di casa, Nicola. Non si può dire che Marta fosse particolarmente affascinata da lui, ma vivere da sola in un paese straniero non era facile, e zia Augusta era molto gentile con lei. Sarebbe sicuramente stata una buona suocera, così la perseveranza e l’insistenza di Nicola prevalsero.

Appena i giovani si sposarono, la madre di Nicola diede loro un buon pezzo di terreno, dove iniziarono a costruire il loro nido. Ci volle molto tempo per costruirlo, circa 9-10 anni. Ma tutti coloro che potevano, aiutavano. Marta, dal canto suo, aumentò le ore di lavoro. Era un’insegnante eccellente di matematica, quindi iniziò a dare lezioni private a pagamento a quei bambini che desideravano o necessitavano di un aiuto extra. Ma non sempre queste lezioni venivano pagate in denaro. Per esempio, Marta poteva aiutare un bambino a capire una materia difficile e, in cambio, il padre del bambino le aiutava con il lavoro in casa: sistemare i muri, il tetto o le finestre, e così via.

Completata la casa, si trasferirono, ma la felicità non arrivò mai. Non ebbero figli e, a dire il vero, tra loro mancava anche l’amore. Neppure un affetto amichevole. Tutti in paese sapevano che Nicola non era fedele a Marta. E tutti si chiedevano e provavano pena per Marta, chiedendosi come potesse sopportare tutto ciò.

Ma ogni pazienza ha un limite. Dopo aver scoperto un altro dei numerosi tradimenti di Nicola, Marta annunciò di voler divorziare. Nicola… le rise in faccia, dicendole che non se ne sarebbe mai andata o che, se l’avesse fatto, non le sarebbe rimasto nulla. Si scoprì che la casa, in cui Marta aveva investito molti soldi, era intestata a zia Augusta e quindi non sarebbe stata considerata un bene comune. Di conseguenza, a Marta non sarebbe toccato nulla.

Marta si rivolse al tribunale, dove le consigliarono un buon avvocato noto per risolvere casi complessi. Presa la visita, si recò subito all’indirizzo indicato, senza fare troppo caso al nome dell’avvocato.

Giunta a destinazione, notò una targhetta sulla porta con il nome Baldini Mauro. Lo ricordava bene. Era un ragazzo che aveva frequentato la scuola dove lei aveva iniziato ad insegnare. Alla cerimonia di fine anno, Mauro le aveva confessato i suoi sentimenti, ma Marta stava per sposarsi con Nicola, quindi aveva respinto il giovane.

Quella fu la prima volta che Marta vide lacrime negli occhi di un ragazzo. Mauro pensava che Marta non sarebbe mai stata felice con Nicola. In seguito, Mauro si era iscritto a giurisprudenza, aveva lasciato il paese e di lui non aveva più saputo nulla. Non aveva dubbi su chi fosse, dietro quella porta. Sì, era quasi lo stesso, solo un po’ più maturo.

Sebbene Mauro l’avesse subito riconosciuta, le disse che non poteva riceverla immediatamente, avendo premura di andare a prendere la sua piccola figlia a scuola. La bambina già frequentava la seconda elementare. Tuttavia, le propose di unirsi a lui e discutere del problema lungo il tragitto.

***

Mauro fu felicissimo di rivedere Marta. raccontò all’ex insegnante che la sua vita non era andata come sperava. Si era sposato con una sua compagna di studi, ma quando nacque la loro figlia, la moglie non sopravvisse al parto, lasciandogli in regalo la piccola, ma spezzandogli il cuore. Così Mauro era rimasto un padre single.

Durante il percorso, Mauro le propose di fare da tata alla sua preziosa figlia, occupandosi anche delle faccende domestiche, aiutandola con i compiti e prendendosi cura di lei. Naturalmente, offrì una ricompensa adeguata e Marta accettò subito.

Nel giro di pochi mesi, Marta si occupò del suo lavoro con grande impegno. Mauro poteva lavorare serenamente, senza preoccuparsi per la figlia. A Marta piaceva quella vita; desiderava da tempo avere un bambino tutto suo, e la figlia di Mauro divenne come una figlia per lei, trovando subito sintonia.

“Sai Marta, non ti ho mai dimenticata”, disse Mauro. “In tutti questi anni, sei rimasta nel mio cuore. Credevo che le nostre strade si sarebbero un giorno incrociate. Questa volta non puoi dire che non c’è niente tra noi, non ti crederei.”

“Ora, Mauro, capisco che tutto è possibile…”

Dopo un anno e mezzo, Mauro e Marta ebbero una figlia insieme, un’altra meravigliosa bambina. Marta divenne madre, anche se quasi a 40 anni. Ora è fermamente convinta che la vita sia imprevedibile e che tutto possa accadere. L’importante è credere sempre nel meglio.

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