Chiamo un’amica, risponde sua figlia.

Chiamo la mia amica e risponde sua figlia.

– Chiara, dico, – chiamami tua madre.
– Non posso, – risponde la bambina. – Mamma è andata a portare la nonna a comprare qualcosa di sportivo per i piedi e i jeans con l’elastico. La nonna partirà presto per una crociera.

Ho quasi reagito in modo poco appropriato a una notizia del genere davanti alla bambina. Perché la mamma della mia amica fino a poco tempo fa camminava con un’andatura trascinata e usciva di casa principalmente per sedersi sulla panchina nel cortile. Ricordava sempre con voce debole la sua fine imminente, specialmente in presenza di ospiti. E Serena, la mia amica, ha deciso di distrarre la madre da questi cupi pensieri e discorsi, che gettavano la famiglia nella depressione dalla mattina alla sera.

Già dalla primavera, aveva letto da qualche parte che si organizzava un viaggio per gli anziani in Europa, per Roma e dintorni. Tutto previsto e organizzato. Carico-scarico-movimento. Con personale medico a fianco e ulteriore supporto pronto ad aiutare con le valigie o direttamente con le nonne, se necessario. La madre, va detto, si era opposta a lungo, perché le era chiaro perché volevano mandarla nella città eterna per dieci giorni. Fine imminente, meglio lontana da casa, giusto? Ma poi si è lasciata convincere, soprattutto perché anche la sua amica di ricette e diagnosi aveva espresso desiderio di visitare la città dei sogni. In due, dopotutto, è più divertente.

Così hanno preparato le signore – una di settantacinque anni, l’altra di due anni più grande – raccomandando di comportarsi bene e resistere alle tentazioni, le hanno accompagnate all’aeroporto, e lì le hanno consegnate alla squadra che portava le pensionate a divertirsi in Europa.

Il viaggio è stato meraviglioso, la mamma chiamava ogni giorno col cellulare che le avevano dato, raccontando vivacemente per circa un’ora di colazioni, pranzi, cene e delle escursioni ai luoghi storici.

Tuttavia, un piccolo problema si è presentato. La mamma ha avuto stitichezza durante il viaggio. È comprensibile: una persona anziana, un luogo nuovo, cibo d’albergo e così via. Ha deciso, però, di non chiedere al gruppo di supporto e ha deciso di andare in farmacia di fronte per comprare un clistere. La farmacia si è rivelata piccola ma modernissima in stile romano. Vendono bottigliette, creme, e strumenti medici non facilmente comprensibili, in parte in modalità self-service.

Entrando, la mamma comincia a cercare l’oggetto del suo bisogno. Non trovandolo, decide di fare più giri del negozio, fermandosi e toccando vari articoli che somigliano vagamente a un clistere. Sembrano però di forma insolita, per non dire fantasiosa. Ma si sa, Roma è Roma! Nel frattempo, il farmacista – o come vengono chiamati, con autentico stupore osserva le manovre della nonna. Cercando di essere utile, chiede: “Come posso aiutarla, signora? Parla italiano? Inglese? Francese?”

La mamma conosce ovviamente un po’ di tutte le lingue: in italiano sa dire “ciao”, in inglese “hi” e “bye”. Ma nulla di tutto ciò era utile, così inizia a gesticolare per spiegare cosa le serve.

Si dà qualche colpo sul retro, poi con le mani mostra di voler qualcosa di rotondo e allungato. Il farmacista spalanca gli occhi sorpreso. Alla fine si chiarisce che la mamma parla italiano. Il farmacista le fa segno di non muoversi, torna subito. E infatti, torna dopo un paio di minuti con un signore anziano con cappello a scacchi e pipa in mano. E parla italiano! Si scopre essere un discendente di qualche nobile italiano. Il farmacista gli aveva chiesto aiuto.

Scoprì che la farmacia era in realtà un piccolo sex shop. Il farmacista spiegava eccitato che la signora stava cercando qualcosa di speciale. Ma cosa esattamente, non riusciva a capirlo. Il nobile doveva chiarire la situazione. Quando la mamma capì finalmente dove si trovava, non gridò di orrore, né coprì il viso. Al contrario, con interesse chiese al discendente del generale cosa fossero diversi articoli. Anche il nobile non sapeva esattamente tutto. Alla fine, il farmacista gli fece un piccolo tour.

La mamma con magnifico disprezzo disse al suo nuovo amico: “Decadenza. Non possono fare nulla da soli. Noi invece si poteva fare questo e quello, senza tanti aggeggi, non è vero?”

“Assolutamente vero, signora”, ammise affascinato il nobile italiano.

Dunque dal viaggio in Europa, la mamma non ha portato solo nuove esperienze, ma anche un nuovo amico. Si scrivevano, si chiamavano spesso. E ora hanno deciso di partire per le Bahamas o i Caraibi. Non importa.

– No, dimmi tu, che incubo, – si lamenta Serena al telefono. – Quei figli da Roma si lamentano che la mamma si comporta con leggerezza. Che il loro padre è troppo vecchio per questi viaggi e avventure. E io rispondo di badare al loro nonno. È lui che la invoglia a fare sciocchezze. Comunque, che assurdità, i vecchi e i giovani – sempre con la testa fra le nuvole…

Intanto, mentre i figli litigano e decidono chi sia il colpevole della dissolutezza, quei due stanno preparando le valigie, acquistano scarpe sportive e jeans con l’elastico. Hanno una crociera davanti!

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