Marito al mare, moglie incinta dall’anziana suocera a lavorare. Un finale felice.

Il marito al mare e la moglie incinta dalla suocera a coltivare l’orto. Fine della storia felice.

Alessandro decise che era stanco del lavoro e necessitava di una vacanza al mare. Alla sua moglie incinta non pensò neanche, preparava i bagagli solo per sé.

— Livia, non cominciare. Sai benissimo che sono stanco e voglio riposare.

— Secondo te, io non ne ho bisogno? Sono al sesto mese e tu mi dici di andare da tua madre a coltivare l’orto!

— E allora? Mia madre ti aiuterà e l’aria fresca ti farà bene.

Livia tacque e non rispose, consapevole che discutere con il marito fosse inutile. In campagna, la suocera la accolse con freddezza.

— Hai stancato così tanto il mio figliolo che è scappato al mare da te! Ben ti sta.

— Non è scappato, l’ho lasciato andare io. Non lo sapete, zia Nina?

Livia lavorava nell’orto tutto il giorno. Il sole era cocente, la schiena le faceva molto male e l’odore della terra le provocava continuamente nausea. Le gambe si gonfiavano di continuo e non riusciva a muoversi velocemente. Quando era troppo stanca, si sedeva e non faceva altro che accarezzarsi il ventre. Di sera, sentiva la suocera parlar male di lei con le vicine.

— Pigra da far paura! Ha le gambe gonfie! Le nostre donne partorivano nei campi e poi tornavano a zappare! Non è una nuora, è una regina!

Dopo qualche settimana, Alessandro tornò riposato, contento e abbronzato.

— Livia, ciao! Non puoi immaginare i gamberi che ho mangiato lì! E che spiaggia! L’anno prossimo ci andremo insieme.

— Alessandro, non ci andremo affatto. Me ne vado.

— Dove? Hai da fare?

— Non hai capito. Me ne vado da te.

— E’ uno scherzo? Senza di me spariresti, a chi mai potrete servire?

— Ora lo scopriremo.

Per la prima volta dopo anni di matrimonio, Livia capì cosa significasse la libertà. Non sapeva dove andare né cosa fare, ma era sicura che senza Alessandro sarebbe stata meglio. In tasca aveva pochi soldi e decise di non tornare in appartamento per prendere la valigia del bambino. La sua migliore amica, Claudia, accolse Livia incinta.

— Livia, ho una stanza libera, puoi restare tutto il tempo che ti serve! E non pensare alle cose brutte, tutto andrà bene!

Alessandro non poteva credere che la moglie l’avesse lasciato. La chiamava mille volte al giorno, andava a casa di Claudia con fiori, ma l’amica non lo faceva entrare, come le aveva chiesto Livia.

— Alessandro, vai via e dimentica la strada da queste parti. Livia non è una serva. È colpa tua.

Lui scriveva lettere che Livia a volte leggeva. In esse, chiedeva perdono, riconoscendo di essere stato uno sciocco, dicendo che gli mancava e che l’amava. Per il bene del futuro bambino, chiedeva di perdonarlo e di tornare in famiglia.

Il parto di Livia fu difficile, ma quando prese in braccio il figlio, dimenticò tutto. La sua vita iniziò a migliorare, era dura, ma gli amici la aiutavano. Non perdonò Alessandro, ma permise al figlio di vederlo.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

14 + 13 =

Marito al mare, moglie incinta dall’anziana suocera a lavorare. Un finale felice.