Mia figlia è spezzata dal tradimento: continua solo a piangere e osservare il suolo

La mia figlia è distrutta dal tradimento… Piange continuamente e tiene lo sguardo fisso a terra. Sono un padre.

Ho 73 anni e ho sempre creduto di conoscere la vita, e di sapere qual è la cosa giusta da fare.

Ma i miei figli avevano idee diverse.

Ho un figlio e una figlia. La loro madre è morta alcuni anni fa, e sono rimasto solo, in attesa di nipoti, pronto ad aiutarli, guidarli, insegnare loro ciò che ho compreso nel corso degli anni.

Ho cresciuto i miei figli nel rispetto delle tradizioni. Nella nostra famiglia il matrimonio non è mai stato solo una formalità. È responsabilità, rispetto per il partner, una garanzia che nei momenti difficili non ti abbandonerà.

Ma loro ridevano di me.

— Papà, è così vecchio stampo! – diceva mio figlio.
— Nessuno lo fa più oggi, – ripeteva mia figlia.

Il matrimonio? Il legame ufficiale? Tutto questo è antiquato, superato.

— Ci amiamo anche senza la carta, – mi assicurava mia figlia. – Non cambierà nulla con un timbro al Comune.

E io li guardavo in silenzio.

Perché sapevo che, prima o poi, la vita avrebbe messo tutto al suo posto.

E così è stato.

È stata cacciata come un oggetto inutile
Una mattina di buon’ora qualcuno ha bussato alla porta.

Ho aperto…

Sul pianerottolo c’era mia figlia.

Con una valigia.

Con un neonato nella carrozzina.

Con una bimba di tre anni che si aggrappava al suo cappotto.

Ho visto il suo volto.

Pallido, emaciato, con gli occhi pieni di lacrime.

— Papà… posso restare da te qualche giorno? – la sua voce tremava. – Giorgio mi ha cacciato. Ha trovato un’altra…

Non ho subito capito il senso delle sue parole.

Cacciata?

Come un cane?

Come un oggetto inutile?

— E i bambini?! – esclamai.

Lei scoppiò in lacrime.

— Ha detto che pagherà quanto prescritto dalla legge. Ma non vuole più né me, né loro…

Ho stretto i pugni.

Come?! Come si può cancellare così la famiglia, escludendo i figli dalla propria vita?

Volevo andare da lui immediatamente per chiedere spiegazioni, ma invece ho semplicemente abbracciato mia figlia e l’ho fatta entrare in casa.

Non ne abbiamo parlato per diversi giorni.

Lei sedeva alla finestra, senza alzare lo sguardo, mentre le lacrime le scorrevano sul viso.

E io osservavo il suo volto e capivo – era distrutta.

Moglie? No. Serva in una casa ricca
Si era laureata in scienze dell’educazione. Sognava di lavorare come insegnante, di occuparsi dei bambini.

Ma Giorgio non lo voleva.

— Non ho bisogno di soldi femminili, – si vantava. – Deve occuparsi della casa! Guadagno abbastanza, voglio una moglie, non un’insegnante stressata!

Lei stava a casa, cucinava, lavava, puliva, cresceva i bambini.

Lui tornava, il cibo era sempre caldo, la casa pulita, i bambini ben curati.

Lei non si lamentava.

Credeva che lui le fosse grato per tutto questo.

Pensava di essere importante per lui.

Ma così non era.

Appena ha trovato un’altra, per lui è diventata invisibile.

— Ho un nuovo amore, – mi disse con calma quando lo chiamai. – E i bambini? Beh, pagherò quanto prescritto.

Le versava 200 euro al mese.

Una somma ridicola.

Esattamente quanto previsto dalla legge.

— Mi basta, – disse lui quando gli chiesi di aiutarci di più. – Non ho intenzione di mantenerli! È tutto passato.

Passato.

Quello che era la sua famiglia.

Quello che ha cancellato in un attimo.

Figlia distrutta… Come andare avanti?
È passato un anno.

Viviamo in tre – io, mia figlia e le sue due bambine.

Sono in pensione, ricevo poco più di 200 euro. Lei ha un piccolo sussidio.

A malapena ci basta per le bambine.

Lei non lavora – la più piccola non ha ancora un anno.

Ma non è questo il problema principale.

Il problema è che non vive.

Esiste e basta.

Non ride, non sorride, non parla se non necessario.

È come una bambola rotta.

Negli occhi, il vuoto.

Guarda sempre in basso.

E so a cosa sta pensando.

Che se mi avesse ascoltato, se avesse insistito sul matrimonio ufficiale, tutto sarebbe stato diverso.

Magari lui se ne sarebbe andato lo stesso.

Ma non avrebbe potuto cancellarla così.

Avrebbe avuto delle responsabilità.

Non sarebbe rimasta povera, con due figlie a carico.

Sono anziano.

Non so per quanto tempo ancora potrò aiutarla.

E poi?

Come vivrà?

Come vivranno le mie nipoti?

Troverà un uomo che la amerà, una donna con due figlie?

Come ho potuto credere che mi sarei mai posto queste domande?!

Ragazze, non ripetete il suo errore!
Ora ne sono sicuro.

Le relazioni libere non sono libertà.

Sono un vicolo cieco.

Il matrimonio non è solo un pezzo di carta.

È protezione.

È responsabilità.

Voglio rivolgermi a tutti i padri, a tutte le madri che hanno figlie.

Non permettete loro di fare lo stesso errore di mia figlia!

Guidatele, spiegatele, convincetele.

Una ragazza senza matrimonio è senza protezione.

Maledico quella “moda” venuta dall’Occidente, questa falsa libertà in cui la donna resta con niente.

Vedo cosa è successo a mia figlia.

Vedo come la sta distruggendo.

E non voglio che accada a nessun’altra.

Proteggete le vostre figlie.

Il matrimonio non è una garanzia di amore eterno.

Ma è una garanzia di protezione.

Non permettete ai vostri figli di commettere lo stesso errore.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

17 − 15 =

Mia figlia è spezzata dal tradimento: continua solo a piangere e osservare il suolo