Chi dice che i soldi non fanno la felicità si sbaglia!
Quando le illusioni si infrangono contro la realtà
Fin da piccolo mi dicevano che i soldi non erano importanti.
– L’importante è avere persone buone intorno a te, – dicevano i miei genitori.
– L’amore, non la ricchezza, è ciò che conta.
Ci ho creduto.
Poi sono cresciuto.
E ho capito quanto si sbagliassero.
Mi sono sposato per amore, ma non è stato sufficiente
Ho incontrato Giulia quando ero ancora uno studente.
Ci amavamo così tanto che non potevamo respirare l’uno senza l’altra.
Quando ci siamo sposati, non avevamo né una casa nostra, né risparmi, né certezza nel futuro.
Ma non ci importava.
Eravamo felici.
Sono arrivati i bambini. La casa si è riempita delle loro risate, dei giocattoli, della gioia.
Tutto sembrava così luminoso, così giusto.
Gli amici ci circondavano, durante le feste si riunivano compagnie allegre, e sembrava che sarebbe stato così per sempre.
Ma la vita non ama chi crede nelle favole.
Quando mancano i soldi in casa, la felicità scompare
Il primo colpo è arrivato all’improvviso.
Sono stato licenziato.
Sono rimasto senza lavoro, senza stabilità, senza certezze.
Giulia continuava a lavorare, ma il suo stipendio non bastava per nulla.
All’inizio abbiamo solo iniziato a risparmiare.
Poi abbiamo iniziato a evitare gli ospiti – perché non avevamo niente da offrire.
Pian piano i sorrisi sono scomparsi dai nostri volti.
Non potevo più permettermi nemmeno le cose semplici
Mia moglie ha sempre amato le cose belle, i buoni cosmetici, i profumi costosi.
Ma ora doveva rovistare nei mercatini dell’usato, cercare le svendite, comprare il più economico.
Ha imparato a non guardare la qualità – solo il prezzo.
E io la guardavo e vedevo spegnersi la luce nei suoi occhi.
Odiava il sapone economico in bagno, odiava il detersivo di bassa qualità, odiava tutto ciò che le ricordava della nostra povertà.
La perdevo – giorno dopo giorno, poco a poco
È diventata irritabile.
Si arrabbiava con me.
Mi guardava con rimprovero – e io capivo che non mi vedeva più come l’uomo che poteva cambiare qualcosa.
Cercavo di trovare un lavoro.
Ma tutto quello che mi offrivano era una guardia in un cantiere per il minimo stipendio.
Ho accettato, perché non avevo scelta.
Ma non era abbastanza.
Giulia stava sempre più spesso in silenzio. Si voltava sempre più spesso.
E io non sapevo cosa dire.
Alzavo solo le spalle:
– Cosa posso fare?
– Non siamo i soli, – dicevo.
– È così per molti, – cercavo di calmarla.
Ma sapevo che era una debolezza.
Lei sapeva che era una debolezza.
E quell’amore che una volta ci sembrava indistruttibile, si scioglieva come neve.
I miei genitori si sbagliavano. I soldi sono tutto.
Sono arrabbiato.
Con me stesso.
Con Giulia.
Con i miei genitori, che non mi hanno insegnato a lottare per i soldi, a desiderare di guadagnare.
Dicevano che i soldi non erano importanti.
Ma proprio la loro mancanza ha distrutto la mia famiglia.
Non l’amore.
Non il tradimento.
Solo la povertà.
E ora lo so: senza soldi non c’è felicità.