Sto chiedendo il divorzio,” dichiarò.

Mi sto separando, – annunciò Giorgia.

Alessandro in quel momento stava guardando il calcio con passione e… non reagì alle parole della moglie.

Giorgia si avvicinò e spense la televisione.

– Cosa stai facendo?! Sei impazzita?! – urlò Alessandro, poi si riprese, fece un respiro profondo e dichiarò diplomaticamente:

– Scusa. È solo un momento cruciale della partita.

– Sono sicura: non più importante di quello che ho detto.

– Cosa hai detto? – il marito si confuse, realizzando che, come al solito, aveva lasciato le parole della moglie scivolare via.

– Sto chiedendo il divorzio.

Alessandro sgranò gli occhi:

– Come “il divorzio”? Perché? Pensavo che andasse tutto bene tra noi.

– A te sembrava.

– Aspetta… Ieri siamo stati a teatro, il giorno prima ti ho portato dei fiori, la settimana scorsa siamo andati al cinema. Tutto come piace a te…

– Sì, ma solo che tutto questo è successo per la prima volta in sette anni di matrimonio. E so anche perché.

– E perché?! – Alessandro iniziava ad arrabbiarsi.

– Perché ho mandato i bambini all’asilo, ho trovato un lavoro, ho iniziato a frequentare la palestra, il salone di bellezza, ho cambiato look e fatto nuove amicizie.

– E cosa c’entra questo?

– C’entra eccome! Hai visto che sono interessante per qualcun altro, che gli uomini mi notano, che non ho più bisogno di te come prima.

– Sciocchezze…

– No, Alessandro, non è una sciocchezza. Altrimenti non ti saresti spaventato, non avresti iniziato a girarmi intorno, a cercare di compiacermi, a spalancare la bocca per guardarmi, a regalare fiori. Non parliamo neanche di cinema e teatro. È stata una vera impresa da parte tua!

– Ho cercato di fare piacere… Aspetta, non ho capito: decidi di divorziare per questo?

– Sì. Non voglio più vivere così. Ti stai atteggiando a marito amorevole adesso, ma dove eri quando ero incinta, quando partorivo i bambini, quando non dormivo la notte? Non mi hai mai aiutato! Eri presente nella nostra vita solo simbolicamente. Venivi, mangiavi, dormivi. Posso contare quante volte hai preso in braccio i bambini!

– Ma io lavoravo! – Alessandro quasi saltò dall’indignazione, – per mantenervi!

– Lavoravi, è vero. Ma non mantenendo solo noi – anche te stesso. E avevi i fine settimana, ma preferivi passarli con gli amici.

– Ne ho diritto!

– Io non avevo fine settimana liberi, – continuò Giorgia senza nemmeno prestarvi attenzione, – anche se i bambini… sono anche tuoi. Ma era l’ultima delle tue preoccupazioni. Ancora sento le tue parole: ti ho dato i soldi, cos’altro vuoi? E io volevo… Volevo una persona affidabile e familiare accanto a me. Che mi sostenesse. E non solo materialmente, ma anche moralmente. Che mi consolasse, alla fine.

Ma per te non c’era tempo per questo. Vivevi la tua vita, in cui non c’ero né io né i nostri figli…

– Non esagerare.

– Non sto esagerando. Sai almeno in quale asilo vanno? Noi, tra l’altro, ci mettiamo quaranta minuti per arrivarci. Al mattino! Con i mezzi pubblici! Mentre tu vai al lavoro comodamente in macchina. E ci arrivi in venti minuti. Eppure non hai mai offerto di portare i bambini all’asilo.

– Non mi hai chiesto, – borbottò Alessandro.

– E perché dovrei chiedere? Ci sono cose che un marito e padre amorevole non deve neanche chiedere. È ovvio. Ma non nel tuo caso, visto che non si parla di amore. Né mai si è parlato…

– Mi fai passare per un mostro…

– No, Alessandro, non sei un mostro. Sei solo una persona completamente estranea per me. Sei diventato uno sconosciuto… O lo sei sempre stato.

– E per i bambini? Cosa dirai loro? Come lo spiegherai?

– Oh, non farmi ridere! – rise Giorgia, – hanno appena iniziato a riconoscerti per strada! Quindi non avrò problemi da quel punto di vista.

Alessandro non riuscì a trovare una risposta. In parte Giorgia aveva ragione, ma anche lui poteva essere compreso: lui – un uomo, lei – una donna, dovrebbe sapere il suo posto, e occuparsi della casa e dei bambini. Suo padre glielo diceva sempre. E sua madre era d’accordo. Ma Giorgia era insoddisfatta…

– E come pensi di vivere con uno stipendio e due bambini? – attaccò Alessandro, – quanto a me – non ti darò un centesimo!

– Lo farai, – rispose tranquillamente Giorgia, – gli alimenti non si possono eliminare. E divideremo i beni accumulati in sette anni di matrimonio davanti a un giudice. Anche se non c’è molto da dividere, ma comunque. Il frigorifero, in ogni caso, serve più a noi con i bambini. E, conoscendoti, sono sicura: ti attaccherai proprio a quello per farmi del male. Quindi tutto – solo attraverso il tribunale. Per nostra fortuna, non abbiamo una casa di proprietà. Puoi restare in questa. Io, invece, con i bambini ho già trovato un appartamento non lontano dall’asilo (Giorgia fece una breve pausa, sperando che Alessandro non sarebbe stato d’accordo, che avrebbe detto che avrebbe affittato lui un altro appartamento, che lei e i bambini potevano restare lì dove erano abituati… Ma Alessandro non disse nulla del genere), – … ho già trovato qualcosa di adatto.

– Bene, andatevene! – Alessandro non riusciva più a restare calmo, – ti credi tanto furba?! Hai pianificato tutto?! Non hai dimenticato nulla?! E la macchina? Non te la darò!

– E non la chiedo, – sorrise Giorgia, – non mi serve.

– Com’è che sei così generosa?! – Alessandro non riusciva più a fermarsi, – l’auto non ti serve! Di sicuro te ne vai in giro con qualcun altro?! Dai, confessalo: da quanto mi hai piantato le corna?! Sei diventata così coraggiosa!

– Non mi sorprendi, – Giorgia era completamente calma, – lo sapevo che avrei sentito qualcosa del genere.

– Guarda, – Alessandro si avvicinò a lei, la prese per le spalle, iniziò a scuoterla, – chi pensi ti vorrà con due bambini?! Dimentichiamo tutto quello che hai detto fino adesso? Viviamo insieme, come prima. Cambierò, te lo prometto!

– Come prima? No, – rispose salda Giorgia, – non sarà possibile.

– Ma perché?! – Alessandro non urlava, ma strepitava con tutto il fiato che aveva.

– Perché non ti amo più…

Alessandro si sentì perso, si agitò interiormente e improvvisamente, come se avesse realizzato che erano inutili ulteriori parole, accettò:

– Se è così, chiedi pure il divorzio.

Furono divorziati sei mesi più tardi. Tutto accadde come aveva previsto Giorgia.

Ora vive con i figli vicino all’asilo e le mattine nei giorni lavorativi sono molto più serene per lei.

E nei fine settimana – è totalmente libera! Tutto questo perché l’ex marito porta i bambini con sé! Li porta in giro per la città, sta con loro a casa sua, gioca a vari giochi. Perfino cucina per loro!

E chi li capisce, questi uomini?

Finché sono sposati – né la moglie né i figli sembrano contare. Prendono tutto come un dato di fatto.

Divorziati – e trovano il tempo per i figli, e diventano quasi il miglior papà del mondo…

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

1 × 1 =

Sto chiedendo il divorzio,” dichiarò.