Sto chiedendo il divorzio”, ha annunciato.

– Sto chiedendo il divorzio, – annunciò Chiara.

Luca stava guardando appassionatamente il calcio in quel momento e… non reagì affatto alle parole della moglie.

Chiara si avvicinò e spense la televisione.

– Ma cosa fai?! Sei impazzita?! – urlò Luca, poi si ricompose, facendo uno sforzo su se stesso e disse pacatamente:

– Scusami. È solo che c’era un momento importante.

– Sono sicura: non più importante di quello che ho detto io.
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– Cosa hai detto? – chiese smarrito lui, rendendosi conto di aver fatto finta di nulla come al solito.

– Sto chiedendo il divorzio.

Luca si immobilizzò:

– Come «il divorzio»? Perché? Pensavo andasse tutto bene tra noi.

– A te sembrava.

– Aspetta… Ieri siamo stati a teatro, l’altro ieri ti ho portato fiori, la settimana scorsa siamo andati al cinema. Tutto come piace a te…

– Sì, ma era la prima volta in sette anni di matrimonio. E io so anche perché.

– E perché?! – Luca cominciava ad arrabbiarsi.

– Perché ho iscritto i bambini all’asilo, ho trovato lavoro, ho iniziato a frequentare la palestra, il salone di bellezza, ho cambiato look, ho fatto nuovi amici.

– E questo cosa c’entra?

– C’entra eccome! All’improvviso hai visto che sono interessante per qualcuno, che gli uomini mi notano, che non ho più bisogno di te come prima.

– Che sciocchezza…

– No, Luca, non è una sciocchezza. Altrimenti non ti saresti spaventato, non avresti iniziato a girare intorno a me, a compiacermi, a non distogliere lo sguardo da me, a portarmi fiori. Non parliamo di cinema e teatro. Dal tuo punto di vista – è stato un vero sforzo!

– Mi sono impegnato… Volevo farti piacere… Aspetta, non ho capito: hai deciso di divorziare per questo?

– Sì. Non voglio più vivere così. Ora fingi di essere un marito amorevole, ma dove eri tu quando ero incinta, quando partorivo, quando passavo notti insonni? Non mi hai mai aiutato in nulla! Eri presente nella nostra vita solo simbolicamente. Venivi, mangiavi, dormivi. Posso contare su una mano quante volte hai preso i bambini in braccio!

– Ero al lavoro! – Luca era indignato, – per provvedere a voi!

– Lavoravi, non lo nego. Ma non provvedevi solo a noi – anche a te stesso. Avevi pure i fine settimana liberi, ma preferivi passarli con gli amici.

– Ne ho il diritto!

– Io non avevo fine settimana liberi, – continuò Chiara, ignorando la replica del marito, – anche se i bambini… sono anche tuoi. Ma era l’ultima cosa che ti interessava. Ancora sento le tue parole: ti ho dato i soldi, cos’altro vuoi? E io volevo… Volevo avere accanto una persona affidabile, cara. Che mi sostenesse. Non solo materialmente, ma anche moralmente. Che avesse un po’ di compassione.

Ma tu non avevi tempo per questo. Vivevi la tua vita, in cui non c’erano né io, né i nostri figli…

– Non esagerare.

– Non esagero affatto. Sai almeno in quale asilo vanno? Tra l’altro, ci arriviamo in quaranta minuti. Al mattino! Con i mezzi! E tu vai al lavoro da solo in macchina come un signore. E ci metti venti minuti. Però non hai mai offerto di portare i bambini all’asilo.

– Non me l’hai mai chiesto, – borbottò Luca.

– E perché dovrei chiederlo? Ci sono cose che un marito e padre amorevole, non ha bisogno che gli vengano chieste. È scontato. Ma non nel tuo caso, visto che non si parla di amore. Non si è mai parlato…

– Mi hai dipinto come un mostro…

– No, Luca, non sei un mostro. Sei semplicemente una persona estranea per me. Sei diventato estraneo… O forse lo sei sempre stato.

– Questo per te, e per i bambini? Cosa dirai loro? Come lo spiegherai?

– Oh, aiutatemi! – rise Chiara, – di recente hanno cominciato a riconoscerti per strada! Perciò non avrò problemi da questo lato.

Luca non sapeva cosa rispondere. In parte Chiara aveva ragione, ma anche lui aveva la sua parte: è un uomo, lei è una donna e dovrebbe sapere qual è il suo posto, occuparsi della casa e dei bambini. Il padre di Luca lo diceva sempre. E la mamma era d’accordo. E Chiara è scontenta senza motivo…

– E come pensi di vivere con uno stipendio e due bambini? – attaccò Luca, – quanto a me – non darò neanche un centesimo!

– Darai, – rispose tranquillamente Chiara, – gli alimenti non sono stati aboliti. E i beni acquisiti in questi sette anni li divideremo in tribunale. Anche se non c’è molto da dividere, ma comunque. Il frigorifero, volenti o nolenti, serve più a noi che ai bambini. E, conoscendoti, sono sicura che ti attaccherai proprio ad esso per far male. Quindi tutto – solo per vie legali. Per fortuna non abbiamo una casa. Tra l’altro, puoi rimanere in questa. E per noi con i bambini ne prenderò un’altra in affitto (dicendo quest’ultima frase, Chiara fece una piccola pausa, sperando nel profondo del cuore che Luca non sarebbe stato d’accordo, che avrebbe detto che sarebbe stato lui a prendere un altro appartamento in affitto, che la moglie e i figli avrebbero potuto vivere dove erano abituati… Ma Luca non disse nulla del genere), – … ne ho già trovata una adatta vicino all’asilo.

– Allora andatevene! – Luca non poteva più ascoltare Chiara tranquillo, – pensa un po’: tutto calcolato?! Non hai dimenticato niente?! E la macchina? Quella non te la do!

– E non la chiedo, – sorrise Chiara, – non mi serve.

– Da quando sei diventata così generosa?! – Luca non riusciva a fermarsi, – non ha bisogno della macchina! Scommetto che stai già usando un’altra?! Dai, ammettilo: da quanto sono spuntati i corna sulla mia testa?! Sei diventata troppo coraggiosa!

– Non mi hai sorpreso, – Chiara era completamente calma, – sapevo che avrei sentito qualcosa del genere.

– Capisci finalmente, – Luca volò dalla moglie, la afferrò per le spalle, cominciò a scuoterla, – chi vuoi che ti prenda con due bambini?! E dai… dimentichiamo tutto quello che hai detto? Vivremo insieme, come prima. Mi correggerò, te lo giuro!

– Come prima? No, – rispose fermamente Chiara, – non è proprio possibile.

– Ma perché?! – Luca non gridò nemmeno, urlava a squarciagola.

– Perché non ti amo più…

Luca si perse, si agitò internamente e improvvisamente, come se avesse sentito che ulteriori discorsi erano inutili, accettò:

– Se è così – chiedi il divorzio.

Divorziarono sei mesi dopo. Tutto accadde come aveva pianificato Chiara.

Ora vive con i suoi figli vicino all’asilo e la mattina nei giorni lavorativi è molto più tranquilla per lei.

E nei fine settimana – è una donna completamente libera! Tutto perché l’ex marito prende i bambini con sé! Li porta in città, resta con loro a casa sua, gioca con loro a giochi di ogni tipo. E persino cucina da solo!

E chi capisce questi uomini?

Finché è sposato – né la moglie né i figli contano. Li dà per scontati.

Quando divorzia – trova il tempo per i figli e diventa quasi il miglior papà del mondo.

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