Sogni di maternità della nuora: e io dovrei pagare?

**Diario personale**

A volte mi sembra di vivere non nella realtà, ma in un teatro dell’assurdo. Mio figlio, un uomo adulto, improvvisamente sembra tornato un ragazzino che lascia che altri decidano per lui. E mia nuora è la regista di questa messa in scena, dirige la loro vita con sicurezza, mentre dietro le quinte ci sono io—con il portafoglio sempre in mano, pronta ad aiutare. Ma la pazienza comincia a scarseggiare, mentre le pretese sulla mia benevolenza crescono.

Vivono insieme da sempre, ancora prima del matrimonio. Lui abitava con me, nella mia casa a Milano, mentre lei condivideva una stanza con un’amica a Torino. Quando hanno deciso di sposarsi, hanno affittato un appartamento insieme. Io non mi sono intromessa—ognuno deve costruire la propria vita come crede. Li ho aiutati economicamente quando necessario. Non siamo ricchi, ma capisco che i giovani abbiano difficoltà—ci sono passata anch’io.

Quello che però non riesco a digerire è la loro decisione di avere un figlio ora—proprio ora. Nessun lavoro stabile, nessuna casa di proprietà, nessun risparmio. Eppure, le loro dichiarazioni sono decise: “Il bambino non può aspettare”, “Il tempo passa”, “Dopo i trenta sarà più difficile”, “Ce la faremo”. E mio figlio annuisce, senza dubitare nemmeno un attimo. Lo guardo e non lo riconosco più. Dov’è il tuo buonsenso? La tua maturità? Perché permetti di nuovo che altri scelgano al posto tuo?

Lui lavora, certo, ma in un posto dove lo stipendio può arrivare in ritardo o sparire senza preavviso. Ha cambiato lavoro almeno cinque volte—sempre la stessa storia: capi inaffidabili, aziende che falliscono. Lei guadagna poco, eppure hanno già cambiato casa diverse volte. Da soli, si può sopravvivere. Ma con un neonato tra le braccia? Con traslochi, scatolami e pianti nel cuore della notte? Chi resisterà?

Ho provato a parlarci con calma. Aspettate, ho detto. Rafforzate le vostre basi, risparmiate, sistematevi—poi pensate a un figlio. Niente. La decisione è presa. Lei ha fretta. E lui, come ipnotizzato: “Sì, facciamolo”. E io? Dovrò prepararmi a essere non solo nonna, ma anche una seconda madre per questo bambino? Aiutare è sacro, lo so. Ma io non ho un’eterna giovinezza, né risorse infinite.

E se non ce la facessero? Se tra qualche mese non avessero i soldi per l’affitto, per i pannolini, per il latte? Chi pagherà? Io, naturalmente. Perché dire di no a mio figlio e a mio nipote non potrò mai. E questo mi terrorizza. Perché sono già stanca di vivere al limite—ho le mie spese, la mia salute, le mie preoccupazioni. Non sono fatta di ferro.

Mia nuora, intanto, sorride e dice spensierata: “Ci arrangieremo”. Quel “ci arrangieremo” suona leggero, come se parlassimo di una gita al lago e non di una nuova vita. E io mi sento stringere il cuore—perché non riflettere, non valutare, non fare due conti?

Non odio i bambini. Non sono contraria ai nipoti. Sogno di coccolarli, insegnare loro qualcosa, dirgli una fiaba. Ma voglio che nascano nell’amore, nella sicurezza, nella consapevolezza. Non nel caos e nei debiti. Voglio che mio nipote non si senta mai un peso, che abbia tutto—dalla culla ai vestiti caldi. Che cresca sapendo che mamma e papà ce la fanno. E non con l’ansia che tutto dipenda dalla nonna.

Li osservo e penso: se solo aspettassero qualche anno, tutto potrebbe essere diverso. Un lavoro migliore, soldi da parte, una casa più stabile, magari un mutuo. Si può vivere con criterio, no? Ma in questa famiglia, pare che prima si salti, e poi si cerchi il paracadute. E chi lo trova, inevitabilmente, sono sempre io.

Taccio. So che le mie parole entreranno da un orecchio e usciranno dall’altro. E nel profondo, mi preparo già. A notti insonni, a nuove spese, a responsabilità che non ho scelto ma che dovrò comunque portare. Perché quando nasce un bambino, i sacrifici toccano a chi è più grande. Perché l’amore non è solo gioia—è anche rinuncia. E il desiderio profondo che, prima o poi, qualcuno in questa catena diventi finalmente adulto.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

4 × 1 =

Sogni di maternità della nuora: e io dovrei pagare?