Una donna che rifiuta il significato di famiglia, persino il suo bambino!

“Mia nuora non ha bisogno di nessuno, nemmeno di suo figlio!” — la storia di una donna che non sa cos’è una famiglia.

Dopo il matrimonio di mio figlio, speravo che nella nostra famiglia tutto sarebbe andato per il meglio. Ma fin dal primo giorno, ho capito che con questa donna, Giulia, non avrei mai potuto andare d’accordo. No, non è questione di gelosia, come si potrebbe pensare. Ho accettato da tempo che mio figlio sia cresciuto, che si sia sposato e che ora ci sia un’altra donna al centro della sua vita. Sarei stata felice di accoglierla, di sostenerla, di esserle vicina. Ma più il tempo passava, più mi rendevo conto che lei non amava nessuno. Né me, né mio figlio, e, cosa ancora più terribile, nemmeno il proprio bambino.

Giulia ha sempre messo se stessa e i suoi desideri al primo posto. Lo notavo già prima del matrimonio, ma pensavo che, forse, con l’arrivo di un figlio, sarebbe cambiata. Che sarebbe diventata più dolce, più premurosa. Mi sbagliavo. È rimasta fredda come prima. Mio figlio lo tratta come un assistente temporaneo, utile finché le fa comodo.

Da me non sono quasi mai venuti in visita. Le feste di famiglia si svolgevano sempre a casa nostra, e solo allora Giulia si presentava — sempre impeccabile, con le unghie perfette, i capelli pettinati e vestiti costosi. E va bene, ma ogni volta che guardavo mio figlio, mi veniva da piangere. Sembrava stanco, trascurato, perso. Non un marito felice, ma un uomo che cerca di sopravvivere in un territorio ostile.

“Oh, Giulia, non ti prendi proprio cura di tuo marito,” ha osservato cautamente mia sorella una volta, seduta a tavola durante una festa.

Giulia ha solo sorriso:

“Non sono stata assunta come sua bambinaia. Che si arrangi da solo.”

Quella volta ho taciuto. Anche se avrei voluto dirle tutto quello che pensavo. Ma non volevo rovinare la festa a mio figlio. Però nella mia mente si è fissata una domanda: “Le importa davvero così poco di come sta? L’importante è che lei abbia le ciglia perfette e lo smalto scintillante.”

Passa un po’ di tempo. Mio figlio mi chiama:

“Mamma, posso venire da te? Ho bisogno di stare un po’ da qualche parte…”

La voce roca, debole. Arriva dopo un’ora — pallido, con la febbre, a malapena in piedi. Sono quasi svenuta quando l’ho visto. Mi ha spiegato che il medico gli aveva prescritto delle infezioni, due volte al giorno, rigorosamente puntuali. E Giulia? Giulia ha detto:

“Non ho intenzione di svegliarmi all’alba per questo. Se sua madre è così preoccupata, può farlo lei.”

Ecco qua. Ecco la “moglie”. Niente preoccupazione, niente affetto. Pensavo che dopo una cosa del genere almeno lui avrebbe seriamente pensato al divorzio. Invece no, dopo qualche mese hanno deciso di… avere un figlio.

Mio nipote è nato, ma non ho mai visto amore da parte della madre. Faceva tutto “per dovere”: lo nutriva, lo cambiava, lo metteva a dormire. Niente baci, niente abbracci, niente tenerezza. Una macchina, non una madre. Ricordo quando hanno organizzato una vacanza. Giulia ha detto che non avrebbe portato il bambino — “rovinerebbe tutto”. Ha proposto di lasciarlo a un’amica. Né a me, né ai suoi genitori — “tutti lavorate”. Mio nipote non poteva andare da nessuno. Alla fine, è partita da sola.

Mio figlio è rimasto con il bambino. Cucinava, lo portava a passeggio, se ne prendeva cura. Tutto da solo. Dopo quell’episodio, per la prima volta ha davvero pensato di chiedere il divorzio. Ma come sempre, ha esitato, sperando che forse lei potesse cambiare. Lei non è cambiata. Sono ancora insieme. Ma sempre più spesso mio figlio passa la notte da me — dopo litigi e offese che non riesce più a sopportare.

Giulia invece vive come se fosse sola. Non ha bisogno di nessuno. Suo marito è solo un coinquilino. Suo figlio è un inconveniente. Non capisco… Perché sposarsi se non sei pronta per una famiglia? Perché avere un bambino se non lo vuoi? Per cosa? Per spuntare una casella?

Mio figlio soffre. Lo vedo. Ma ancora spera. E io aspetto ancora il giorno in cui capirà definitivamente che questa donna non cambierà. E solo allora, forse, inizierà una vita nuova, vera. Senza una moglie fredda, senza finzioni, ma con un bambino piccolo e amato tra le braccia.

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