Il ritorno del padre dopo dieci anni: mettere in gioco anni di costruzioni?

Ecco la storia adattata alla cultura italiana:

Allora, sai che succede? Il padre biologico si è fatto vivo dopo dieci anni: ma ne vale davvero la pena rovinare tutto ciò che è stato costruito con tanto amore?

— Quando si sono sposati, Giulia ormai faceva fatica a camminare, era all’ultimo mese di gravidanza — racconta con la voce tremante Anna Maria, la mamma della ragazza. — Che matrimonio, poi… Sono solo andati in Comune, hanno firmato e poi sono venuti da me. Abbiamo preparato un tavolo e festeggiato tranquilli. Una settimana dopo è nato il nostro Matteo.

Quando le chiedono perché la figlia abbia aspettato così tanto per sposarsi, Anna Maria sospira. — Anzi, è successo tutto in fretta. Giulia ha scoperto di essere incinta quando aveva già tre mesi. Viveva con il padre del bambino, stavano organizzando il matrimonio, facevano progetti. Ma lui ha avuto paura. Si è spaventato delle responsabilità. È sparito nel nulla — ha preso le sue cose, l’ha bloccata dappertutto e via, come se non fosse mai esistito.

Giulia era distrutta. Incinta, abbandonata, con il terrore del futuro. E proprio in quel momento difficile è arrivato Luca. Lei subito gli ha detto la verità — non ha nascosto nulla. Lui l’ha ascoltata, ha riflettuto… e poi è rimasto. Si è preso cura di lei, l’accompagnava alle visite, le preparava da mangiare, la consolava. Poco dopo le ha fatto la proposta. Ha detto: “Il bambino deve nascere in una vera famiglia.”

Io, te lo dico sinceramente, all’inizio non ci credevo. Temevo che dietro la gentilezza di Luca si nascondesse qualcosa. Ho anche provato a informarmi su di lui — ammette la mamma con amarezza. — Ma invano. Luca si è rivelato non solo un marito perfetto, ma anche un padre incredibile per Matteo.

Sono passati dieci anni. Matteo è un ragazzino intelligente ed educato. Studia con Luca, escono al cinema, vanno in piscina, pattinano insieme. Tra loro c’è un amore vero, autentico. Matteo chiama Luca papà — perché, in fondo, è lui il suo vero padre. Anche la mamma di Luca, tra l’altro, adora il nipote. Lo porta a casa sua nei weekend, gli fa regali, gli prepara i suoi dolci preferiti.

Tutto sembrava tranquillo, finché un giorno Giulia non mi ha mostrato un messaggio: “Ciao. Ho visto le foto di nostro figlio. Voglio conoscerlo. Ha il diritto di sapere chi è il suo vero padre.” A scriverlo era quello lì — il padre biologico, che dieci anni fa era scappato, lasciando una ragazza incinta.

— Ci credi? — si indigna Anna Maria. — Ha visto le foto sui social e all’improvviso si è “svegliato”! Ha iniziato a scrivere a Giulia, a pretendere incontri, a dire che aveva ogni diritto sul bambino. Poi ha addirittura pubblicato una foto di Matteo con la scritta: “Mio figlio”. Ma che padre sei, se in dieci anni non ti sei mai ricordato della sua esistenza?!

Giulia ha sempre postato foto del figlio — dalle feste, dal mare, dalle gite. Ne era orgogliosa. Ma non avrebbe mai immaginato che un giorno questo avrebbe dato la possibilità a un fantasma del passato di entrare nella loro vita.

— Io le ho detto subito: non rispondergli nemmeno! — racconta Anna Maria. — Non è un padre! Ma Giulia esita. Dice: “È il suo padre biologico, forse Matteo ha il diritto di conoscerlo…”

Luca, ovviamente, era contrario. Ha cresciuto Matteo dalla nascita. Lui è il padre che non è scappato quando le cose si sono fatte difficili. Non gli ha solo dato amore, lo ha cresciuto. E adesso dovrebbe stare a guardare mentre un estraneo decide di intromettersi di nuovo?

Quando la mamma di Luca lo ha scoperto, mi ha chiamata. Mi ha chiesto di convincere Giulia. Dice: “Lo sai che potrebbe distruggere tutto — la famiglia, la fiducia, persino l’anima del bambino. Matteo crede che Luca sia suo padre. Perché rovinare tutto? Per cosa?”

Anche io ho cercato di parlarle. Le ho spiegato che la parentela di sangue non è sempre la cosa più importante. Che il padre è quello che c’è. Quello che non ti ha tradito. Quello che ti ha insegnato a vivere. Tutti — Luca, sua mamma, perfino io — eravamo assolutamente contrari.

Ma Giulia ha detto: “Vi capisco, ma sono una madre. E devo dare a Matteo la possibilità di scegliere. Non posso nascondergli la verità. Non permetterò al padre biologico di intromettersi nella nostra vita, ma devo dare a Matteo la possibilità di conoscerlo.”

Non so se sta facendo la cosa giusta. È tutto così delicato, così fragile. Matteo ha dieci anni. È cresciuto circondato d’amore. Se scoprisse che il “papà” non è suo padre, non rischierebbe di frantumargli il mondo? E se quell’uomo sparisse di nuovo, lasciandogli un’altra ferita?

Eppure… forse Giulia ha ragione? Forse non è giusto vivere nella menzogna? E se un giorno Matteo volesse davvero sapere? O magari, al contrario, rifiutasse chi l’ha già tradito una volta.

Ora tutto è appeso a un filo. E io, come madre, prego Dio che quel filo non si spezzi. Che Luca rimanga nella vita di Matteo come il suo vero padre. E che Matteo, quando scoprirà la verità, sappia fare la scelta giusta — con il cuore.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

4 × five =

Il ritorno del padre dopo dieci anni: mettere in gioco anni di costruzioni?