Scandalo a Zaffiro: l’ombra di un conflitto familiare
“Beatrice, la mamma ha chiamato. Vogliono venire a trovarci per vedere Camilla,” disse Matteo entrando nella stanza dove sua moglie stava mettendo a dormire la loro figlia di un anno.
Il volto di Beatrice si irrigidì. La notizia fu come un colpo al cuore. I rapporti con Francesca si erano guastati dopo la nascita di Camilla, nonostante un tempo fossero stati affettuosi. Beatrice non sopportava che la suocera, approfittando di ogni occasione, desse di nascosto qualsiasi cosa alla piccola, ignorando le richieste della giovane madre.
Ogni visita di Francesca finiva in litigio. L’ultima volta, tre mesi prima, aveva offerto a Camilla una fetta di torta al cioccolato. Beatrice aveva lasciato la figlia con la suocera solo per cinque minuti, e quella ne aveva già approfittato.
“Ma cosa fai?!” sbottò Beatrice, strappando Camilla dalle braccia della suocera. “Ha solo nove mesi! Una torta?!”
Offesa dall’arroganza di Francesca, portò la bimba in bagno per pulirle il visino e le manine sporche di crema. Dalla stanza sentì Matteo che rimproverava la madre in cucina:
“Perché devi sempre andare contro tutto?”
“Ma che male c’è? Tu da piccolo mangiavi dolci e sei cresciuto sano,” si giustificò Francesca.
“Perché non ascolti mai?” sbuffò Matteo. “Che madre esemplare!”
“Non capisco che problema c’è,” borbottò la suocera, incrociando le braccia.
Quando Beatrice tornò in cucina con Camilla, non trattenne la rabbia:
“Andatevene, se non sapete comportarvi!”
Francesca la fissò sbalordita, poi cercò lo sguardo del figlio, sperando in sostegno. Ma il silenzio di Matteo la fece capire che lui stava con la moglie.
“Che esagerati! Ai miei tempi davamo tutto ai bambini senza tante storie, e non c’erano questi stupidi internet a riempirvi la testa. Avete inventato un problema dal nulla!” ribatté, dirigendosi verso l’uscita.
Dopo che la suocera se ne fu andata, Beatrice guardò il marito con disperazione. Il rancore le bruciava nel petto.
“Non la faremo più entrare,” rispose Matteo alla sua domanda muta.
Da quell’episodio, Francesca non si fece più vedere. Chiamava il figlio per chiedere foto di Camilla, ma non si propose più di venire in visita. Decise di tornare solo per il primo compleanno della nipote.
“Che cosa combinerà stavolta?” chiese Beatrice, irritata.
“Niente, gliel’ho detto chiaro!” la rassicurò Matteo. “Non farà sciocchezze.”
Lei lo guardò con diffidenza. Non credeva che l’ostinata Francesca si sarebbe messa a obbedire.
I suoceri arrivarono esattamente dieci minuti dopo la telefonata di Matteo. Segno che erano sicuri: li avrebbero fatti entrare. Francesca esclamò subito:
“Dov’è la mia piccola? Abbiamo portato i regali!” Porgendo un sacchetto a Beatrice.
Il suocero, Giovanni, portava una torta e una bottiglia di spumante. La consegnò velocemente al figlio.
“Non abbiamo contato sulla vostra ospitalità, abbiamo pensato a tutto!” dichiarò Francesca, sottintendendo che dolce e spumante erano per tutti.
Beatrice capì al volo. Consegno Camilla a Matteo e si mise a preparare la tavola in salotto. Lui l’aiutava, mentre Francesca, Giovanni e la bambina rimasero in cucina per non intralciare.
“Apri lo spumante, assaggiamo, abbiamo speso venti euro,” sussurrò Francesca al marito.
Gianni stappò la bottiglia e gliela porse.
“Versalo in un bicchiere!” ordinò lei. “Non vedi che ho la bimba in braccio?”
Il suocero obbedì e le porse il bicchiere. Francesca bevve un sorso, schioccò la lingua e annuì soddisfatta:
“Buono!” Poi guardò Camilla e sussurrò: “Piccolina, proviamo un goccino, prima che qualcuno ci veda.”
“Se la nuora ti becca, che scena farà!” ridacchiò Giovanni.
Beatrice, sentendo quelle parole, sbirciò dalla porta. Quando vide Francesca avvicinare il bicchiere alle labbra della figlia, irruppe in cucina gelida di rabbia.
“Ma che state facendo?!” urlò, strappando il bicchiere. “Ve l’ho detto di non darle niente! Come vi permettete?” Prese Camilla, la voce le tremava.
“Dai, abbiamo dato dello spumante anche a Matteo da piccolo! Non succede niente,” rise Francesca, intuendo la tempesta in arrivo. “Fa persino bene, ogni tanto…”
“Fuori!” Matteo entrò di colpo, attratto dalle grida. “Basta! Vi avevo detto di non darle nulla! Prima la torta, ora lo spumante!”
“Ma che strilli!” intervenne Giovanni. “Tua madre le ha dato solo una goccia!”
“Né una goccia, né un sorso darai mai più a mia figlia!” ruggì Matteo. “Non voglio vedervi più qui! Cosa le darete la prossima volta?”
“Quanto vi piace drammatizzare!” commentò Francesca con disprezzo. “Siete uguali tu e Beatrice! Andiamo, Giovanni!”
Un minuto dopo, la porta sbatté. Beatrice, ancora scossa, stringeva Camilla al petto.
“Non voglio più vedere i tuoi genitori in questa casa! Cosa passa per la testa di Francesca?” disse furiosa.
“Non mi oppongo,” replicò Matteo, alzando le spalle.
Da quel giorno, ogni contatto con i genitori di Matteo si interruppe. Francesca e Giovanni serbarono rancore per essere stati cacciati, mentre i giovani genitori non perdonarono l’irresponsabilità dei suoceri. A volte, il rispetto dei confini è l’unico modo per proteggere chi ami.