Diretta e schietta: il lavoro con una collega dal carattere deciso

Veronica era diretta nel modo di parlare. I suoi colleghi la conoscevano bene: lei diceva sempre la verità, senza giri di parole. Non importava se gli altri volevano sentirla o no.

Una volta, Claudia passò tutta la mattina a flirtare con il nuovo amministratore, mentre sbrigava gli ordini in un batter d’occhio. Volava per l’ufficio. “Spero tu sappia che sua moglie è in ospedale per il parto?” chiese Veronica. E così, la storia svanì all’istante.

Poi c’era Silvia, che non riusciva a smettere di fumare. Aveva provato cerotti, caramelle speciali, ma niente. Allora comprò una sigaretta elettronica miracolosa, uscendo ogni mezz’ora. Veronica la fulminò: “Hai visto la lista degli ingredienti? Neanche io. Nessuno l’ha mai vista. Ti chiedi perché?”

Tutti evitavano Veronica, nessuno voleva finire sotto la sua lingua affilata. Ma a lei non importava. La verità era la verità, dopotutto. Ma chi ne aveva davvero bisogno?

Quando partì per un tirocinio all’estero, tutti tirarono un sospiro di sollievo. Fumavano dietro l’angolo, flirtavano con i nuovi clienti, organizzavano venerdì folli e si baciavano negli angoli buoi dell’ufficio. Sposati e single.

Veronica tornò dopo tre settimane. Di solito impeccabile, con abiti eleganti, tacchi alti e un profumo intenso, quel giorno indossava jeans sbiaditi e un maglione oversize, senza trucco, i capelli raccolti in una crocchia. Occhiali da sole che non si tolse finché non raggiunse il suo ufficio. E invece del solito profumo, solo una leggera traccia di “Truth” di Calvin Klein.

Stranamente, non rimproverò la segretaria per i documenti non pronti, né l’amministratore perché parlava al telefono con la moglie. Ignorò persino l’avvocato che frugava tra le scatole di cartelle. Tutto passò inosservato.

“Non ha superato il tirocinio,” sentenziò l’avvocato.
“È malata,” suggerì la segretaria.
“Si è innamorata!” rise Claudia.

“E per questo il maglione oversize?” sogghignò la traduttrice.
“In ogni caso, c’è la riunione tra un’ora. Meglio prepararsi invece di spettegolare.”

Ma un’ora dopo, Veronica non si presentò. Tutti aspettavano, nervosi.

All’improvviso, l’amministratore vicino alla finestra esclamò: “Eccola là! Guardate!”

Si affollarono alla finestra.

Dall’altro lato della strada, in un bar accogliente, c’era la loro Veronica. Ma era diversa. Non per il trucco assente o la crocchia semplice. No. Di fronte a lei c’era un uomo che le raccontava qualcosa, e lei rideva.
**Loro** Veronica. **Rideva.**

Tutti fissavano, increduli. La Veronica scontrosa, irritata, ora era là, trasformata.

“Francamente, stamattina non trovavo la mia camicetta,” disse Veronica a Marco, sorridendo. “Così ho preso il tuo maglione.”

“Preferisco quando non indossi nulla,” rispose lui.
Lei arrossì e gli diede un colpetto sulla spalla. “Smettila.”

“Non posso,” si avvicinò lui. “Dobbiamo finire subito e venire da me. O da te. Non importa. Da quando ci siamo conosciuti in aeroporto, tutto è cambiato.”

“D’accordo.”
“A proposito,” sussurrò lui, “hai messo il maglione con le etichette fuori.”
“Accidenti!”

“Quindi dobbiamo venire da me, per toglierlo.”
Lei rise, prese il telefono e compose un numero.
In sala riunioni, squillò il telefono della reception.

“Buongiorno, azienda XYZ! Veronica Vitali? Capisco. La aspettano in riunione. Come, non verrà? Ah, si è ammalata? Oh… Riposati!”
La segretaria corse in sala riunioni.

“La nostra Veronica è malata!” annunciò.
“Lo vediamo,” annuì l’amministratore. Tutti osservarono Veronica, perfettamente sana, salire in macchina con quell’uomo. Sarebbe sparita per giorni. E non valeva neanche la pena chiamarla.

“Perché?” chiese la segretaria.

“Sei mai venuta a lavoro con un maglione messo al contrario?” rise Claudia. “E gli occhiali da sole per nascondere che hai passato una notte da leoni? Quando non ti interessa essere truccata perché la tua testa è ancora lì, con lui.”

La segretaria digerì l’informazione. Gli altri anche.
Claudia sorrise e si avviò verso l’uscita.

“‘Malata’, ‘non ha superato il tirocinio’. Ve l’ho detto, si è innamorata. E ora la nostra Veronica è diversa.”

“Per quanto?” borbottò l’amministratore.

Claudia lo guardò, sicura di sé.
“Dipende da voi uomini,” rispose, uscendo.

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