Amante sfortunata: trent’anni in attesa del matrimonio

Elena era una donna innamorata. Non era stata fortunata in amore e, a trent’anni, era ancora nubile. Decise allora di trovare finalmente un uomo per sé.

Inizialmente, non sapeva che Paolo fosse sposato, ma lui non tardò a rivelarlo, non appena capì che lei si era affezionata. Tuttavia, Elena non lo rimproverò mai. Al contrario, si biasimava per quella relazione e per la sua debolezza nei suoi confronti. Si sentiva incompleta, come se avesse fallito nel trovare un marito in tempo, mentre gli anni passavano.

Non era una bellezza eclatante, ma aveva un viso dolce, un po’ paffutella, il che forse la faceva sembrare più matura. La relazione con Paolo non aveva futuro. Non voleva rimanere l’amante, ma non riusciva a lasciarlo. Aveva paura di ritrovarsi sola.

Un giorno, le fece visita suo cugino Marco, di passaggio per lavoro. Si fermò da lei qualche ora, visto che non si vedevano da tempo. Chiacchierarono in cucina come ai vecchi tempi, parlando della vita. Elena gli confidò tutto della sua situazione sentimentale, scoppiando in lacrime.

Proprio allora, la vicina di casa la chiamò per mostrale degli acquisti. Elena uscì per venti minuti. In quel momento, suonò il campanello. Marco aprì, pensando fosse lei, ma sulla porta trovò Paolo.

Immediatamente, il cugino capì chi fosse. Paolo si bloccò, vedendo quell’uomo imponente in pantaloni della tuta e maglietta, intento a mangiare un panino al salame.

“Elena è in casa?” balbettò Paolo.

“È in bagno,” rispose pronto Marco.

“Scusi, ma lei chi è?” domandò Paolo, ancora confuso.

“Io sono il suo compagno. Per ora… E lei perché chiede?” Marco gli si avvicinò e lo afferrò per il colletto. “Non sarai mica quel donnaiolo sposato di cui mi ha parlato Elena? Ascolta bene. Se ti rivedo qui, ti butto giù dalle scale, chiaro?”

Paolo si liberò dalla presa e scappò via.

Quando Elena tornò, Marco le raccontò dell’incontro.

“Che hai combinato? Chi te l’ha chiesto?” pianse Elena. “Non tornerà più.” Si sedette sul divano, coprendosi il volto con le mani.

“Esatto, non tornerà, e meno male. Basta piagnistei. Ho un uomo perfetto per te. Un vedovo del nostro paese. Dopo la morte della moglie, tutte lo cercano, ma lui le rifiuta tutte. Pare voglia stare ancora un po’ solo. Sentimi: alla fine del viaggio, passo a prenderti. Andiamo là, ti presento.”

“Ma come?” sbottò Elena. “No, Marco, non posso. Non lo conosco neanche. Che vergogna!”

“La vergogna è andare a letto con un uomo sposato, non conoscere uno libero. Nessuno ti obbliga a niente. Andiamo, è anche il compleanno di Lucia, mia moglie.”

Qualche giorno dopo, Elena e Marco arrivarono al paese. Lucia aveva preparato una tavolata in giardino, vicino alla casa. Tra gli invitati c’era anche il vedovo, Alessandro, amico di Marco.

Dopo la festa, Elena tornò in città. Notò che Alessandro era molto riservato, timido. “DevLa settimana seguente, Alessandro bussò alla sua porta con un mazzo di fiori freschi, ed Elena capì che il destino, a volte, riserva sorprese proprio quando si è smesso di crederci.

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