Luca arrivò con una notizia pesante, ma furono i genitori a scioccarlo ancora di più.
Viaggiava su un vecchio autobus lungo le strade polverose verso la casa dei genitori, alla periferia di Palermo, e il cuore gli si stringeva per il dolore che portava dentro. Doveva annunciare loro una notizia che avrebbe sconvolto il loro mondo: il divorzio da sua moglie. Ma ciò che udì una volta varcata la soglia della casa paterna lo colpì come un fulmine. I suoi anziani genitori, che lui aveva sempre considerato un modello di unione duratura, gli confessarono di volersi separare. Quel dramma oscurò completamente ciò che aveva preparato di dire. Ora Luca si trovava davanti a una scelta che avrebbe cambiato la sua vita, mentre dentro di lui infuriavano paura, senso di colpa e confusione.
La decisione di lasciare Beatrice non era stata facile. Avrebbe potuto tacere, ma i pettegolezzi nel loro piccolo paese si diffondevano rapidamente. Beatrice sarebbe potuta chiamare i suoi genitori per rabbia, o suo fratello e sua sorella avrebbero potuto lasciarsi sfuggire qualcosa senza volerlo. Luca aveva deciso che era meglio confessare la verità, piuttosto che doversi giustificare dopo. Sapeva che la vita era imprevedibile, e che nessuno era al sicuro dagli errori.
Salì i gradini familiari e suonò il campanello. Ad aprire fu suo padre, Vittorio Romano, con il volto cupo, come se già sapesse perché il figlio fosse lì.
— Ciao, — borbottò. — Meno male che sei venuto. Entra.
— Ciao, papà, — rispose Luca, ma nella sua mente lampeggiò un dubbio: “Qualcuno gliel’ha già detto?” — Mamma c’è?
— Certo che c’è, — sbuffò suo padre con irritazione. — Dove vuoi che sia? Seduta lì come una principessa offesa.
— Di che parli? — chiese Luca, confuso. — Che succede?
— Quello che succede è che ne ho abbastanza! — esplose suo padre, girandosi e sprofondando nella rabbia mentre si allontanava verso la sala.
Luca, sbalordito, lo seguì. In salotto, il padre si lasciò cadere sul divano, incrociando le braccia. Di sua madre, che di solito era intenta a lavorare a maglia, non c’era traccia. Luca sbirciò nella camera da letto e la vide—Maria Teresa—seduta vicino alla finestra, con lo sguardo più buio di una notte senza luna.
— Sei venuto? — chiese con freddezza. — Hai già lasciato Beatrice o stai solo per farlo?
— Come fai a saperlo? — il cuore di Luca fece un balzo. — Perché me lo chiedi?
— Perché devo sapere se hai già preso un appartamento o no! — replicò lei, brusca.
— Che appartamento? — rimase senza parole.
— Quello in cui andrai a vivere dopo il divorzio! — scandì lei.
— Non l’ho ancora preso, — ammise Luca. — Ma come fai a sapere che mi sto separando?
— Lo sappiamo, — borbottò sua madre. — E dunque, figlio mio, trovati subito una casa, perché vengo a vivere con te!
— Cosa? — Luca rimase pietrificato.
— No! — ruggì suo padre dalla sala, comparendo sulla porta con gli occhi pieni di furore. — Con Luca ci vengo io! Tu resta qui, tanto l’appartamento è intestato a te!
— Neanche per sogno! — strillò sua madre. — Non resterò in questa casa intrisa della tua ostinazione!
— Basta! — Luca passò lo sguardo dall’uno all’altra. — Ma di che state parlando? Dove volete andare?
— Dove andrai tu! — ribatté suo padre. — Bravo, figliolo, hai fatto bene a pensare al divorzio! Perfetto!
— Perché perfetto? — chiese Luca, sentendo il terreno mancargli sotto i piedi.
— Perché è il momento giusto! Io e tua madre ci stiamo lasciando anche noi! — esplose suo padre.
— Cosa?! — Luca rimase a bocca aperta. Si aspettava rimproveri, e invece aveva ottenuto una notizia incredibile.
— È finita! — continuò suo padre. — Sei un uomo, non devo spiegazioni a nessuno. Io e tua madre ci siamo stancati l’uno dell’altra, come te e Beatrice. Verrò con te, vivremo da uomini!
— No, con mio figlio ci vengo io! — lo interruppe sua madre. — Tu non mi servi a niente, ma io posso ancora aiutarlo. Senza moglie si perderà, e io so cucinare. Vero, Luca? Ti piacciono ancora le polpette della mamma?
— E io non so cucinare? — sbottò suo padre. — Sarei meglio di qualsiasi cuoca! Minestra, risotto—so fare tutto!
— Ah! — rise sua madre. — Quand’è l’ultima volta che hai cucinato? Cinquant’anni fa?
— E allora? Noi uomini sappiamo fare tutto! Non abbiamo bisogno delle donne, basta una lavatrice, un microonde e un frigo grande per la spesa mensile! — dichiarò suo padre.
— Ma cosa insegni a tuo figlio?! — si indignò sua madre.
— Basta! — urlò Luca, esasperato. — Siete impazziti? Avete quasi ottant’anni e parlate come ragazzini! Guardatevi!
— E tu guardati! — gridarono all’unisono i genitori. — Hai quasi cinquant’anni e ti comporti come un bambino! Non permetterti di sgridarci! Scegli subito chi dei due verrà con te!
— Chi vi ha detto che me ne vado da qualche parte? — esplose Luca. — Io e Beatrice abbiamo casa nostra!
— Come sarebbe? — sua madre lo fissò stupita. — Ma ti stai separando!
— Chi ve l’ha detto? — domandò lui.
— Beatrice. Tua sorella ci ha fatto sapere che l’avevi chiamata e gliel’avevi confessato, — rispose sua madre.
— Non mi sto separando! — disse Luca con fermezza. — Era uno scherzo!
— Uno scherzo? — suo padre sembrò smarrito. — E noi qui che già ci stavamo preparando a una nuova vita, facendo progetti… E tu ci rovini tutto?
— Sì, Luca, — borbottò sua madre. — Non si scherza così. Ci hai messo in testa l’idea del cambiamento, e ora dici che era una presa in giro? Pazienza, continueremo a sopportarci.
— Ma ricordati, — aggiunse, — se cambi idea e davvero ti lasci, io e tuo padre saremo i primi a venire a vivere con te. Capito?
— Capito, — annuì lui, cupo. Comprese che il divorzio da Beatrice, a cui aveva pensato, ora forse non sarebbe mai avvenuto. — Vado.
— Dove? — si affrettò a chiedere sua madre. — Non sei venuto solo per fare due chiacchiere, vero? Hai fame?
— No, — fece lui con un gesto della mano. — Volevo vedervi. E a quanto pare, era necessario. Smettetela di litigare. Dovreste essere un esempio per noi figli. E invece… Va bene, arrivederci.
Appena Luca uscì, i genitori si scambiarono un’occhiata e tirarono un sospiro di sollievo.
— Ha funzionato? — chiese suo padre.
— Forse sì, — rispose sua madre, incerta. — Purché Beatrice non tardi a riconciliarsi.
— Non tarderà, — sospirò lui. — Tua sorella ha detto che l’idea del divorzio era di Luca. Quindi sarà lui a chiedere pace.
— Dio volesse, — sussurrò sua madre, riprese il lavoro a maglia e si sedette nella sua poltrona. — E tu vai in cucina.
— Perché? — si stupì suo padre.
— Hai detto di sa— Perché vuoi che cucini ora? — chiese il padre, sorpreso.
— Per dimostrare che sei ancora quello di una volta, — rispose la madre con un sorriso malizioso, mentre fuori, Luca camminava sotto il sole di Sicilia, il cuore ancora turbato ma con una strana sensazione di pace.