Tradimento al Tavolo Nuziale

**Tradimento al tavolo nuziale**

Antonella Bianchi bussò con impazienza alla porta del figlio e della nuora. Era piena di gioia: voleva mostrare le foto dello sfarzoso matrimonio della figlia minore, celebrato il weekend precedente. La porta si aprì, e sulla soglia apparve la nuora, Bianca. Il suo volto era cupo, gli occhi arrossati dal pianto. «Ah, sei tu? Entra», disse con freddezza. Antonella capì subito che qualcosa non andava. «Bianca, è successo qualcosa?» chiese con cautela, varcando la soglia. «Sì! Io e tuo figlio ci stiamo separando!» esplose Bianca, la voce tremante per la rabbia. «Come? Perché?» sussurrò la suocera, incredula. «E tu non sai cosa ha combinato tuo figlio?» ribatté Bianca, con sarcasmo velenoso. «No! Cosa ha fatto?» Antonella la fissò, confusa, mentre il cuore le si stringeva per l’ansia che cresceva.

Due mesi prima, nella tranquilla cittadina di Bellagio sul lago di Como, era scoppiata una discussione tra Bianca e la sorella del marito, Giulia. «Il matrimonio è una volta nella vita! Perché non volete festeggiarlo come si deve?» si era lamentata Giulia, scoprendo che Bianca e il fratello Luca avevano deciso di evitare un ricevimento sfarzoso. «Mi sembra uno spreco di soldi. Preferiamo spenderli per qualcosa di concreto», aveva risposto Bianca con calma. «Ad esempio?» fece Giulia, strizzando gli occhi con diffidenza. «Un viaggio, una macchina, o l’anticipo per una casa», elencò Bianca. «Quindi i soldi li avete, ma non volete spenderli per il matrimonio?» replicò Giulia, sorpresa. Bianca non rispose, ma il suo silenzio era eloquente.

Luca e Bianca optarono per una cerimonia intima in municipio e una cena con i parenti più stretti. Tra gli invitati finì anche Giulia con il suo fidanzato. All’inizio aveva detto che non sarebbe venuta, ma all’ultimo momento cambiò idea. Aveva un motivo: stava preparando una sorpresa che avrebbe sconvolto la serata.

Dopo la cerimonia, gli sposi e gli ospiti si recarono a casa dei genitori di Bianca, una villa spaziosa alla periferia del paese. I genitori della sposa si occuparono di tutto, dal cibo alle decorazioni. Gli invitati erano pochi—solo dodici persone—ma la tavola era ricca di piatti casalinghi.

Quando iniziarono i brindisi, Giulia improvvisamente si alzò con un bicchiere in mano. La voce le tremava per l’emozione, ma era chiara: «Auguro ogni felicità agli sposi! Ma devo dirvi un’altra cosa: io e Marco ci sposiamo anche noi!» Tutti si girarono verso di lei. Gli ospiti esultarono, congratulandosi, mentre Bianca sentiva il cuore spezzarsi dall’amarezza. Giulia, raggiante, accettava i complimenti, vantandosi di un matrimonio da favola che avrebbe fatto parlare tutta la città.

Bianca trascorse il resto della serata con un peso sul cuore. Il suo giorno speciale era stato oscurato dall’annuncio di un’altra. Una volta soli, sfogò la sua rabbia con Luca: «Perché l’ha detto proprio oggi? Voleva solo rovinarci la festa? Per mostrarci che lei sa spendere meglio i soldi?» «Lascia perdere», cercò di consolarla Luca. «Almeno i nostri soldi sono al sicuro, possiamo usarli per qualcosa che ci importa davvero.» «Allora andiamo al mare?» propose Bianca, illuminandosi. «Via da tutta questa falsità.» «Decidiamo domani», rispose Luca evasivo, e lei, stanca, accettò di rimandare.

Due settimane dopo, Giulia consegnò a Luca e Bianca l’invito al suo matrimonio. «Non ci vado», borbottò Bianca, fissando la busta. «Se non vuoi, rimaniamo qui», sorrise Luca. «E se invece partissimo per le Maldive? Dopo quello che ha fatto, non sopporto nemmeno di vederla.» Luca improvvisamente si agitò. Il suo sguardo diventò nervoso, e sulla fronte spuntarono gocce di sudore. «Forse possiamo andare dopo? Non posso mancare al matrimonio di mia sorella», mormorò incerto. «Allora perché hai fatto finta di accettare?» replicò Bianca, ritraendosi.

A malincuore, Bianca finì per partecipare al matrimonio di Giulia. Il ricevimento era sontuoso: limousine, banchetto nel miglior ristorante della città, fuochi d’artificio, fotografi e videomaker professionisti. «Che spreco», commentò Bianca, scuotendo la testa. «Quel vestito costerà almeno ventimila euro. Per un solo giorno?» Luca borbottò qualcosa, ma lei non capì se approvasse o meno.

Il giorno dopo, Bianca tornò alla carica. «Ho trovato dei biglietti per le Maldive, partiamo!» «Non possiamo», rispose Luca, la voce tesa. «Come no? Abbiamo messo via quarantamila euro, ricordi?» «Li ho… prestati a Giulia per il matrimonio», confessò lui, evitando il suo sguardo. «Ma li restituirà.» Bianca impallidì. «Prestati? Senza chiedermelo? Abbiamo risparmiato insieme quei soldi!» «Mi ha supplicato», si giustificò Luca. «Torneranno a poco a poco.» «A me servono ora!» urlò Bianca, sentendo il terreno mancarle sotto i piedi.

In quel momento bussò Antonella, entrando trionfante con le foto del matrimonio di Giulia. Bianca, senza freni, le disse: «Sapevi che tuo figlio ha pagato il matrimonio di sua sorella?» «Certo», rispose la suocera con calma. «Un fratello deve aiutare la famiglia.» «Incredibile!» sbottò Bianca. «Abbiamo rinunciato alla nostra festa per non sprecare soldi, e lui li regala a lei! Sei un traditore, Luca!» «Ti scandalizzi per qualche euro?» replicò Antonella, cercando di allontanare la nuora. Bianca trattenne a stento le lacrime. «La metà di quei soldi è mia! Se non me li ridai entro la settimana, ti denuncio!» E uscì dalla stanza, lasciandoli in silenzio.

«Che ingrata!» gridò Antonella. «Appena sposata e già fa storie!» Ma Bianca non scherzava. Chiese il divorzio e citò in giudizio Luca, reclamando la sua parte. Vinse la causa: Luca fu obbligato a restituirle metà della somma prestata alla sorella.

Con quei soldi, Bianca partì per le Maldive. Lì, tra il rumore delle onde e il sole caldo, conobbe un uomo che diventò il suo nuovo amore. Tornata a casa, non era più sola. E nel suo cuore, finalmente, trovò pace e la speranza di un nuovo inizio.

**La vita insegna che chi tradisce la fiducia per compiacere altri, alla fine rimane solo. La lealtà verso chi ti ama non ha prezzo.**

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