Ieri ho raccolto tutto il mio coraggio, ho guardato negli occhi mia suocera e mio marito, e ho detto chiaramente:

Ieri ho radunato tutto il mio coraggio, ho guardato negli occhi mia suocera, Valentina Gregori, e mio marito, Alessandro, e ho detto chiaramente: «Il vostro piede non metterà più passo in questa casa. Se volete amare e vedere vostra nipote Sofia, dovevate pensarci prima di fare una cosa del genere». Ho cercato di essere educata ma ferma, perché capissero che non erano parole vuote. Dopo tutto quello che ha combinato mia suocera, non ho più intenzione di tollerarla nella nostra vita. E, a dirla tutta, mi sono sentita sollevata nel dirlo. Basta tacere e ingoiare i torti per la “pace in famiglia”.

Tutto è iniziato un paio di mesi fa, ma, se vogliamo scavare, i problemi con Valentina Gregori vanno avanti da anni. Quando ho sposato Alessandro, mi sembrava solo una donna con il carattere forte. Le piace comandare, brontolare un po’, ma quale suocera non è così? Cercavo di essere paziente, la rispettavo come madre di mio marito, seguivo anche i suoi consigli. Ma col tempo ha cominciato a intromettersi in tutto: come cucino, come cresco Sofia, come gestiamo i soldi io e Alessandro. Ogni sua visita diventava un’ispezione. «Chiara, perché c’è la polvere sugli scaffali? E Sofia senza cappello? E questo cos’è, una minestra o una pozione magica per mio figlio?» — e così via, senza fine.

Stavo zitta, perché non volevo litigare. Anche Alessandro mi diceva: «Dai, tesoro, sopporta, è mia mamma, vuole il nostro bene». Ma il “nostro bene”, per Valentina Gregori, significava criticarmi ogni volta che poteva. E poi ha superato ogni limite. Un mese fa ho scoperto che aveva denunciato ai servizi sociali, sostenendo che “non sapevo educare” Sofia. Diceva che la bambina era “trascurata”, che in casa c’era disordine e che io “non ero all’altezza di fare la madre”. Dopo sette anni passati a vivere per la mia bambina, senza dormire quando si ammala, a portarla alle attività, a leggere storie! E questa donna, che viene a trovarci una volta al mese, ha pensato di poter dire una cosa del genere?

Quando ho scoperto della denuncia, sono rimasta sconvolta. Ho chiamato il servizio sociale, ho spiegato la situazione e, per fortuna, hanno capito subito che erano sciocchezze. Ma solo il fatto che l’abbia fatto! Voleva farmi passare per una cattiva madre per, come ha poi detto lei, “prendere Sofia con sé per crescerla meglio”. Cioè, voleva portarmi via mia figlia? Ho provato a parlarle, ma Valentina Gregori ha solo sbuffato: «Lo faccio per mia nipote, tu invece sei ingrata». Alessandro, invece di fermarla, ha borbottato: «Mamma, ma non esagerare, però lo fai per Sofia». Il bene? Questo è il bene? Intromettersi nella nostra famiglia e rovinarmi la vita?

Dopo questo episodio, ho riflettuto a lungo su cosa fare. Volevo semplicemente non farle più mettere piede in casa, ma sapevo che non sarebbe bastato. Sofia ama sua nonna e non volevo privarla di quel rapporto, ma non potevo più sopportare. Così ieri, quando Valentina Gregori è arrivata per “vedere la nipotina”, ho preso una decisione. Li ho chiamati in cucina e ho detto tutto quello che mi pesava. «Valentina Gregori — ho cominciato — ha oltrepassato ogni limite. Le sue denunce, i suoi tentativi di insegnarmi come vivere, è finita. Non verrà più a casa nostra finché non si scuserà e non imparerà a rispettare la nostra famiglia. E tu, Ale, se non riesci a difendere me e Sofia, pensa da che parte stai».

Mia suocera è diventata paonazza. «Come ti permetti? — ha urlato. — Io faccio tutto per Sofia e tu mi proibisci di vederla?» Ho risposto con calma: «Lo ha fatto da sola quando ha presentato quella denuncia. Se vuole vedere Sofia, mi rispetti come madre». Alessandro stava zitto, scuoteva solo la testa. Poi ha biascicato: «Chiara, forse non c’è bisogno di essere così dura?» Ma ormai non potevo più fermarmi. «Dura? — ho ribattuto. — E intromettersi nella nostra vita, sporgere denunce, questa non è durezza?» Valentina Gregori è sbattuta fuori sbattendo la porta. Alessandro mi guardava come se fossi un’estranea, ma io sapevo di avere ragione.

Ora non so cosa succederà. Sofia non capisce perché la nonna non viene più, e questo mi spezza il cuore. Le ho spiegato che la nonna ha avuto un “piccolo litigio” con noi, ma che le vogliamo bene ugualmente. Ma non tornerò indietro. Non voglio che mia figlia cresca in un’atmosfera in cui sua madre viene umiliata. Alessandro, a quanto pare, comincia a capire. La sera mi ha detto: «Ne parlerò con mamma, ha esagerato». Ma per ora non credo che riuscirà a farla ragionare. Valentina Gregori non è il tipo che ammette i propri errori.

Mi preparo a una lunga battaglia. Magari ricomincerà con le sue manovre, eserciterà pressioni su Alessandro o proverà a manipolarci attraverso Sofia. Ma io non sono più la nuora ingenua che stava zitta per le buone maniere. Sono una madre, una moglie, una donna che difende la sua famiglia. Se Valentina Gregori vuole far parte della nostra vita, dovrà imparare a rispettare i miei confini. Se no, sarà una sua scelta.

Per ora mi concentro sulle cose belle. Sofia mi disegna i suoi capolavori, prepariamo biscotti insieme e vedo che è felice. Questo mi dà la forza di andare avanti. E Alessandro dovrà decidere: stare con noi o continuare a piegarsi alla mamma. Ho fatto la mia mossa, non si torna indietro. Che lo sappiano: casa mia è il mio castello, e non farò entrare chi cerca di distruggerlo.

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