— È semplicemente scandaloso! Continua a pubblicare foto con sua figlia sui social, commentandole con frasi dolciastre, mentre in realtà non si preoccupa di lei da quattro anni! Che ipocrisia disgustosa! — La voce di Olivia tremava di rabbia mentre confidava all’amica il dolore che le dilaniava il cuore.
Seduta in un piccolo caffè a Firenze, Olivia raccontava della cognata, che da anni lavorava all’estero, dimenticandosi completamente della figlia.
— Va bene, c’è stata la pandemia, non poteva tornare. Ma anche prima non le importava nulla di sua figlia! Posta solo foto per far credere a tutti di essere una madre affettuosa. Come si fa ad abbandonare una figlia per il denaro? — Olivia strinse la tazzina così forte che le nocche sbiancarono.
La nipote di suo marito, Alice, una ragazzina di 14 anni, viveva come un’orfana con la madre ancora viva. La nonna, ormai settantenne, faceva fatica a gestirla.
— Mia cognata è un’esperta nel creare illusioni — continuò Olivia. — Ma io guardo Alice e il cuore mi si spezza. Cresce senza una madre, mentre quella si limita a mandare soldi, come se bastassero a risolvere tutto!
Olivia e sua cognata Martina avevano la stessa età. Olivia aveva due figli, un mutuo da pagare e, nonostante le difficoltà, una famiglia felice. Lei e suo marito cercavano di vivere in armonia, ma l’ombra di Martina, la sorella di lui, pesava su di loro.
— I genitori di Martina l’hanno sempre viziata — spiegò Olivia. — Quando rimase vedova nove anni fa, fecero tutto per lei: si occuparono della nipote, le diedero soldi. Poi, un paio d’anni dopo, conobbe un tedesco, si sposò e partì per la Germania.
Martina non aveva intenzione di portare Alice con sé. Disse che prima doveva sistemarsi e poi sarebbe tornata a prenderla. Ma gli anni passarono e non lo fece mai. In Germania aveva trovato lavoro come fotografa per un’agenzia di moda, guadagnando bene. Suo marito era benestante e lei avrebbe potuto vivere nel lusso senza lavorare.
— Dice a tutti che in Europa non è usanza portarsi dietro i figli dai matrimoni precedenti — disse Olivia con amarezza. — Sostiene che Alice si annoierebbe e che nessuno si prenderebbe cura di lei. Sono solo scuse! Per lei è più comodo vivere senza figli!
Alice aveva atteso la madre per anni. I primi cinque credeva ancora che sarebbe tornata, poi smise di sperare. Martina diceva che la ragazza doveva finire la scuola italiana, altrimenti non avrebbe avuto futuro. Ma Olivia vedeva solo pretesti.
— Per lei è più facile mandare soldi e fingere di essere una madre a distanza — sospirò. — Ha lasciato tutti i problemi a noi.
La responsabilità dei genitori di Martina e di Alice ricadeva su suo marito, Paolo. I vicini allagavano l’appartamento, il padre aveva bisogno di un’operazione, la veranda al paese crollava. Olivia e Paolo correvano tra i loro impegni e i guai altrui, mentre Martina si limitava a inviare denaro, come se così si liberasse dei suoi doveri.
Un mese fa Martina era tornata improvvisamente a Firenze. Non si staccava da Alice, la fotografava per i social, la riempiva di regali. La ragazzina, trattenendo il fiato, sperava che finalmente la madre la portasse con sé. Ma il miracolo non avvenne. Quando Martina ripartì da sola, Alice scoppiò a piangere, rinchiusa nella sua camera. Olivia cercò di consolarla, ma cosa poteva dirle?
— I nonni invecchiano, è faticoso per loro gestire un’adolescente — disse Olivia all’amica, la voce tremante. — Alice è una ragazza difficile, va tenuta d’occhio. E Martina paga solo con i soldi. Dice: “Pago tutto, arrangiatevi”. Ma Alice soffre! Io e Paolo andiamo ai colloqui con i professori, la aiutiamo con i compiti, e la madre dov’è?
Una volta Olivia non resistette e scrisse a Martina, cercando di farle capire quanto il suo disinteresse ferisse Alice. Ma la cognata le rispose seccamente:
— Non immischiarti nella mia famiglia! Non sono affari tuoi!
— Non è la mia famiglia? — si indignò Olivia. — Allora perché devo occuparmi io dei suoi problemi? Mia suocera, ovviamente, difende sua figlia, come farebbe qualsiasi madre. Ma Martina ha scelto la via più facile: né anziani né adolescenti da gestire. Eppure sui social è la madre perfetta! La sua pagina è piena di foto felici, ma nella vita reale c’è solo vuoto. Che ipocrisia!
Olivia guardò fuori dal caffè, dove la pioggia disegnava ghirigori sul vetro. Pensò ad Alice, che ogni sera controllava il telefono sperando in un messaggio della madre. Pensò ai suoceri, logorati dal peso di responsabilità che non erano loro. E a sé e Paolo, la cui vita era diventata una corsa infinita tra i propri problemi e quelli degli altri.
Martina, intanto, continuava la sua vita spensierata, pubblicando nuove foto con la scritta “La mia bambina adorata”. Ma Olivia sapeva: dietro quelle immagini perfette c’era il cuore spezzato di un’adolescente e una famiglia abbandonata per l’illusione della libertà.
Cosa ne pensi di una situazione del genere?