Il Cuore Spezzato della Nonna: Il Dramma della Famiglia di Serena
Serena friggeva le polpette nella cucina del loro accogliente appartamento a Torino quando la porta d’ingresso sbatté, e entrarono di corsa le sue figlie, appena tornate dalla nonna.
«Oh, le mie bambine! Com’è andata dalla nonna?» Serena si asciugò le mani sul grembiule e uscì a salutarle con un sorriso.
«La nonna non ci vuole bene!» esclamarono all’unisono Giulia e Sofia, le voci tremanti per la rabbia.
«Cosa? Perché dite così?» Serena si bloccò, sentendo il cuore stringersi dall’angoscia.
«Oggi la nonna ha fatto una cosa orribile…» iniziarono le bambine, scambiandosi un’occhiata.
«Che ha fatto?» la voce di Serena si fece più aspra, gelido il peso sul petto.
Giulia e Sofia, trattenendo a stento le lacrime, raccontarono tutto. Serena ascoltò, e a ogni parola il suo volto si trasformava in pietra dall’orrore.
«La nonna non ci ama!» ripeterono le bambine appena varcata la soglia.
«Ma cosa dite?» Luca, il padre, abbassò il giornale, aggrottando la fronte. Serena fissò il marito, aspettando una spiegazione.
«Ha dato tutto il meglio a Matteo e Francesca, io l’ho visto!» cominciò Giulia, tirandosi il bordo della maglietta. «A noi niente. A loro permetteva di correre per casa, di fare rumore, mentre a noi diceva di stare zitte. E quando sono partiti, la nonna gli ha riempito le tasche di caramelle, a ognuno un cioccolatino, li ha abbracciati e accompagnati alla fermata. Ma noi…» qui Sofia singhiozzò, «ci ha semplicemente chiuso la porta in faccia!»
Serena sentì il sangue abbandonarle il viso. Aveva notato da tempo che la suocera, Anna Maria, adorava i figli della figlia Valentina più dei loro. Ma così apertamente? Era troppo. I loro rapporti erano sempre stati cordiali: né freddi, né litigiosi. Tutto cambiò quando Valentina e suo marito ebbero Matteo e Francesca. Allora Anna Maria mostrò il suo vero volto.
Al telefono poteva spendere ore a decantare i pregi dei nipotini:
«Sono così intelligenti, hanno preso tutto dalla mamma, dei veri angioletti!» si scioglieva la nonna.
Serena sperava che almeno un po’ di quell’affetto toccasse anche alle sue figlie. Ma quando nacquero Giulia e Sofia, Anna Maria accolse la notizia con freddezza:
«Due insieme? Ma che avete fatto? Non ho le forze per occuparmene.»
«Nessuno te lo chiede» replicò Luca, stupito. «Ce la caveremo da soli.»
«Meglio così!» sbuffò la suocera. «Valentina ha più bisogno d’aiuto! Ha due figli piccoli.»
«E i nostri non sono figli?» sbottò Serena. «Hai sempre detto che i figli di Valentina erano tranquilli, nessun problema.»
Anna Maria la guardò torva e sibilò:
«Un fratello deve aiutare la sorella. È sangue suo, maledetta putt…»
Da allora, Serena e Luca capirono: non avrebbero avuto il sostegno della suocera. Le gemelle richiedevano tempo e fatica, ma la mamma di Serena accorreva dall’altra parte della città, aiutava senza lamentarsi. Anna Maria vedeva solo Valentina e la sua famiglia. Di Matteo e Francesca parlava per ore, mentre delle nipoti di Luca si limitava a dire:
«Crescono, che volete…»
Serena e Luca vivevano lontani dalla suocera, la visitavano raramente. Con Valentina evitavano i contatti: quattro bambini in una casa erano caos. Appena Giulia e Sofia iniziavano a giocare, Anna Maria si lamentava del mal di testa. Luca e Serena ripartivano subito, mentre Valentina e i suoi figli restavano.
Quando capitava di andarci, le critiche non mancavano: Giulia e Sofia mangiavano caramelle senza chiedere, rovesciavano qualcosa, facevano rumore. E poi via, mal di testa, pressione alta, e la richiesta di andarsene. Intanto, i figli di Valentina erano sempre lodati:
«Ecco i nipoti che mi ha dato mia figlia! Educati, tranquilli, affettuosi. Sempre “nonna, nonna”!»
A Matteo e Francesca comprava vestiti ogni settimana, li viziAnna Maria si ritrovò sola, con la casa sporca e il cuore pieno di rimpianto, mentre il telefono squillava invano nella stanza silenziosa.