La nuora trasforma la casa in una festa, ma il figlio resta in silenzio!

La nuora ha trasformato la casa in un locale, e mio figlio non dice una parola!

— Mio figlio mi ha chiamato, quasi in lacrime — racconta Bianca Rossi, stringendo il telefono così forte che le nocche sono diventate bianche. — Mi chiede se può venire da noi a Milano a lavorare. La nuora ogni giorno invita amiche a casa, e lui non riesce a concentrarsi al computer! Ho avuto un groppo in gola dalla rabbia.

— L’hai fatto venire? — chiede la vicina, versando un altro caffè.

— Certo che sì! — la voce di Bianca trema di amarezza. — Gliel’ho ripetuto mille volte: risolvi con tua moglie! Ma è tutto inutile. È arrivato da me sfinito, affamato, con gli occhi rossi. Si è seduto al computer e non si è mosso fino a notte fonda. Dice che il progetto è urgente, che scade tra poco.

— E a casa perché non lavora? La nuora lo disturba?

— Quella non è più una casa, è un’osteria! — sospira la donna. — Prima arriva sua sorella, poi le amiche a frotte. Grida, risate, musica a tutto volume. Come fa a lavorare in quel caos?

Suo figlio, Marco, è un ingegnere progettista. Sposato con Chiara da sei anni. All’inizio, Bianca non poteva che rallegrarsi della nuora. Chiara era tranquilla, educata, con una laurea in economia. E quando è nato il nipote, Luca, la suocera l’aveva addirittura considerata perfetta. «Che brava massaia! Tutto luccica, il bambino è curato, Marco è sempre sfamato. Ero felice per mio figlio», ricorda con un velo di tristezza.

Marco si è fatto una carriera mentre Chiara era in maternità. In tre anni è diventato ingegnere capo, ma con la promozione sono arrivate anche responsabilità maggiori. Poi, tutto è cambiato. «Mio figlio, sempre così allegro, pieno di vita, si è spento davanti ai miei occhi — racconta Bianca, trattenendo a stento le lacrime. — Credevo fosse colpa del lavoro, invece… era colpa di casa».

Una volta è andata da loro senza preavviso, nell’appartamento in centro a Milano. E cosa trova? Una festa in piena regola. Amiche di Chiara, musica assordante, risate dalla cucina. Marco chiuso in camera, piegato sul portatile, mentre di Luca neanche l’ombra. Scopre che Chiara lo ha mandato dai nonni in periferia. Queste feste sono diventate la normalità. Tutte le sere: amiche, sorelle, balli fino a mezzanotte. Un compleanno, un “semplice motivo”. Marco non riesce a lavorare in quel clima. «Entro in casa e sembra un campo di battaglia. Come faccio a concentrarmi?», si lamentava con la madre.

Bianca ha provato a parlare con Chiara. Lei ha risposto seccata: «Sono stanca di essere la moglie perfetta e la domestica! Cinque anni senza un giorno di riposo – lavare, cucinare, il bambino. Chi mi ha mai ringraziata? Nessuno! Ora mi diverto con le mie amiche, e non ci sono uomini qui. Luca sta con i nonni, felice e sazio. Se a Marco non piace, me lo dica in faccia!»

Marco ha notato che Chiara è cambiata appena è tornata a lavorare. Durante la settimana è la moglie perfetta, ma nel weekend “si scatena”. Vorrebbe vietarle queste serate, ma ha paura: «Se la provoco, peggiorerà tutto». Bianca è terrorizzata. «Mio figlio è troppo buono, non sa metterle un freno — dice. — E se Chiara non si ferma? Se comincia a bere troppo? Cosa ne sarà della famiglia?»

Le amiche chiedono: «E la madre di Chiara non può farle capire?» Bianca scuote la testa: «Sua madre pensa che sia tutto normale. Dice che è giovane, stanca, che balli finché può. Il nipote è con lei, non le pesa. E Marco tace, quindi deve andargli bene».

Bianca non sa cosa fare. Vede suo figlio soffrire, vede la famiglia che si sgretola. Marco non può lavorare a casa, e Chiara sembra non voler tornare a una vita normale. «Non si può andare avanti così! — protesta la suocera. — Se continua, finiranno per divorziare, e Luca crescerà senza padre!»

Voi, al posto di Bianca, cosa fareste? Come aiutare vostro figlio senza distruggere la sua famiglia? Vi è mai capitato qualcosa di simile? Dateci un consiglio, la situazione è disperata.

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