Noi compriamo un appartamento non per vivere con mia suocera: non voglio una casa con tre stanze per evitare questo incubo.
Mio marito ed io sogniamo una casa tutta nostra, abbiamo già ottenuto il mutuo e persino preso in prestito dei soldi da mia suocera. Non è una cattiva persona, ma la sua invadenza mi fa perdere la testa. Dopo la morte di suo marito, sembra essersi messa in testa di accudire tutti, e questo ci rovina la vita. Ha un grande appartamento nel centro di Firenze, ma io sono decisa: meglio piccolo, ma nostro. Non voglio che la sua ombra gravi sulla nostra casa.
Abbiamo visto un trilocale in un nuovo condominio. Una stanza è minuscola, perfetta per l’armadio che ho sempre desiderato. Ma mia suocera, Livia Rossi, ha protestato. Ha detto che sarebbe sciocco farne un guardaroba. «E dove dormiranno gli ospiti? E se arrivano parenti?», ha insistito, fissandomi. Ho capito subito: stava pensando a se stessa. Ultimamente si trattiene da noi fino a tardi, come se non volesse tornare nel suo appartamento vuoto. Le sue parole suonavano come una condanna: se compriamo un trilocale, sarà sempre in mezzo ai piedi, se non addirittura trasferita con noi.
Non sono cieca, vedo dove sta andando a parare. Livia è sola e la sua premura si trasforma in un controllo soffocante. Chiama tre volte al giorno per “controllare” come stiamo, offre consigli inutili e cerca persino di decidere come arredare la nostra futura casa. Non voglio dividerla con lei! Io e mio marito, Luca, stiamo comprando una casa per costruirci la nostra vita, non per assecondare i suoi capricci, per quanto “diligente” possa sembrare.
Ho posto un ultimatum: niente trilocali. «Voglio vedere tua madre solo alle feste», ho detto a Luca. «Se vuole una stanza per gli ospiti, se la faccia a casa sua». Lui ha provato a convincermi, dicendo che sua madre vuole solo essere vicina a noi, che invecchia e le pesa la solitudine. Ma io sono irremovibile. Non sono disposta a sacrificare la mia serenità per la sua “attenzione” opprimente. Meglio rinunciare all’armadio che trasformare la nostra casa in una sua dipendenza.
Se verranno ospiti, dormiranno su un materassino gonfiabile. E se mia suocera vorrà fermarsi a dormire, troverò mille motivi per rimandarla a casa. Questa è la nostra casa, la nostra vita, e non permetterò a nessuno, neanche a lei, di rubarci il diritto di essere padroni del nostro destino.
A volte, il prezzo della pace è dire di no anche a chi pensa di volerci bene.