La suocera incomprensibile: il conflitto per il tempo
Visita inaspettata
Mia suocera, chiamiamola Elisabetta Rossi, è sempre stata una donna dal carattere forte. Ma di recente mi ha sorpreso così tanto che ancora non mi capacito. Tutto è iniziato quando sono arrivata in campagna per trovare mio marito, che stava visitando i genitori. Avevo preso un paio di giorni di ferie non solo per stare con la famiglia, ma anche per lavorare al mio blog. In campagna, si sa, ci sono panorami perfetti per i contenuti. Avevo in piano di fare video, scattare foto e scrivere post, perché non tutti i giorni si ha la possibilità di visitare un posto così pittoresco.
Ma Elisabetta, a quanto pare, ha deciso che fossi lì solo per lei. Fin dal mattino ha iniziato a caricarmi di compiti: aiutare nell’orto, sistemare la casa, cucinare per tutta la famiglia. Cercavo di spiegare che avevo un programma fitto, ma lei scuoteva la testa e sospirava: “Eh, i giovani d’oggi, sempre con quel telefono in mano!”
La tensione cresce
Ho cercato di essere educata. Il primo giorno ho addirittura aiutato a strappare le erbacce nell’orto, anche se il giardinaggio non fa per me. Lo smalto si è rovinato, ma ho sorriso e ho continuato. Il secondo giorno, però, mia suocera ha superato ogni limite. Ha detto che dovevo per forza darle una mano, visto che ero lì, e che il mio blog era “sciocchezze, non un vero lavoro”. Sono rimasta scioccata! Il mio blog non è un hobby, è il mio guadagno, la mia passione. Ci ho messo anni per costruirlo, e ora mi dà soddisfazioni sia economiche che personali.
Ho provato a spiegarle che avevo delle scadenze, che dovevo pubblicare i contenuti in tempo. Ma lei ha sbuffato: “Che scadenze! Impara piuttosto a fare una buona pasta al pomodoro!” Mio marito, chiamiamolo Luca, ha cercato di smussare la situazione, ma senza molto successo. Alla fine sono uscita in giardino per fare i video, per evitare di peggiorare le cose.
La scelta: lavoro o famiglia?
La sera la situazione è peggiorata. Elisabetta ha iniziato a lamentarsi con Luca, dicendo che “non rispettavo gli anziani” e che stavo sempre al telefono. Non ce l’ho fatta e le ho risposto che non ero venuta per lavorare tutto il giorno nell’orto, ma per stare con mio marito e per portare avanti il mio lavoro. Mi ha guardato come se avessi commesso un crimine e ha borbottato qualcosa sulle “nuore moderne”.
Capivo che mia suocera era abituata a un altro stile di vita. Per lei, la campagna è orto, casa, lavoro senza sosta. Ma io non posso abbandonare tutto per le sue aspettative. Il mio blog richiede tempo e impegno, e non sono disposta a sacrificarlo, nemmeno per la pace in famiglia. In quel momento, mi sono sentita un’estranea.
Una conversazione necessaria
Il giorno dopo ho parlato con Luca. Gli ho spiegato che lo amavo e rispettavo la sua famiglia, ma che non potevo piegarmi alle richieste di Elisabetta. Ha ammesso che sua madre a volte esagera, ma mi ha chiesto di essere paziente. “Vuole solo che tu sia parte della famiglia”, ha detto. Gli ho risposto che ero pronta a esserlo, ma non a scapito del mio lavoro o dei miei spazi.
Alla fine abbiamo concordato che la prossima volta avrei chiarito meglio il mio programma e avrei chiesto a mia suocera di non sovraccaricarmi. Luca ha promesso di parlarle, per farle capire che il mio lavoro non è un “passatempo da telefono”. Spero che questo eviterà nuovi conflitti.
Riflessioni e conclusioni
Questa visita mi ha fatto riflettere su quanto sia difficile conciliare famiglia e carriera. Elisabetta forse non voleva offendermi, ma le sue attese mi hanno ferita. Ho capito che devo essere più chiara nel difendere i miei limiti, anche se questo crea incomprensioni. Il mio lavoro è parte di me, e non rinuncerò a lui per le idee altrui su cosa debba fare una “buona nuora”.
Ora sto organizzando la prossima visita in campagna, tenendo conto di tutto. Parlerò prima con Luca e Elisabetta per essere sicura che siamo tutti d’accordo. Intanto continuo a lavorare al mio blog, facendo foto bellissime e condividendo la mia vita con i follower. E forse, un giorno, mia suocera guarderà uno dei miei video e capirà che non sono solo “sciocchezze”.