Mamma, non sposarlo!

“Mamma, non sposarlo,” disse Sofia, sedendosi a tavola dopo cena.

“Mamma, Matteo mi ha chiesto di andare a vivere insieme,” iniziò cautamente Lucia, giocherellando con la forchetta.

“E dove stareste?” chiese la madre, esitando appena.

“Lui ha un appartamento a Milano. Gliel’ha comprato il padre quando ha iniziato l’università.”

“Non è troppo presto? Mancano ancora due anni alla laurea. E se rimanessi incinta?” La madre spense l’acqua, si asciugò le mani con il canovaccio e incrociò lo sguardo con Lucia.

“So che mi hai cresciuta da sola, hai paura che ripeta i tuoi errori, che ti ritroverai completamente sola…” Lucia non capiva se sua madre fosse contraria o meno.

“Sei abbastanza grande per prendere le tue decisioni. Non preoccuparti per me. Ho un uomo nella mia vita.”

“Lo immaginavo. Perché non me ne hai mai parlato? Perché non l’ho mai conosciuto?” chiese Lucia, incuriosita.

“Non lo so,” mormorò la madre, abbassando gli occhi. “Forse avevo paura. Il fatto è… è più giovane di me.” Sollevò lo sguardo, osservando la reazione di Lucia.

“E allora? Ormai è normale. Quindi non ti dispiace?” Lucia saltò su e abbracciò la madre.

Per un po’, chiamava ogni giorno, tornava spesso la sera. Aveva ancora le chiavi di casa, ma ora suonava il campanello. Una volta, ad aprirle fu un giovane affascinante, con una maglietta attillata che metteva in risalto i muscoli scolpiti.

“È arrivata la figliola,” disse, sfoderando un sorriso smagliante.

“Figliola sì, ma non tua,” rispose Lucia seccamente, infilandosi in casa.

La madre era in cucina, a preparare la cena. Era ringiovanita, vestita in modo diverso. Prima portava vestaglie comode, ora indossava pantaloni sportivi e una canottiera rosa attillata.

“Luca, dobbiamo parlare,” disse la madre quando l’uomo entrò in cucina.

“Capito. Chiacchierate pure, signorine.” Fece un altro sorriso invitante prima di uscire.

“Mamma, è più giovane di te di almeno quindici anni. Sì, sei bellissima, ma la differenza si nota,” sussurrò Lucia quando la porta si chiuse.

“E quindi? Non sei stata tu a dire che va di moda?” rise la madre.

Lucia non la riconosceva. Prima riservata, ora rideva sempre, con uno sguardo perduto. E quel vestiario da adolescente…

“Capisco. È per questo che non me ne hai parlato? E adesso? Dimmi che non pensi davvero di sposarlo.”

“E se fosse così? Sei contraria?”

Lucia aprì la bocca per replicare, ma la madre la anticipò.

“Non ne abbiamo ancora parlato. Non ho mai provato niente del genere. Mi sento come se avessi le ali. Sono felice!” Sorrise timidamente. “E tu? Tutto bene con Matteo?”

“Sì, tranquilla. Mamma, devo andare, altrimenti si preoccupa.”

Uscì turbata, sentendosi un’estranea nella casa di sua madre.

“Cosa è successo?” chiese Matteo quando rientrò a casa.

“Non ci crederai, mamma si è innamorata,” disse Lucia, togliendosi il giubbotto.

“E quindi? È ancora giovane. O è troppo vecchio? Brutto? Un ex detenuto? Allora non capisco cosa ti turba. Voglio dire, non è più sola, è una buona cosa,” replicò Matteo, alzando le spalle.

Lucia lo guardò come se l’avesse tradita.

“Luca ha quasi la tua età. Sembra un attore di Hollywood. Lei ci sta perché è giovane e bello, ma lui? Sta solo approfittandosi di lei. Non credo che l’ami davvero.”

“L’amore è cieco… O forse sei gelosa? Ti piace?” scherzò Matteo. “Attenta, sono un tipo possessivo. Lo sfido a duello e lo ammazzo.”

Lucia roteò gli occhi.

“Sempre le tue stupide battute. Non sono gelosa, è che non capisco cosa ci trovi in una donna più grande. Ci sono centinaia di ragazze pronte a saltargli addosso.”

“Forse ama davvero tua madre? O vuole fregarla e rubarle qualcosa,” continuò Matteo, giocando.

“Non abbiamo soldi. Solo una collanina d’oro sottile, degli orecchini e un anello con zircone. Non ne varrebbe la pena.”

“E l’appartamento? L’immobile vale sempre.”

“Ma mamma ha detto che non le ha ancora chiesto di sposarlo. Si frequentano da poco. Come fa a ottenere la casa? A meno che non la uccida. E poi dovrebbe uccidere anche me, sono intestataria anch’io.”

“Dai, Lucia, stavo scherzando. Si è innamorata, pazienza. Dubito che arriveranno al matrimonio. Tua madre non è stupida, sa quello che fa.”

“È proprio questo il punto: non sa nulla! Dovresti vedere il suo sorriso ebete. E i vestiti? Come una quindicenne. Lui la trasforma in una ragazzina, ma lei non lo è più.”

“Per te è tua madre, quindi non la vedi come donna. Non facciamo tragedie prima del tempo. Lasciala essere felice,” concluse Matteo.

“Ma lui la lascerà. E lei soffrirà.”

“Ti sarebbe piaciuto se tua madre ti avesse vietato di stare con me? Ti ha lasciato libera, non rovinarle la felicità. Vediamo come va.”

“Aspetteremo che le spezzi il cuore o la uccida? Facile parlare, non è tua madre!”

“Non ho una madre. Se l’avessi, non mi intrometterei,” rispose secco Matteo.

“Scusami,” mormorò Lucia, realizzando di aver esagerato.

Forse aveva ragione lui? Meglio non pensare al peggio. Chissà, forse era davvero amore.

Non ne parlarono più, ma il cuore di Lucia era inquieto. Dopo qualche giorno, decise di tornare da sua madre per saperne di più su Luca. Lo cercò sui social: tante foto in palestra, feste, ma niente di personale. Suonò il campanello.

La madre aprì subito, ma sembrò meno contenta del solito. Forse sperava fosse Luca.

“Non sei felice di vedermi?” chiese Lucia.

“Certo che sì. Entra. Pensavo fosse Luca.” Indossava una felpa larga, come se avesse freddo.

“Stai bene? Sei pallida.”

“Sto benissimo. Vuoi mangiare qualcosa?” chiese, avviandosi verso la cucina.

“No, grazie. Solo un tè.”

“E Luca dov’è?” fece finta di non interessarsi.

“Non è ancora tornato. Ha un turno serale in palestra. Fa l’istruttore.”

*”Figuriamoci,”* pensò Lucia. Alzò la voce: “Ah, ecco dove vi siete conosciuti.”

Quel giorno sua madre non sorrideva. Assorta, sistemò le tazze. Quando il bollitore fischiò, girò i fornelli a caso.

“Mamma, tutto ok?”

Non rispose. Versò il tè, si sedette, ma non lo bevve.

“Mamma?”

“Tutto bene. Solo… Sai, sono stata da Luca in palestra. Ci sono tutte quelle ragazzine. E lui mi ha detto che dovrei rassodarmi il seno. E rifare la pelle del viso,” disse come in trance.

“Luca ha detto… Mamma, sveglia! Se un uomo critica il tuo aspetto, non ti ama. Ti lascerà comunque. Perché rischiare un intervento? Quanti casi ci sono di donne morte per complicazioni? Non leggerai mai certe cose? Mamma, pensaci. Non sei unaMa mentre Lucia si sforzava di farla ragionare, sua madre sospirò e disse: “Hai ragione, tesoro, ma il cuore non ascolta la ragione.”

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