Il mistero di una foto antica

**Il Segreto della Vecchia Fotografia**

C’erano una volta Luca e Beatrice, due studenti della stessa università a Milano. Beatrice era come tante altre ragazze, niente di speciale. Ma un giorno, chissà se per destino o perché qualcosa in lei era cambiato, Luca la guardò con occhi nuovi, come se la vedesse per la prima volta, e all’improvviso il mondo gli si capovolse, trasformandosi ai suoi occhi innamorati.

Dopo le lezioni, Luca aspettava Beatrice all’ingresso dell’ateneo. Ma lei gli passò accanto senza neanche vederlo, raggiungendo un ragazzo più grande con cui se ne andò. Luca rimase lì a fissarli, anche quando scomparvero alla vista, con il cuore gonfio di delusione e rabbia.

E poi, che si aspettava? Che lei stesse lì ad aspettare che lui finalmente si accorgesse di lei? Era ovvio che una ragazza come Beatrice avesse già qualcuno.

Poi, un giorno, Beatrice arrivò a lezione con gli occhi arrossati dal pianto. Rimase in silenzio tutto il giorno, persa nei suoi pensieri. Luca la aspettò di nuovo all’uscita. Stavolta nessuno era lì a prenderla, così trovò il coraggio di avvicinarsi.

«A casa?» chiese.

«No, dalla nonna. Sto da lei adesso. È malata.»

Beatrice gli raccontò che la nonna aveva la pressione alta e problemi alle articolazioni. In primavera stava sempre peggio, al punto da non uscire nemmeno di casa.

Luca camminava al suo fianco, a malapena ascoltando, troppo felice per starle vicino. Il cuore gli batteva forte, e nella testa solo un nome risuonava: Beatrice, Beatrice, Beatrice.

Viveva a tre fermate di autobus dall’università.

«Non ti invito su, la nonna non sta bene» si scusò Beatrice davanti al portone.

Il giorno dopo, Luca le chiese come stava la nonna.

«Così così. Solo che ieri sera è arrivata mia madre col suo nuovo marito. La nonna si è agitata, la pressione è salita così tanto che abbiamo dovuto chiamare l’ambulanza. Magari non fosse mai venuta» rispose Beatrice.

*Dunque è così*, pensò Luca. *Con il patrigno non va d’accordo. Forse è per questo che vive con la nonna?* Ma non fece domande.

Poco prima della sessione estiva, la nonna di Beatrice morì. Luca le stette vicino, consolandola. Dopo il funerale, Beatrice rimase a vivere nell’appartamento della nonna.

«Non hai paura del fantasma della nonna?» scherzò un giorno Luca, accompagnandola a casa.

«No. Magari non era un angelo, ma con me è sempre stata buona.»

Una volta, Luca trovò il coraggio di chiederle del ragazzo che la aspettava all’università. Beatrice cambiò espressione, accigliandosi.

«Si è sposato con mia madre.»

«Capisci? Adesso è il mio patrigno» disse Beatrice, abbassando lo sguardo.

Dopo il primo esame, Beatrice invitò Luca a casa. L’appartamento era insolito, con mobili vecchi e pesanti, e carte da parati sbiadite. Sul tavolo c’era un vecchio album di fotografie.

«Posso?» chiese Luca, indicandolo.

«Certo. Stavo scegliendo una foto della nonna per la tomba…» Beatrice si sedette accanto a lui sul divano e insieme iniziarono a sfogliare l’album, mentre lei commentava brevemente.

«Ecco io da piccola. E qui mia madre e mio padre giovani. Io non ero ancora nata.»

«I tuoi genitori sono divorziati?» chiese Luca, ricordando che sua madre si era risposata da poco.

«Sì, mio padre non sopportava il carattere di mia madre. Eravamo piccoli quando si lasciarono. Lui ha un’altra famiglia ora.»

«E questa qui?» Luca indicò una donna anziana con uno sguardo severo e le labbra strette.

«La nonna senza filtri. Negli ultimi anni era così» disse Beatrice, girando pagina.

«E questa è la nonna da giovane. Bella, vero?» indicò un’altra foto.

Davanti a Luca c’era una ragazza sorridente, in un vestito leggero a fiori. Non sembrava nemmeno la stessa persona, ma non commentò.

Beatrice girò un’altra pagina.

«Aspetta, torna indietro» chiese Luca. «Questa è sempre tua nonna? E chi è l’uomo accanto a lei?»

«Non lo so. Un amico o un parente, credo. La nonna non mi ha mai mostrato l’album.»

«Luca, che hai?» chiese Beatrice, vedendolo fissare la foto.

«Devo andare.» Luca chiuse l’album con un colpo secco, sollevando una nuvola di polvere. «Ti chiamo domani» disse già alla porta, esitando un attimo come se volesse dire qualcosa, ma poi uscì.

Invece di tornare a casa, Luca andò dal nonno, che viveva all’altra parte della città. Per tutto il viaggio fissò il finestrino, perso nei suoi pensieri.

«Luca?! Che sorpresa! È tanto che non passi» esclamò il nonno, felice. «Come va all’università? Niente esami arretrati, spero?»

«Tutto bene, nonno. Oggi ho preso 30 nel primo esame.»

«Bravo! Allora faccio un caffè per festeggiare.»

Mentre il nonno andava in cucina, Luca si avvicinò alla libreria.

«Cosa cerchi?» Il nonno era tornato così silenzioso che Luca si spaventò.

«Quell’album di fotografie che tenevi qui…»

«Ah, l’ho messo giù.» Il nonno aprì il cassetto e tirò fuori un album vecchio. «Tieni. Chi vuoi trovarci?»

Luca si sedette sul divano e iniziò a sfogliare le pagine ingiallite. Il nonno lo osservava incuriosito, finché Luca non trovò una fotografia tagliata a metà.

«Sei tu. Perché è tagliata? Chi c’era dall’altra parte?»

Il nonno trasalì.

«Non ricordo. Non c’era nessuno.» Ma nei suoi occhi c’era turbamento.

«Vedi, sono stato a casa di una ragazza, e mi ha mostrato l’album di sua nonna. C’è la stessa foto, ma integra. Tu abbracci una donna giovane… sua nonna.»

Il nonno si alzò di scatto e iniziò a camminare nervosamente per la stanza. Il fischio del bollitore lo richiamò in cucina, ma non tornò.

Luca lo trovò seduto al tavolo, la testa tra le mani.

«Nonna, stai male?»

«Come si chiama la tua ragazza?»

«Beatrice.»

«E sua nonna?»

Luca ricordò di aver visto una foto con nome e date nella casa di Beatrice.

«Maria Bianchi. La conoscevi bene? Prima di nonna Lucia?»

«Dimmi solo il nome» insistette il nonno.

«Maria Bianchi.»

Il nonno chiuse gli occhi.

«Da fuggire dal passato, ma prima o poi ti raggiunge. Tutti i segreti prima o poi escono.»

Luca vide il nonno invecchiare all’improvviso, come schiacciato da un peso.

«Nonno, io amo Beatrice. Voglio sapere che legame avevi con sua nonna. Me lo dici o lo tieni sepolto come un tesoro dei pirati? Prometto di non dirlo a nessuno.»

«Che segreto? Solo ricordi spiacevoli. Ma va bene. Ti racconto, così forse non ripeterai i miei errori.»

E il nonno iniziò…

***

«Eri nato dopo la guerra, in un’Italia che ricostruiva. Io credevo negli ideali, lavoravo sodo. Poi incontrai Maria. Era bellE mentre il nonno finiva il suo racconto, con gli occhi lucidi di ricordi, Luca capì che a volte l’amore è più forte di ogni segreto, e decise di costruire con Beatrice un futuro diverso, senza ripetere gli errori del passato.

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