Ospiti Inaspettati: La Gioia e il Malumore di Galina

Gli ospiti arrivarono all’improvviso, e Sabrina fece una smorfia. Era felicissima di rivedere suo figlio, ma quella libellulina che gli svolazzava attorno… e lui lì, imbambolato, bocca aperta, ma dai!

“Mamma, ciao! Siamo venuti a farti visita io e Michela,” annunciò Matteo.
“Eh, già vedo,” rispose Sabrina abbracciandolo e sorridendo a denti stretti.
“Mamma… abbiamo una bella notizia!”

“E quale sarebbe?”
“Abbiamo fatto la dichiarazione, taaac!”
“Santo cielo, ma così presto?”

“Presto? Mamma, ma che dici? Stiamo insieme da un anno, abbiamo deciso di sposarci!”
“Be’, ormai l’avete fatto e basta. Accommodatevi, io devo scappare al supermercato a prendere qualcosa.”
A Sabrina serviva sfogarsi, stare un po’ da sola. Come diavolo era possibile che il suo Mattiolino fosse cresciuto, si fosse trasferito in città, vivesse la sua vita, lavorava e ora… si sposava?

“Mamma, ma che supermercato! Abbiamo comprato tutto, abbiamo portato un sacco di roba!”
Sabrina si sedette, lasciando cadere le braccia esausta. Avrebbe voluto piangere, sdraiarsi sul letto come quando era piccola, rannicchiarsi e singhiozzare. Quella libellulina, come aveva chiamato la fidanzata di Matteo, proprio non le andava giù. Per quanto ci provasse, quella ragazza le stava antipatica. Troppo vivace, troppa smania! A Matteo sarebbe servita una ragazza tranquilla, del posto.

Prendi Anna Bellini, per esempio: una brava ragazza, pacata, pratica, si era laureata in economia, lavorava, andava in biblioteca… erano pure stati compagni di banco a scuola! Cosa non andava bene in lei? Potevano anche vivere in città, ma almeno sarebbero tornati a casa ogni tanto, avrebbero portato i nipotini. I Bellini erano gente perbene, con la testa sulle spalle. Fare famiglia con loro sarebbe stato un onore! E invece lui che fa? Si trova questa smorfiosella di città e se la porta appresso come un trofeo. Che schifo! Quella libellulina gli ha fatto perdere la testa.

I giovani tirarono fuori la spesa, e Sabrina rimase senza parole. Salumi, affettati, formaggi di ogni tipo, frutta esotica… oooh, doveva far spazio in frigo, mettere via tutto per un’occasione speciale. Doveva pure preparare qualcosa per il giorno dopo, invitare parenti e vicini. Che ci poteva fare? Magari non avrebbero neanche fatto un vero matrimonio, ma almeno una festa era d’obbligo. E dov’era finito Enzo? Era già ora di pranzo, aveva mangiato in trattoria? Gli piaceva mangiare lì, pazienza. Meglio andare a preparare qualcosa.

“Maaamma, andiamo un po’ al fiume!”
“Andate pure, io che vi dico…”
Al fiume, le veniva voglia! Una snob di città! Se Matteo fosse venuto da solo, avrebbe almeno dato una mano nell’orto, aiutato suo padre. Ma con quella principessina lì… eh no, adesso gli serviva il fiume!

Sabrina lavorò tutto il giorno come una formichina, organizzando la festa per l’indomani. Era stremata, si sdraiò per cinque minuti ma, appena chiuse gli occhi… Santo cielo, che succedeva?

“Ma che state facendo? Eh?!”
“Mamma, stavamo preparando la cena, volevamo aiutarti mentre riposavi.”
“La cena? E perché avete preso le porcellane buone?! Ci sono le ciotole nell’armadio, i bicchieri, le posate! Enzo, ma tu che dici?!”

“E io che devo dire? Hanno ragione loro, quella roba lì sta solo a prendere polvere!”
“Ma siete impazziti?! Oooh, santo cielo! I bicchieri di cristallo, i piatti da portata… ma che sta succedendo?!”
“Mamma, ma che c’è di male? Prepariamo la cena, una bella cenetta in famiglia, e tu ti metti a piangere per dei piatti e dei bicchieri?”

Sabrina sbuffò e andò in camera, notando con la coda dell’occhio che la libellulina stava già saccheggiando i salumi pregiati. Li aveva tenuti da parte per un’occasione speciale… pensò tristemente, sospirando mentre entrava in camera senza neanche sapere perché.

“Mamma, vieni a tavola, mettiti qualcosa di carino!” la chiamò Matteo.
Sabrina uscì e… Madonna Santa! Avevano tirato fuori la tovaglia nuova! E i calici di cristallo! Oooh, ma che succede?! Per anni aveva tenuto quelle porcellane sotto chiave, le curava come reliquie, e loro… avevano tirato fuori tutto! E Enzo… Enzo, guardatelo! Si era messo la camicia buona, quella che aveva comprato per i matrimoni e indossato tre volte in vita sua! E i pantaloni nuovi! Ma era impazzito?!

“Sabri’, dai su, cambiati, no? È una festa, nostro figlio è venuto con… con nostra figlia!”
“Con… con che figlia?!” ringhiò Sabrina tra i denti. “Ormai siete tutti fuori di testa?!”

“Mamma, ma che dici?” Matteo le prese le mani, ma lei le strappò via e iniziò a urlare: era casa sua, erano le sue regole! Urlò per le stoviglie usate senza permesso, per i salumi che i ragazzi avevano portato e che lei voleva risparmiare per un’occasione speciale…

“Basta!” Enzo sbatté un pugno sul tavolo. “Ma che ti prende, donna?! Guarda bene dove sta il mio ‘occasione speciale’!” e si diede un colpo sul collo con il bordo della mano. “Ci credi o no?!”

Ma davvero, che vita era? Vivere come straccioni, mangiare in piatti di plastica, bere in bicchieri sbeccati… e intanto avevano tre servizi buoni! Tre! Erano lì a prendere polvere, mentre loro usavano le stoviglie da quattro soldi.

“Questa è casa nostra, Sabri’, non solo tua! Viviamo insieme, e Matteo è nostro figlio, capito? Ha tutto il diritto di usare quello che vuole. Dai, Matteo, tiriamo giù quel tappeto arrotolato in angolo, chissà quanta tarme ha già mangiato! E tu, subito a cambiarti! L’armadio è pieno di vestiti, e tu vai in giro come una barbara!”

Sabrina rimase lì, sbattendo le palpebre. Poi, improvvisamente, andò in camera e… si mise il vestito più bello, gli orecchini d’oro, le scarpe eleganti e le calze di seta. Ecco fatto.

La zia di Sabrina, nonna Lucia, fece capolino in casa. “Madonna Santa! Sabri’ tutta agghindata, Enzo in giacca e cravatta… che miracoli! E Matteo con quella ragazzina…”

“Che c’è, è morto qualcuno?”
“Ma va’ al diavolo, cosa dici, comare!” sbottò Sabrina. “Siediti, Matteo è con…” stava per dire “libellulina”, ma si fermò appena in tempo, “con la mia futura nuora! Su, siediti, mangia un po’!”

“Sabri’…” la vecchia la squadrò sospettosa. “Ma davvero non mi stai prendendo in giro? Nessuno è morto? Perché tua madre oggi è passata solo una volta…”
“Ma lascia stare, zia Lucia! No, su, siediti, bevi qualcosa… ecco, assaggia questo salame, l’hanno portato i ragazzi!”

“Ma guarda un po’… Io mica son vestita a festa, eh, sono venuta così, semplice!”
“Vestita a festa verrai dom”Per fortuna, il giorno dopo tutto il paese seguì il loro esempio, tirando fuori le porcellane migliori e vivendo finalmente il ‘momento speciale’ che aspettavano da una vita.”

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

19 − thirteen =

Ospiti Inaspettati: La Gioia e il Malumore di Galina