**Diario Personale**
Sono passati sei mesi da quando mia suocera si è trasferita da noi. Ha la sua casa ed è perfettamente autonoma, ma è riuscita a convincere mio marito che ha bisogno di aiuto. Dice di sentirsi sola e impaurita, così lui l’ha fatta venire nella nostra miniappartamento a Milano.
Maria Rossi è una donna difficile. Vuole sempre essere al centro dell’attenzione, a qualsiasi costo. Quando suo marito era vivo, non si preoccupava di noi. Ero sollevata, perché in tutti questi anni di matrimonio non sono mai riuscita a trovare un buon rapporto con lei.
“Oh, piccola, quando il marito torna a casa bisogna essere sempre presentabili. Io, alla mia età, non mi permetto mai di essere trasandata. E la carne andrebbe cucinata in modo diverso, magari potresti seguire un corso, visto che tua madre non ti ha insegnato niente.”
Frasi come questa mi hanno sempre tormentata. Secondo lei, lei fa tutto perfettamente, mentre io sono incapace. Prima ci vedevamo solo durante le feste e tacevo, sopportando. Ma ora che devo subire i suoi commenti ogni giorno, è diventato insostenibile.
Mio suocero è morto l’anno scorso. Era malato da tempo, sapevamo che sarebbe finita così. Dopo la sua morte, Maria sembrava un fantasma: non mangiava, non beveva. Per un mese non l’abbiamo lasciata sola.
Poi, a poco a poco, si è ripresa. Ed è tornata a essere la stessa: sgarbata e piena di critiche. Per me era un segno che stava meglio. Ma mi sbagliavo. Ha iniziato a tormentare mio marito, dicendo che non ce la faceva a vivere da sola.
“Mi sento sola e inutile. Ho paura a stare in casa, mi viene la tachicardia. Perché non viviamo tutti insieme?” piagnucolava.
Mio marito non era entusiasta, ma alla fine ha ceduto. Chiamate continue e lamenti sulle sue difficoltà lo hanno convinto. Io, invece, ho resistito fino all’ultimo. Vivere con mia suocera era fuori discussione. Lei proponeva di trasferirci nella sua casa, più grande, ma io non sarei mai stata la padrona lì. E poi, il nostro appartamento è in centro: comodo per il lavoro e per portare i bambini a scuola.
Sapevo che cedere alle sue manipolazioni sarebbe stato un errore: nella sua casa, mi avrebbe schiacciata. Mio marito cercava di capirmi, ma la mamma è sempre la mamma. Mi ha promesso che l’avrebbe tenuta a bada, che sarebbe stata una soluzione temporanea.
Sono passati sei mesi e la nostra relazione è al collasso. Sono sempre nervosa, corro da una parte all’altra come una cameriera: le preparo il tè, la accompagno a fare una passeggiata, le accendo la televisione… E poi devo ascoltare le sue lamentele su come nessuno si preoccupa di lei. Se sbaglio qualcosa, finge un infarto e pretende che chiami l’ambulanza.
Volevamo andare al mare, ma ha fatto una scenata: “Mi lasciate di nuovo sola!” Diceva che dovevamo portarla con noi. Ma per me, quello non sarebbe stato un viaggio di relax. Mio marito alza le spalle, e io capisco che la mia pazienza è finita. Se per lui la mamma viene prima di tutto, tanto vale separarci.