E mentre osservavo Rosa tagliare con cura pomodori maturi per l’uova strapazzate, le sue dita tremanti che accarezzavano quel pomodoro come una reliquia, ho compreso che la maternità non risiede nel grembo che ti ospita ma nelle mani rugose che per decenni ti hanno nutrito l’anima, anche quando la mente vacilla.
Quella che chiamavo mamma






