La Casa dei Desideri: La Suocera Rivendica il Mio Spazio

**15 ottobre 2023**

Alice si irrigidì nel sentire le parole della suocera. Le dita le si aprirono da sole, e il vassoio cadde con un fragore assordante sul pavimento della veranda. I cocci di vetro volarono da ogni parte.

Giorgio e Nina Antonietta si voltarono di colpo. Sulla faccia della suocera, la paura si trasformò subito in una falsa premura.

«Tesoro!» esclamò alzandosi di scatto. «Ti sei tagliata? Lascia che ti aiuti!»
«Non si avvicini,» rispose Alice, tendendo una mano in avanti. «Ho sentito tutto.»

Spostò lo sguardo acceso di rabbia verso il marito. Giorgio stava seduto a capo chino, le spalle curve, mentre torceva nervosamente la tovaglia.

«Giorgio,» la voce di Alice tremava per la tensione. «Hai qualcosa da dirmi?»
«Alice, hai capito male!» si intromise Nina Antonietta, parlando in fretta. «Stavamo solo ragionando—»
«Non sto parlando con lei,» la interruppe Alice con decisione. «Giorgio?»

Un silenzio pesante scese nella stanza.

«Figlio mio,» riprese Nina Antonietta, avvicinandosi a Giorgio e posandogli una mano sulla spalla. «Non abbandonerai tua madre, vero?»

Giorgio alzò lentamente la testa. I suoi occhi si incrociarono con quelli di Alice — pieni di dolore e profonda vergogna.

«Mamma,» disse con voce bassa ma ferma. «Ti voglio bene. Sei mia madre, e mi prenderò sempre cura di te.»

Nina Antonietta sorrise trionfante, lanciando uno sguardo di vittoria alla nuora. Ma Giorgio si alzò e continuò:

«Ma Alice la amo di più. E non farò nulla che la ferisca o le causi danno.»

Il sorriso svanì dal volto della donna.

«Che stai dicendo, figliolo?» sussurrò.
«Dico che dovresti fare le valigie e andartene,» ribatté Giorgio con fermezza. «E non tornare finché non ti sarai scusata con Alice e non avrai capito che non c’è niente di più importante della famiglia che ho creato.»
«Famiglia?!» gli occhi di Nina Antonietta si dilatarono per la rabbia. «E io, allora, chi sono? Io, che ti ho partorito e cresciuto!»
«Mamma,» scosse la testa Giorgio. «Cercavi di convincermi a ingannare mia moglie e a portarle via la casa. E non è la prima volta che manipoli la situazione.»
«È lei che ti ha cambiato!» urlò Nina Antonietta, puntando il dito contro Alice. «Ti ha allontanato da tua madre! Che tu sia maledetta!»
«Basta,» alzò la voce Giorgio, e la suocera tacque. «Non ascolterò più queste parole. O ti scusi, o te ne vai subito.»

Le labbra di Nina Antonietta tremarono.
«La scegli al posto mio?» sussurrò. «Mi butti fuori di casa?»
«Hai la tua casa, mamma,» rispose Giorgio, esausto. «E continuerò ad aiutarti con i soldi, come sempre. Ma qui non sei più la benvenuta.»

Con un singhiozzo, la suocera corse dentro casa, e poco dopo si sentì sbattere la porta. Alice e Giorgio rimasero soli sulla veranda, circondati dai cocci.

«Perdonami,» sussurrò Giorgio, avvicinandosi alla moglie. «Non avrei dovuto stare zitto. Né tanto meno ascoltarla.»
«Perché non me ne hai parlato?» chiese Alice a bassa voce. «Eri così turbato in questi giorni.»
«Voleva che ti convincessi a vendere la casa,» ammise Giorgio. «Diceva che si sentiva sola, che una casa così grande era inutile per noi due. Non sapevo come affrontare l’argomento. Poi è arrivata e ha iniziato a insistere… che se non avessi accettato, avremmo dovuto agire diversamente.»
«Davvero hai scelto me invece di lei?» domandò Alice, voltandosi verso di lui.
«Le voglio bene,» rispose semplicemente Giorgio. «Ma quello che proponeva non era affetto, era egoismo. E io non ci sto.»

Alice fece un passo verso di lui e si lasciò abbracciare.

La mattina dopo, Nina Antonietta partì senza salutare. Ma la pace non tornò—iniziarono telefonate incessanti.
«Mamma, non cambierò idea,» ripeteva Giorgio con fermezza al telefono. «Non ti abbandono. Ma non abbandonerò neanche Alice.»

Piano piano, le chiamate si diradarono. Giorgio rimase irremovibile. Una sera, mentre lui e Alice bevevano il caffè in veranda, sorrise—per la prima volta da molto tempo, con sincerità.
«Sai,» le disse, guardandola, «credo che ce l’abbiamo fatta.»

Alice annuì, stringendogli la mano. La casa tornava finalmente ad essere la loro fortezza.

**Lezione di oggi:** A volte, amare davvero significa saper dire di no anche a chi ci ha cresciuto. La famiglia che costruiamo ha lo stesso valore di quella da cui veniamo.

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