Non tollererò più

Oggi non ne potevo più. “Ancora quella musica maledetta!” urlai, sbattendo il pugno sul termosifone. “È l’una di notte e fanno un concerto rock sopra le nostre teste!” Mia figlia Bianca sospirò senza alzare gli occhi dal telefono. “Papà, calmati. Domani parli con loro.”

“Quante volte devo chiedere? Sopporto questi… questi…” feci un gesto vago con le mani. “Spacciatori o chissà cosa!”

“Non gridare così. Sveglierai Sofia.”

“E ben venga! Deve sapere in che casa vive!” Aprii la finestra spalancandola. “Ehi, là sopra! Smettetela di urlare!”

Una testa giovane e spettinata sbucò dal terzo piano. “Nonno, non fare chiasso! La gente dorme!”

“Nonno un corno, imbecille!” ringhia io. “Chiamo i carabinieri!”

“Chiamali pure!” abbaiò il
La sera guardai il martello appoggiato sull’armadio, certo che non avrei più permesso a nessuno di calpestare la mia pace, ma sapendo anche che un po’ di comprensione e un caffè offerto al momento giusto possono trasformare dei vicini rumorosi in buoni amici di quartiere.

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Non tollererò più