Nasci per essere pratica, non per essere bella

– Letizia, ma hai perso proprio la testa? – Francesca colpisce il tavolo con un palmo, facendo tintinnare le tazzine. – Ti sfrutta come uno straccio! Oggi vieni, domani no, dopodomani ha di nuovo bisogno!

– Francesca, non capisci un accidente – sospira Letizia mescolando lo zucchero nel caffè. – Alessandro è impegnatissimo, col suo lavoro d’azienda e gli appuntamenti continui. Ci vediamo quando riesce a liberarsi.

– E che cavolo me ne importa della sua azienda! – l’amica s’arrossa d’indignazione. – Hai trentasei anni, Leti! Fino a quando farai l’aeroporto di riserva?

Letizia aggrotta il naso. Francesca spara sempre verità in faccia senza peli sulla lingua. E ha ragione, ma che spine acuminate quelle verità.

– Che alternativa ho? – chiede piano, fissando la vetrina della pasticceria. – Le belle ragazze sono ovunque, io… comune. Però sono comoda. Nessun dramma, nessuna pretesa, nessun capriccio.

– Santo cielo, ascoltati! – Francesca le afferra una mano. – ‘Comoda’? Ma che sei, uno straccio da cucina? Hai la laurea, un buon posto, l’appartamento di proprietà. Sei intelligente, buona, fedele…

– Solo non bella – la interrompe Letizia con un sorriso amaro. – Gli uomini scelgono prima di tutto con gli occhi, lo sai.

Francesca si risiede sbalordita, scuotendo la testa. Vent’anni d’amicizia, e l’amica ancora non crede nel proprio valore. Dalla triennale sempre così: all’ombra delle ragazze appariscenti, sempre pronta ad accontentare, assecondare, non disturbare.

– Ti ricordi Dario dell’università? – chiede improvvisa Letizia.

– Sì perché? – Francesca si irrigidisce.

– Mi piaceva da morire. Tre anni dietro di lui come un’ombra, gli passavo gli appunti, lo aiutavo nei seminari. Neanche mi notava. Poi è arrivata quella… Chiara Rossi, e subito ha cominciato a ronzare.

– Ma è successo un secolo fa! – alza le braccia al cielo Francesca.

– Per me è come ieri – sorride malinconica Letizia. – Capii la regola d’oro della vita: le belle ottengono tutto subito, le altre devono rendersi utili. Comode.

– Leti, ma quello Dario… poi cos’è diventato? Un alcolizzato fallito! E la tua Chiara bella s’è sposata tre volte e divorziata tre volte. Loro dove sono, e tu dove sei?

– Loro vivono
Forse non è nata bella, ma aveva tutto il tempo per imparare ad essere felice, e per questo non doveva per forza essere comoda. Sorseggiando il tè caldo, Elena guarda le gocce di pioggia scivolare sul vetro e sente nascere dentro di sé una calma determinazione per il nuovo percorso che l’aspetta, e per la prima volta il futuro le sembra pieno di possibilità.

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