Vacanza in Famiglia

Elena si siede sul bordo del letto e guarda con stanchezza la piccola pila di banconote posate sul tavolo davanti a lei. Per due anni, lei e il piccolo Luca hanno messo da parte ogni centesimo, ogni euro, per permettersi qualcosa che sembrava un sogno irraggiungibile: una vacanza al mare.

Una casetta vicino alla spiaggia, pesce fresco per cena, il rumore delle onde, il vento tra gli alberi e la libertà dalle preoccupazioni quotidiane. Tutto questo sembrava la ricompensa perfetta per anni di sacrifici e piccole gioie vissute con parsimonia.

“Ce la siamo meritata,” pensa Elena, fissando i soldi. Vuole credere che finalmente la fortuna sorriderà a loro due. Questa estate doveva essere quel respiro di aria fresca, quella pausa tanto attesa dalla frenesia della vita.

Luca entra nella stanza. Ha dieci anni e gira tra le mani un paio di cuffie nuove, il suo regalo di compleanno che Elena ha voluto comprargli nonostante i risparmi, solo per vederlo sorridere.

“Mamma, sei sicura di aver scelto bene?” chiede, sedendosi su una sedia e guardandola con occhi pieni di curiosità.

“Sì, tesoro,” risponde Elena con dolcezza. “È un posto tranquillo, la spiaggia è quasi deserta e c’è un mercato con frutta fresca. Ti immagini? Sole, mare, niente stress…”

Luca sorride e annuisce, ma nei suoi occhi si intravede una consapevolezza silenziosa. Sa quanto sia stato difficile per la mamma tirare avanti da sola, quante rinunce abbia fatto, quanto ogni euro in quel pacchetto sia costato fatica. Questa vacanza è il loro sogno custodito come un tesoro.

In quel momento, il telefono squilla. Sullo schermo compare il nome “Antonio”.

“Ciao, sorellina!” esordisce la voce allegra del fratello. “Come va? Avete programmi per l’estate?”

Elena sospira. Con Antonio i rapporti sono sempre stati complicati: ama comandare, credersi il più saggio, e non lo nasconde neppure con loro.

“Andiamo al mare con Luca,” risponde cauta. “Vogliamo affittare una stanza in riva al mare, solo per rilassarci.”

“Ma perché spendere soldi?” ride Antonio. “Avete la nostra casa al mare! Venite da noi. Aria fresca, frutta, tranquillità. E risparmiate.”

Elena ci pensa. Antonio dà sempre l’impressione di sapere cosa sia meglio per gli altri. Ma Luca si illumina all’idea di stare con i parenti.

“Mamma, hanno una casa intera al mare!” dice speranzoso. “Andiamo da zio Antonio! E i soldi li teniamo per dopo.”

Elena sospira, un po’ titubante, ma annuisce.

“Va bene,” risponde. “Veniamo.”

Antonio li accoglie alla stazione con un sorriso largo e un abbraccio caloroso.

“Finalmente! Quanto tempo!” esclama, stringendo Elena. “Andiamo, a casa c’è già la tavola apparecchiata.”

Irene, la moglie di Antonio, è lì con la figlia più piccola, Sofia, che agita le manine felice.

“Che bella sorpresa!” grida Irene, correndo ad abbracciare Elena.

La casa è accogliente: un rustico di legno con sedie di vimini sul portico, un’altalena sotto un melo, un’amaca che dondola al vento. La spiaggia è a quindici minuti a piedi, lungo un sentiero fiorito. I primi due giorni sembrano una favola: sole, bagni nell’acqua fresca, torte appena sfornate e fragole colte dall’orto.

Elena guarda Luca correre con Sofia, cogliere una mela e dare da mangiare alle anatre nello stagno vicino, e per la prima volta da tanto tempo sente il cuore leggero.

Ma il terzo giorno inizia diversamente. A colazione, Antonio si rivolge a Elena:

“Elena, sai cucinare, vero? Potresti preparare il pranzo? Irene è stanca con Sofia.”

Elena è sorpresa, ma annuisce.

“Certo, nessun problema.”

La sera, dopo cena, il fratello le chiede di lavare i piatti.

“Elena, siamo stanchi. Ti dispiace?”

“D’accordo…” risponde lei, trattenendo un sospiro.

Il quarto giorno, a Luca viene data una cesta:

“Prendi la cesta, Luca, vai a raccogliere i lamponi. Le torte piacciono a tutti.”

“Ma volevo andare in spiaggia…” borbotta lui, riluttante.

“Prima il dovere, poi il piacere,” taglia corto Antonio.

Con il passare dei giorni, le richieste aumentano. Elena lava i pavimenti, bad

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