A ciascuno il suo

Ogni cosa ha il suo perché. Agire senza riflettere può portare a conseguenze impreviste, ma alla fine tutto accade per un motivo. Il destino spesso mette alla prova la nostra pazienza, fedeltà e resistenza.

Sbattendo la porta con rabbia, Massimo uscì di casa stringendo i pugni, i denti serrati dalla frustrazione. Era furioso con sé stesso e con sua moglie, Lara.

“Un uomo sano e giovane come me non riesce a resistere a una donna. Mia moglie, che amo e per cui farei di tutto, eppure non capisco cosa sbaglio,” pensò sconsolato.

Davvero non riusciva a capire perché Lara fosse sempre insoddisfatta di lui. I suoi sguardi sprezzanti, il tono freddo, le risatine sarcastiche lo umiliavano ogni volta.

Quel comportamento stava uccidendo il loro matrimonio. Eppure, erano sposati da cinque anni e avevano un figlio di tre anni, Antonino.

Fino a poco tempo prima, correva a casa dal lavoro con un mazzo di rose e un regalo per lei. Quel giorno era il loro anniversario di matrimonio. Sperava che Lara avrebbe sorriso, apprezzato il suo gesto, fosse stata felice che lui non avesse dimenticato la data.

Tendendole un grande bouquet di rose rosse e una scatolina con un pendente d’oro, si aspettava parole di gratitudine. Entrò nella stanza allegro e vivace, porgendole i fiori e il regalo. Lara buttò le rose sul divano e, aprendo la scatola, lo guardò come se dentro ci fosse una cianfrusaglia senza valore.

“È tutto quello che sai fare?” gli disse con disprezzo, invece di ringraziarlo. “Credevo di aver sposato un uomo che mi avrebbe trattata come merito, e invece questo cos’è? Non potevi regalarmi un anello con diamanti? Non valgo abbastanza dopo cinque anni insieme? Ti ho dato i miei anni migliori. Mi sbagliavo, ho sposato un fallito che mi regala robaccia economica.”

Lanciò la scatolina sul divano, accanto alle rose, e vide il volto di Massimo cambiare. Senza aspettare una risposta, aggiunse:

“Pensavo di aver sposato un vero uomo, ma sei solo un debole, incapace di guadagnare abbastanza.”

Massimo trattenne a stento la rabbia, evitando di risponderle male. Amava quella donna, la madre di suo figlio. Per questo era scappato di casa. Le lamentele di Lara erano quotidiane, ingiuste e umilianti. Lui sopportava, cercava persino di riderci su, ma sentiva che si stavano allontanando sempre di più.

“Cos’altro devo fare per renderla felice?” si chiedeva. “Perché si sciolga e smetta di rimproverarmi?”

Vedeva che, ogni volta che Lara iniziava a litigare ad alta voce, Antonino piangeva. Il bambino capiva che i genitori stavano discutendo. Cercò di farle notare il problema, ma lei lo ignorava, e questo lo feriva ancora di più.

Quel giorno aveva sperato di ammorbidirla con un regalo, ma era finita come sempre. Credeva che Lara sarebbe stata contenta delle rose e del pendente con il suo segno zodiacale, ma niente da fare. Voleva solo ferirlo, umiliarlo. Tutto come al solito. Niente cambiava.

Massimo camminava senza meta, finché non vide un bar ed entrò. Si sedette allo sgabello e chiese qualcosa di forte. Prima di bere, brindò da solo:

“Auguri, Massimo, auguri per il tuo anniversario di matrimonio.” Poi ne chiese ancora, e ancora.

Di solito non beveva, non gli piaceva perdere il controllo, ma quella sera esagerò. Non sapeva dove andare, ma era certo di una cosa: non sarebbe tornato a casa.

“Ciao,” sentì una voce femminile alle sue spalle. “Beviamo insieme?”

Anche se annebbiato, capì che era una sconosciuta. Ma vedendo i suoi occhi rossi, rispose:

“Perché no… Vedo che anche per te oggi è una brutta giornata…”

Massimo si svegliò presto, confuso e con un forte mal di testa. Si guardò intorno: una stanza sconosciuta, un letto che non era il suo, e accanto a lui una donna che non conosceva. Ricordò vagamente il bar e l’incontro con quella ragazza. Capì di aver tradito Lara per la prima volta e si sentì in colpa. Si vestì in fretta e uscì silenziosamente dall’appartamento.

Leggendo il nome della strada, si rese conto di non essere lontano da casa.

“Che pasticcio,” pensò. “Ho tradito mia moglie. Lara non mi perdonerà mai. Anche se è la prima volta. Forse se le compro un anello con diamanti…?”

A casa scoppiò un litigio. Lara era furiosa e voleva sapere dove fosse stato.

“Ho bevuto con un amico dopo il nostro litigio, sono rimasto da lui. Non potevo tornare in quello stato,” mentì, notando che lei ci credette. “Scusami, Lara, ti farò un regalo migliore,” disse con voce colpevole.

La coscienza lo tormentava. Non riusciva a perdonarsi.

Nei giorni seguenti, l’atmosfera in casa si calmò. Lara sembrava più allegra, quasi avesse capito di aver esagerato. Massimo era felice: forse lei lo amava ancora. Ma dentro di sé, quella notte con un’altra donna lo tormentava.

Decise di comprarle un anello con diamanti, anche se non aveva abbastanza soldi. Chiese aiuto a sua madre, che, pur brontolando sul fatto che viziasse quella moglie capricciosa, gli diede la somma mancante.

Lara era a casa quel giorno, e Massimo volle farle una sorpresa. Prese il

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