Figlio mette a nudo i fatti in pubblico dibattito

Il figlio aveva messo tutto in piazza.

«Mamma, hai visto cosa ha scritto tuo figlio su di te?» La voce di Francesca tremava d’indignazione, il cellulare quasi le scivolava di mano. «No, non su di me, su di te! Lorenzo! Il tuo adorato Lorenzin! L’ha pubblicato sui social!»

Anna Maria si lasciò cadere lentamente sulla sedia della cucina, stringendo il telefono più forte. Qualcosa le si contorse nello stomaco, come quando i medici avevano dato la diagnosi a Luca. Solo peggio.

«Che cosa ha scritto, Franci?» sussurrò, anche se già immaginava che non sarebbe stato nulla di bello.

«Ma c’è… c’è una pagina intera! Dice che madre sei stata! Che lo hai controllato per tutta la vita, che non lo hai lasciato vivere! Che per colpa tua non ha una relazione stabile! Mamma, non riesco neanche a leggerlo, mi tremano le mani! E i commenti… Madonna santa, cosa scrive la gente!»

Anna Maria chiuse gli occhi. La cucina le sembrò oscurarsi, solo il frigorifero continuava a ronzare, come tutte le sere. Sul tavolo, la pasta al sugo che aveva preparato per Lorenzo era ormai fredda. Lui non era venuto a cena, nonostante avesse cucinato proprio come piaceva a lui, con le polpettine.

«Mamma, mi senti?» si preoccupò Francesca.

«Ti sento, tesoro. E nei commenti cosa dicono?»

«Non voglio ripeterlo. Meglio che non lo leggi, d’accordo? Con il tuo cuore… Vengo da te adesso, va bene?»

«No, Franci. È tardi, devi mettere a letto i bambini. Io… io me la caverò.»

Appesa la cornetta, Anna Maria rimase immobile a lungo. Fuori, il crepuscolo di ottobre si faceva più scuro, i lampioni del cortile si accesero. Da qualche parte, un bambino piangeva e una porta sbatté. Suoni normali di una sera normale, eppure dentro di lei tutto era sottosopra.

Lorenzo tornò a casa verso le undici, puzzando di birra e sigarette. Anna Maria lo aspettò nell’ingresso, osservandolo mentre si toglieva le scarpe senza guardarla.

«Vuoi cenare?» chiese piano.

«Non ho fame.» Appese la giacca e continuò a evitare il suo sguardo.

«Lorenzino…»

«Che c’è?» si girò di scatto, e nei suoi occhi lei vide qualcosa di nuovo. Rabbia? Vergogna? Giustificazioni?

«Perché hai scritto quelle cose?»

Lui tacque, strofinandosi la fronte. Anna Maria notò quanto fosse invecchiato negli ultimi mesi. Lorenzo aveva già trentadue anni, ma lei lo vedeva

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