Il Segreto Mai Rivelato

Non si porta il segreto nella tomba

Dopo la laurea in Scienze della Formazione, Arianna tornò nella sua città natale, determinata a insegnare nella stessa scuola dove era stata studentessa. Già ai tempi del liceo, tutti sapevano che sognava di diventare insegnante e ne erano certi.

“La nostra Arianna è tosta, una che non molla. Riuscirà in tutto quello che vuole,” dicevano di lei compagni e persino professori.

Entrò nella scuola come una giovane donna sicura di sé, diretta verso l’ufficio del preside.

“Buongiorno, professoressa Bianchi.”

“Buongiorno,” rispose la preside, alzando lo sguardo sopra gli occhiali. “Come posso aiut… oddio! Arianna Rossi, sei davvero tu?” Si alzò dalla sedia.

“Proprio io, professoressa. Ecco qui i miei documenti… Avevo promesso che sarei tornata, no?”

“Ne sono felice, Arianna… ah, come ti chiami per intero? Arianna Romano? Quindi ora sei la professoressa Romano, docente di storia. Bene, hai realizzato il tuo sogno.”

Così Arianna diventò insegnante. All’inizio, i ragazzi delle superiori misero alla prova la sua pazienza, ma alla fine conquistò il loro rispetto. E quello, si sa, conta più di tante parole.

Non passò molto prima che conoscesse Claudio, ingegnere in una fabbrica locale. Si frequentarono, si piacquero e si sposarono. Anzi, fu Claudio a proporglielo quasi subito:

“Sposiamoci, ma niente bambini per ora. Prima sistemiamoci, poi penseremo alle responsabilità.”

“D’accordo, ma senza tirare troppo per le lunghe. Un anno, due al massimo. Che famiglia è senza un figlio?” E così fu.

Passò il tempo, e al terzo anno di matrimonio, alcuni “benintenzionati” le sussurrarono all’orecchio che Claudio aveva una storia con una collega. Lei ci credette subito. Claudio era un bel ragazzo, spiritoso, e la gente lo cercava sempre.

A casa scoppiò un putiferio, e alla fine Claudio ammise tutto:

“Perdonami, Ari. Ti giuro che non succederà più. So di averti ferita, e non te lo meriti.”

Arianna era profondamente ferita. Per un po’ vissero come coinquilini, ma Claudio riuscì a riconquistare la sua fiducia. O almeno, così le sembrò. Lui divenne un marito e padre modello, soprattutto quando seppe che Arianna aspettava un bambino.

“Claudio, sono incinta. Lo terrò, anche se non sei d’accordo.”

“Ma certo che sono d’accordo,” rispose lui senza esitare.

Nacque una bellissima bambina, Giulia. Tra pannolini e notti insonni, la vita sembrava perfetta. Claudio adorava le sue donne e non si sarebbe mai sognato di tradirle di nuovo.

*Erano la coppia perfetta*, pensavano tutti.

Gli anni passarono. Nonostante il risentimento nascosto, Arianna creò in famiglia un’atmosfera d’amore. Ma il ricordo del tradimento non l’abbandonò mai, tenendolo stretto come un segreto velenoso. Per il mondo esterno, sembravano felici. Molti li invidiavano.

“Ragazze, oggi andiamo al circo! Ho preso i biglietti,” annunciò Claudio un giorno.

“Papà, sììì! Voglio mettermi il vestito blu con il fiocco!” esclamò Giulia, già davanti allo specchio a controllare i suoi ricci biondi.

Era una bambina dolce, studiosa, senza grattacapi. Quando le insegnanti scherzavano – “Giulia, vedo già la futura prof!” – Arianna rideva:

“Macché, è un’ingegnera in erba! Sta sempre in garage con Claudio a smanettare con la macchina.”

Gli anni di scuola volarono, e presto Giulia si ritrovò all’università, al Politecnico. Tornava solo per le vacanze, a volte i weekend.

“Come va con gli studi?” chiedeva Claudio.

“Benissimo, papà, stai sereno.”

Vent’anni di matrimonio dopo, Giulia era ormai adulta, e il tema di un secondo figlio tra loro non si era mai più aperto. Chissà perché.

Mentre Giulia era all’ultimo anno, annunciò:

“Mamma, papà, dopo la laurea io e Francesco ci sposiamo.”

Conoscevano già il ragazzo – educato, di buona famiglia, altro studente del Politecnico.

“Brava, hai la mia benedizione,” disse Claudio. “Meglio così, prima vi sistemate, poi il matrimonio.”

Ma i piani cambiarono quando Arianna si ammalò. Claudio insistette per le visite, ma lei rimandava sempre. Finché un giorno la portarono in ospedale d’urgenza. Una malattia crudele la consumava. Claudio sapeva che non ce l’avrebbe fatta.

Giulia e Francesco rimandarono il matrimonio. Lei fece di tutto per sostenere la madre, aiutare il padre. Ma alla fine, Arianna se ne andò.

Claudio si sentiva in colpa – forse quel tradimento di tanti anni prima l’aveva ferita più di quanto credesse?

Dopo il funerale, la vita riprese lentamente. Un giorno, mentre sistemava le cose della madre, Giulia trovò una busta ingiallita. Dentro, una lettera. Leggendola, il cuore le si spezzò.

Arianna confessava che Claudio non era il suo vero padre. Dopo il suo tradimento, per vendetta, aveva avuto una breve storia con un collega – un insegnante di geografia di passaggio, Marcello, già sposato. Quando scoprì di essere incinta, decise di non dirglielo e di far credere a Claudio che la bambina fosse sua.

*Non potevo portarmi questo segreto nella tomba. Giulia deve conoscere la verità.*

La ragazza tremava. La vita che conosceva era una bugia. Davanti a lei, una scelta: parlare con Claudio, l’unico padre che avesse mai avuto.

“Papà, dobbiamo parlare.”

Con voce rotta, gli raccontò tutto. Claudio rimase scioccato, ma poi – con gli occhi lucidi – le prese le mani.

“Ti ho amata come una figlia, e sempre lo farò. Per me non cambia niente.”

Giulia realizzò che, malgrado tutto, il suo amore era vero. Marcello? Non lo cercò. Claudio era e sarebbe rimasto suo padre.

Quell’orrore li avvicinò ancora di più.

Un anno dopo, Giulia sposò Francesco. Ora hanno un bambino, adorato anche da nonno Claudio.

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