Andarsene come si deve
Giorgia è convinta che le donne che hanno divorziato in giovane età e vissuto senza marito siano molto più felici. Così pensa, guardando dalla sua prospettiva e dalla sua esperienza.
“Magari qualcuna non sarà d’accordo con me,” dice alla sua amica Ludovica, “ma ora la vedo così.”
“Forse, ma credo che ogni donna abbia il suo destino, quindi non si può generalizzare,” risponde incerta Ludovica. “Alcune erano infelici nel primo matrimonio, ma trovano la felicità nel secondo o nel terzo.”
“Non discuto, ma resto della mia idea,” replica Giorgia. “Nel mio caso, ho passato uno stress enorme, e ora mi aspetta la vecchiaia, mentre lui ha calpestato ogni mio sentimento. Ormai non mi fido più di nessuno.”
Giorgia, suo marito Luca, la suocera che abitava nello stesso palazzo e il figlio quattordicenne Matteo avevano festeggiato il Capodanno in casa. Tutto era andato bene: Giorgia aveva apparecchiato la tavola, la suocera aveva aiutato, e avevano brindato in famiglia. La mattina del primo gennaio si svegliarono tardi, dopo una notte di botti e fuochi d’artificio. La suocera era rientrata prima.
L’anno nuovo iniziò male e all’improvviso. Dopo pranzo, Luca scomparve. Salì in macchina e partì senza dire una parola. Semplicemente svanì.
Quando scese la notte, Giorgia non riusciva a dormire. Si tormentava, e pensieri cupi le affollarono la mente.
“E se Luca avesse avuto un incidente?” Le pulsavano le tempie dall’angoscia.
Attese una chiamata, una notizia, ma solo silenzio. Il telefono di Luca era spento. Passò la notte insonne e al mattino si alzò con il mal di testa e la pressione alle stelle. Mise su il bollitore. Poco dopo, mentre Matteo dormiva ancora, arrivò un messaggio da Luca: “Non cercarmi. Ti ho lasciato.”
Le mani le tremarono, il cuore le balzò in gola. Cosa fare?
“Andare dalla suocera a mostrarle il messaggio,” pensò, ma poi decise: “Meglio non turbarla.”
Ma poi un dubbio la assalì:
“E se fosse complice? No, vado e glielo mostro.” Decisa, bussò alla porta accanto.
“Guarda un po’ cosa mi ha scritto tuo figlio,” disse con rabbia.
“Giorgina, non è possibile, non ha mai detto nulla. Tu non avevi notato niente?” chiese la suocera, sconvolta.
“No, e ho persino pensato che fossi d’accordo con lui.”
“Ma cosa dici, Giorgia? Se l’avessi saputo, gliele avrei suonate! Ma ora è tardi,” sussurrò, le mani tremanti. “Non preoccuparti, sarò sempre dalla tua parte, e non riconoscerò mai quella sua…” usò una parolaccia.
Giorgia capì che la suocera non sapeva nulla, ma almeno Luca era vivo. Aveva immaginato di tutto.
Non aveva fame, troppo sconvolta dal tradimento. Non era stato capace di parlare, di dirle in faccia cosa non andava.
“Provo a chiamarlo ancora,” decise, e compose il numero per l’ennesima volta.
Rispose una donna. Giorgia chiese:
“Chi sei?”
“La moglie di Luca,” rispose lei. “E tu?”
Giorgia mentì: “Sono l’amica di mio marito. Devo parlare con Luca. Mi dà l’indirizzo?”
La donna glielo diede. Giorgia decise di andarci. Dopo aver fatto colazione a Matteo, partì.
“Mamma, papà non è ancora tornato?” chiese Matteo. “Dov’è?”
“No, tesoro, non lo so,” evitò il suo sguardo. Era un adolescente, chissà come avrebbe reagito.
“Ludo, auguri. Ho una brutta notizia: Luca mi ha lasciata,” disse all’amica, lasciandola senza parole.
“Luca ti ha lasciato? Scherzi, vero?”
“Purtroppo no. È andato con un’altra. Oggi vado a trovarli.”
“Vuoi che venga con te?” propose Ludovica.
“No, ci penso io.”
“Chiamami appena torni,” insistette.
“Lo farò.”
Giorgia prese l’autobus, raggiunse il quartiere residenziale, trovò la casa ed entrò nel cortile. La porta era aperta. Dentro, Luca e quella donna mangiavano.
Luca la vide e balzò in piedi, scioccato. La donna chiese:
“Chi è?”
Luca tacque. Giorgia rispose:
“Sua moglie. Abbiamo un figlio. Lei chi è?”
La donna impallidì. “Ma lui mi ha detto che sua moglie è morta due anni fa! Perché mi hai mentito?”
Luca, umiliato, la guardò: “Avevo paura di perderti, Silvia. Volevo dirlo al momento giusto.”
Giorgia, disgustata, pensò: “Dire che sono morta? Se ami un’altra, divorzia, ma mentire così… è da vigliacchi.”
“Da quanto vi vedete?” chiese alla donna, ignorando Luca.
“Ci amiamo da un anno,” rispose lei. Giorgia rimase sbalordita.
Un anno di tradimento, senza che lei sospettasse nulla.
“E perché non si è trasferito prima?”
“Diceva che sua madre era anziana e malata. Ora che è morta, è libero.”
Giorgia scoppiò a ridere. “Che ridicolo! Io e sua madre siamo vive e vegete! Vivete pure felici, chiederò io il divorzio.”
Se ne andò a testa alta. A casa, chiamò Ludovica, che accorse.
“Ludo, sai cosa ha fatto? Ha detto che ero morta! E anche sua madre! Come si fa?”
Ludovica era sconvolta. “Non ci credo! Da Luca non me l’aspettavo!”
Divorziarono. Luca le lasciò l’appartamento, tenendosi solo la macchina.
Alla suocera, Giorgia disse: “Tuo figlio ci ha seppellite. Mi lascia la casa, come se mi fossi sposata per quello!”
Ricordò quando Luca era stato in ospedale, e lei l’aveva assistito giorno e notte. Poco dopo, aveva iniziato a tradirla.
“Ha rinnegato me, sua madre e suo figlio. Se voleva andarsene, poteva farlo con dignità. È solo un codardo.”
A Matteo raccontò la verità. Lui la abbracciò: “Mamma, ce la faremo.”
“Sei già così maturo,” sussurrò, accarezzandolo.
Ora vivono così, Giorgia e Matteo, mentre la suocera non rivolge più la parola a Luca. Forse davvero l’ha sepolto.