Il figlio si rivolge al padre: “Faccio causa di divorzio, ne ho abbastanza! La ‘vera’ madre è la moglie pigra. Quanto ancora devo sbattermi da solo?”

Ciao, senti, ti racconto una cosa che è successa a Marco, che vive a Napoli, quando è andato a trovare il papà Giovanni a Roma.

Papà, non ce la faccio più, voglio divorziare. È una rottura! Lucia, tua moglie, è così pigra, quanto devo fare da solo?
Perdona, figlio mio, rispose Giovanni.

Perché?
Perché non sono sempre stato buono con tua madre. È colpa mia se dentro di te cè quel buco scuro che pensa al divorzio
Cosa, non dovrei divorziare?
No, non divorziare Non pensarci più, mai.
E sopportare fino alla fine?
Non serve a nulla. Non è che la sopporti, è il tuo atteggiamento verso di lei. Cambiando te, cambierà tutto intorno.
Come faccio a cambiare?

Guarda tua moglie, come insegna il Signore. È un dono per te: la tua gioia, la tua compagna, la madre dei tuoi figli. Un vaso delicato che Dio ti ha affidato, da tenere con dolcezza, cura, conservandolo bene Il resto è poco conto! Se oggi non sa fare qualcosa, imparerà. Anche tu non sai tutto, ma devi provarci. Se le sfugge qualcosa, copri la sua debolezza con la tua forza e il tuo amore. Se non conosce qualcosa, raccontale la sera davanti a una tazza di tè, avvolgendola a una spalla. Il vostro cammino è solo vostro, il vostro amore è solo vostro. Chi ti lancia occhi dodio è il nemico della tua casa.

Anche se è tua madre, tuo fratello o il tuo migliore amico, non giudicarli. Perdona e fai capire a ciascuno che per la tua moglie, per il tuo amore, tu, se serve, moriresti senza esitazioni, ma non permetteresti a nessuno di toccare la tua famiglia, neanche con una parola cattiva.

Anche voi due volevate divorziare?
Anche senza aiutanti a volte litigavamo tanto. Eravamo testardi, orgogliosi Voi avete unaltra vita. Nessuno vi scaccia da Dio. Chiedete a Lui saggezza, concedetevi lun laltro, confortatevi e rallegratevi a vicenda. Lamore, se non lo conosci, cresce comunque. Ne vedrai tutta la grandezza e il valore solo in una vecchiaia profonda, quando la stessa moglie la stringerai tra le braccia la sera, e non serviranno parole.

**Bonus**

Marco si fermò. Per la prima volta dopo tanto tempo guardò Alessandra, la sua moglie, non come un problema, ma come una persona che si stanca, che ha debolezze, che cerca calore e sostegno. Gli venne vergogna di aver visto solo i difetti e non i suoi occhi, che un tempo brillavano di gioia accanto a lui.

Quella notte tornò a casa senza rimproveri. Si avvicinò, la abbracciò e sussurrò piano:
Perdonami. Non ho visto in te il dono più prezioso della mia vita.

Lei rimase sorpresa, ma nei suoi occhi accese una scintilla quella stessa che un tempo aveva unito i loro cuori. Non servirono molte parole. Solo silenzio, un tocco e la consapevolezza di essere ancora insieme.

Perché il vero amore non muore: a volte si addormenta sotto strati di offese e preoccupazioni quotidiane. Ma se lo annaffi con attenzione, pazienza e tenerezza, si risveglia più forte di prima.

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Il figlio si rivolge al padre: “Faccio causa di divorzio, ne ho abbastanza! La ‘vera’ madre è la moglie pigra. Quanto ancora devo sbattermi da solo?”