“Basta, non ne posso più! Quante volte devo sentire ‘aiutami, aiutami’? La bambina non fa che piangere, e io vorrei solo un po di libertà, come prima! Voglio sentirmi amato, desiderato Lavoro tutto il giorno, e quando torno a casa, mia moglie è solo una mamma stanca, disordinata forse stasera passo da un amico, poi magari trovo una ragazza più giovane che vita” Seduto al volante, Marco fumava nervosamente, pensando che oggi sarebbe stato lultimo giorno del suo matrimonio.
La loro storia con la moglie era vecchia come il mondo. Si erano conosciuti, innamorati follemente, travolti dalla passione, dimentichi di ogni precauzione. Dopo pochi mesi, lei gli aveva mostrato il test di gravidanza positivo.
“Certo, tienilo, ce la faremo,” aveva detto lui con sicurezza. I parenti avevano annuito compiaciuti: “Finalmente un nipotino!”
Poi il matrimonio, lattesa, le lacrime di gioia alla nascita del figlio. E poi la felicità spensierata era finita. La moglie era diventata una chioccia: sempre stanca, con i capelli spettinati, le notti insonni e quel continuo “Marco, aiutami!”
Dovera finita la sua ragazza? I parenti, dopo i primi entusiasmi, si erano dileguati, lasciandoli soli con la loro nuova vita.
“Non sono pronto!” aveva sbottato oggi, sbattendo la porta in faccia alla moglie, che teneva in braccio il piccolo.
Uno stridio di freni. Davanti alla macchina era apparsa una figura curva, avvolta in un cappotto.
“Ma sei pazzo? Vuoi morire?” Marco era balzato fuori dallauto, avvicinandosi alluomo.
Lanziano si era raddrizzato, fissandolo con occhi tristi, e aveva sussurrato: “Sì.”
Marco, sorpreso, aveva esitato. “Signore, posso aiutarla? Ha bisogno di qualcosa?”
“Non voglio più vivere.”
“Ma su, non dire sciocchezze. La accompagno a casa? Magari posso ascoltarla, se le fa piacere.” Prese delicatamente il vecchio per il braccio e lo aiutò a salire in macchina.
“Allora, mi racconti,” disse Marco, accendendo unaltra sigaretta.
“È una storia lunga.”
“Io non ho fretta.”
Lanziano lo osservò attentamente, poi alzò lo sguardo verso la foto appesa al solettone.
“Cinquantanni fa incontrai una ragazza. Mi innamorai subito, tutto accadde in fretta. Prima che me ne rendessi conto, eravamo sposati, con un figlio, un erede sembrava la felicità perfetta.”
“Ma io volevo ancora lamore leggero, la passione di un tempo. Mia moglie era stanca, il bambino piccolo, le faccende di casa io lavoravo e lasciavo tutto a lei.”
“Poi trovai unaltra donna, cominciò una relazione. Mia moglie lo scoprì e chiese il divorzio. Con laltra non funzionò, ma pazienza: cera sempre tempo per divertirmi.”
“Lei si risposò, rifiorì. Mio figlio chiamava ‘papà’ il suo patrigno, e a me non importava nulla.”
“E lei?” chiese Marco, accendendo unaltra sigaretta con mano nervosa.
“Io? Continuai a vivere così, senza famiglia, senza affetti. Oggi mio figlio compie cinquantanni. Sono andato a trovarlo, ma non mi ha fatto nemmeno entrare.” Lanziano si asciugò una lacrima. “Dice che per lui non sono un padre. Che dovrei continuare a divertirmi, come ho sempre fatto.”
“Signore, dove devo portarla?” Marco tamburellò sul volante.
“Vivo qui vicino, lascia che scenda. Non preoccuparti per me.” Luomo scese dallauto e si avviò verso un palazzo di nove piani.
Marco lo seguì con lo sguardo finché non entrò nel portone, poi fece inversione. Si fermò al supermercato e comprò dei fiori.
“Perdonami,” disse, inginocchiandosi davanti alla moglie in lacrime. “Riposati, amore mio.” Prese il bambino tra le braccia e lo cullò, canticchiando con voce roca: “Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do”
Il piccolo, sorpreso, si addormentò subito, appoggiando una manina sul petto del padre, dove il cuore batteva forte. Marco lo guardò commosso. “Voglio vedere mio figlio crescere. Voglio sentirlo chiamarmi papà.”
“Anche stasera hai salvato qualche ‘anima perduta’?” chiese ridacchiando la vecchietta sulla porta, mentre il marito appendeva il cappotto.
“Sì, ho salvato. Qualcuno deve pur insegnare ai giovani certe verità.”
“E come fai a capire chi ha davvero bisogno di aiuto?”
“Perché un tempo ero io ad averne bisogno.”
“Vieni a cena, salvator






