La suocera chiamava ogni notte alle 2:00 in punto: eravamo esausti e furiosi, finché non scoprimmo il vero motivo di quelle telefonate

Dopo il matrimonio, io e mio marito ci godemmo una vita tranquilla e accogliente nel nostro appartamento a Roma. Tutto andava alla perfezione finché una notte ricevemmo una strana telefonata.
Alle due in punto, squillò il telefono. Mio marito, Luca, si svegliò prima di me, rispose e impallidì.
«Mamma tutto bene?» borbottò, ancora assonnato.
Dallaltra parte, la voce di sua madre, donna Isabella, sussurrò soltanto:
«Figlio mio, dormi? È tutto a posto?»
Fu strano, ma pensammo che forse si sentisse male o non riuscisse a dormire. In quel momento, ebbi persino un po di compassione per lei.
Ma la notte seguente, la chiamata si ripeté. Ancora alle due precise. Rispose Luca, e ancora lei, con quel tono sommesso, fece la stessa domanda:
«Figlio mio, dormi? Volevo solo sapere se stai bene.»
Cominciammo a innervosirci. Eravamo esausti, senza sonno, e Luca non riusciva a concentrarsi al lavoro. La mia pazienza si stava esaurendo.
La terza notte, proposi di spegnere i telefoni. Ma alle due e mezzo bussarono alla porta. Era lei, donna Isabella, in camicia da notte, scalza, con unespressione serena, come se nulla fosse.
«Non riuscivo a chiamarvi e mi sono preoccupata» disse, entrando senza aspettare invito.
Ero furiosa. Luca, però, cercava ancora di essere paziente. Voleva bene a sua madre, anche se sapeva che questo comportamento non era normale.
Questa assurda routine continuò per più di una settimana. Arrivammo a temere larrivo della notte. La pregammo di smetterla, le chiedemmo spiegazioni ma invano.
Una volta persino le urlai contro, ma lei si limitò a sorridere. Solo quando scoprimmo il vero motivo di quelle chiamate, rimanemmo sconvolti.
Quella sera decidemmo di nuovo di spegnere i telefoni. Volevamo solo riposare, una volta per tutte. Eravamo certi che sarebbe tornata a bussare.
Invece, quella notte non venne. Ci sorprendemmo, e per un attimo provammo sollievo. Al mattino, mi svegliai finalmente riposata e serena.
A mezzogiorno, decidemmo di andare a trovarla, per assicurarci che non si fosse offesa o ammalata.
Quando aprimmo la porta di casa sua, un odore strano ci investì. Era seduta sulla poltrona, immobile. Il telefono, spento, le pendeva dalla mano.
Il medico disse che era morta intorno alle due di notte.
E allora capimmo tutto: non ricevemmo chiamate perché lei non poteva più farle. Aveva paura di morire sola, sentiva che stava per accadere, e noi, senza cuore, non lavevamo compreso.
Mai ignorare le chiamate dei vostri genitori. Potrebbe essere lultima volta che vi cercano.

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La suocera chiamava ogni notte alle 2:00 in punto: eravamo esausti e furiosi, finché non scoprimmo il vero motivo di quelle telefonate